Maggio Musicale: è crisi istituzionale
Forza Italia chiede un commissario

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 settembre 2005 14:32
Maggio Musicale: è crisi istituzionale<BR>Forza Italia chiede un commissario

Firenze, 09 Settembre 2005- «Chi intralcia dopo mesi di confronto tutte le soluzioni proposte dal sindaco di Firenze compie un atto irresponsabile nei confronti della intera città». E' quanto hanno dichiarato i capigruppo della maggioranza, intervenuti sulla vicenda che riguarda la Fondazione del Teatro del Maggio Musicale. «Il Teatro Comunale - hanno aggiunto - è uno dei livelli di eccellenza che Firenze può con orgoglio rivendicare ed è al tempo stesso un patrimonio dell'intera nazione.

Ci auguriamo che il consiglio di amministrazione comprenda gli sforzi compiuti dall'amministrazione fiorentina e dal sindaco Domenici in particolare e ricerchi quel minimo di responsabilità per non mortificare la politica e la città di Firenze, anche nell'interesse di chi lavora all'interno del teatro e delle loro famiglie. La maggioranza, solidale con il sindaco, è comunque disponibile a concordare qualunque azione politica si intenda intraprendere».

«Il sindaco Leonardo Domenici, nonché presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione del Teatro del Maggio Musicale, di fronte alla condotta di alcuni componenti del cda che con evidenza stanno agendo in contrasto con gli interessi del Teatro che sono chiamati a governare, ha finora mostrato anche troppo senso di responsabilità».

Lo ha detto il consigliere dei Ds Manuele Auzzi che è anche segretario dell'Unione Metropolitana dei Democratici di Sinistra. «In questo senso - ha aggiunto Auzzi - le dichiarazioni di Paolo Amato, capogruppo di Forza Italia, non fanno che peggiorare la situazione. Le annunciate intenzioni di alcuni mesi fa, che andavano nella direzione di un impegno bipartisan, per cui tutte le parti avrebbero collaborato per offrire uno sbocco alla crisi della prestigiosa istituzione culturale fiorentina, sono oggi tradite da un atteggiamento che nei fatti impedisce che si giunga ad una soluzione, sfruttando la difficile situazione del teatro comunale.

L'atteggiamento della Casa delle libertà è assolutamente inaccettabile: gli attacchi alla direzione artistica, le dichiarazioni imbarazzanti dei giorni scorsi sul ruolo che un direttore importante come il Maestro Muti può svolgere per la nostra città, sono il risultato di una politica rozza e irresponsabile, comprensibile solo se finalizzata a far perdere tempo e/o ad ottenere qualche poltrona in più». «Nessuno sta tentando di dividere il centro destra sulla questione Teatro comunale - ha concluso Auzzi - il problema è che le forze della CdL mostrano una totale assenza di senso delle istituzioni.

Basta con atteggiamenti irresponsabili, basta con "i giochini politici", basta con le perdite di tempo; da settimane è in campo l'ipotesi di Giambrone come sovrintendente, una proposta credibile ed accettabile; è quindi giunto il momento che ognuno si assuma per intero le proprie responsabilità nella prossima riunione del consiglio di amministrazione».
«Il sindaco deve uscire da quella logica di autosufficienza che ha caratterizzato fino ad ora la sua gestione dell'azienda Maggio Musicale, accettando con umiltà quello che qualsiasi presidente, all'interno dei consigli di amministrazione deve accettare: essere consigliato».

E' quanto hanno dichiarato i consiglieri di Alleanza Nazionale Riccardo Sarra, Jacopo Cellai, Gaia Checcucci, Stefano Alessandri e Giovanni Donzelli. «In genere - ha aggiunto Gaia Checcucci - i consigli di amministrazione servono per assumere decisioni il più possibile condivise o magari, qualora non accada, indicando le differenze con motivazioni fondate e ragionevoli e non per esaltare scontri "muscolari" che non servono a nessuno, tantomeno a superare le situazioni difficili». «E' necessario uscire dai personalismi - hanno concluso io consiglieri di AN - e accettare di buon grado che nei consigli di amministrazione le maggioranze passano attraverso i numeri.

Deve prevalere l'obiettivo fondamentale: salvare il teatro e rilanciare l'immagine di una delle istituzioni a cui i fiorentini sono più legati».

«Siamo di fronte ad una città allo sbando: il Maggio Musicale fiorentino e il piano strategico fallito sono due facce della stessa medaglia». Così il capogruppo dell'UDC Mario Razzanelli commenta l'ulteriore rinvio nella nomina di un nuovo sovrintendente del teatro comunale. «Era il 24 maggio scorso quando Van Straten rassegnò le dimissioni - ha ricordato - sono passati quasi quattro mesi e ancora non è stata trovata una soluzione.

Di Benedetto e Ernani, chi per un motivo chi per un altro, sono due candidature che sono state scartate. E gli altri nomi della rosa non sono stati nemmeno presi in considerazione. Chi avrebbe dovuto trovare un comune denominatore è stato incapace di farlo. Tanto che fino ad ora nessun candidato è stato messo ai voti. Forse la strada da percorrere è quella di trovare un nome che convinca tutti, senza imposizioni da parte di chicchessia». «La disastrata situazione economica del Maggio Musicale - ha concluso Razzanelli - non ammette ulteriori ritardi nella scelta di una persona che sappia ripianare un buco spaventoso: ricordo che al deficit di 16milioni per il bilancio se ne aggiungono circa 7 per l'utilizzo del fondo Tfr e 4 per indebitamenti con le banche.

In tutto, 27 milioni di perdite in tre anni. Considerato questo, lo spettacolo che viene offerto alla città è quanto di più squallido si possa immaginare. Di fronte ad un teatro che sta 'franando', il sindaco proponga una candidatura che possa trovare l'accordo di tutti».

«Niente accordo se il sindaco non cambia l'ordine del giorno del prossimo consiglio di amministrazione». Lo ha annunciato il capogruppo di Forza Italia Paolo Amato commentando la riunione di ieri pomeriggio del cda della Fondazione del Teatro del maggio Musicale.

«Domenici ha rinviato la seduta di una settimana - ha ricordato Amato - e nell'ordine del giorno c'è anche la richiesta di dimissione dell'attuale vicepresidente della Fondazione, Stefano Bertini, al quale voglio invece rinnovare la mia stima personale e quella del nostro partito. Non può essere questo il risultato della disponibilità mostrata dal centrodestra a collaborare per far uscire il Maggio Musicale dalla sua crisi». «Se il sindaco ha come obiettivo quello di spaccare il centrodestra - ha commentato il capogruppo di Forza Italia - questo obiettivo è già fallito in partenza perché, se resta la richiesta di dimissione di Bertini, nessuno dei tre rappresentanti del centrodestra, ovvero lo stesso Bertini, Fabio Uccelli e Girolamo Strozzi, parteciperà alla riunione del consiglio di amministrazione.

Semmai il sindaco dovrebbe inserire nell'ordine del giorno del prossimo cda la modifica dello statuto della Fondazione che preveda la figura del segretario generale. Ma non lo farà. Si fa quindi sempre più concreta l'ipotesi del commissariamento di questa prestigiosa istituzione culturale della nostra città. Una sconfitta per la politica fiorentina ma, soprattutto, per il sindaco. A questo punto meglio un commissario che continuare a perdere tempo». «Il Maggio Musicale sta attraversando una crisi gravissima - ha sottolineato il vicecapogruppo di Forza Italia Gabriele Toccafondi - nel 2004 la perdita è arrivata a 6 milioni di euro mentre la previsione parlava di 3 milioni di euro.

La previsione del 2005 parla di una perdita di oltre 9 milioni di euro. Dal 2002 al 2005 il buco ammonta a 21 milioni di euro. Gli incassi da botteghino coprono circa l'8% delle entrate e le entrate previste dalla vendita della ex Longinotti sono pari a 13 milioni di euro sufficienti nell'immediato ma non dal 2006. C'è un piano industriale da diversi mesi che nessuno firma ed infine c'è o meglio c'era un sovrintendente, ormai ex, che andandosene sostiene di aver svolto un buon lavoro». «A ciò - ha concluso Toccafondi - si aggiunge l'atteggiamento di chi presiede la Fondazione che, in assenza di sovrintendente, dovrebbe fronteggiare questa situazione drammatica.

Notiamo invece che Domenici è più impegnato a richiede le dimissioni di altri membri del consiglio di amministrazione che al risanamento e al rilancio del Teatro Comunale».

"La Margherita fiorentina esprime pieno appoggio nei confronti del sindaco Domenici che, sulla questione che riguarda il futuro del Maggio Musicale Fiorentino, sta lavorando per trovare una soluzione al di fuori delle appartenenze, per garantire un futuro ad una delle più importanti istituzioni culturali del panorama italiano". Così risponde il Coordinatore provinciale Dl - La Margherita Firenze, Nicola Danti, alle affermazioni fatte oggi da alcuni esponenti del Polo in seguito all'ulteriore rinvio nella nomina di un nuovo Sovrintendente del Teatro Comunale . "Non sembra esserci pari sensibilità nel centrodestra, che continua, invece, a strumentalizzare qualsiasi soluzione venga prospettata assumendosi la responsabilità di un inspiegabile commissariamento che rappresenterebbe una sconfitta politica per l'intera città.

Le candidature fin qui espresse costituirebbero invece risposte adeguate al necessario rilancio del Teatro Comunale. Denunceremo con forza qualsiasi tentativo di politicizzare - a meri fini di 'bottega' - una situazione che può, e deve trovare, una soluzione nell'interesse di Firenze e di tutti coloro che sono interessati a mantenere questa importante istituzione culturale".

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