A Certaldo (FI) everything goes to hell

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 giugno 2005 13:55
A Certaldo (FI) everything goes to hell

CERTALDO (FI) – Si inaugura Sabato 2 Luglio 2005, alle ore 18, un’insolita mostra di arte contemporanea con autori internazionali: Seven... everything goes to hell, a cura di Maurizio Sciaccaluga, racconta la perenne inquietudine umana riconducendola ai sette vizi capitali.

"Perché essere dolci e cortesi, nobili o prudenti, limpidi e onesti? Perché chiedere sempre scusa e per piacere se "Everything goes to hell", cioè "ogni cosa va a farsi maledire, va a rotoli" sempre e comunque? Così canta Tom Waits in una delle sue migliori ballate – spiega Sciaccaluga – descrivendo con disincanto gli uomini come burattini appesi a fili invisibili, tutti destinati a cadere, inutilmente virtuosi perché, buoni o cattivi, vengono poi tutti travolti dal caso...

e se questo è, allora i vizi degli uomini altro non sono che la vita stessa, la più umana delle risposte alle inquietudini che attraversano tutta la nostra esistenza".

Prendendo spunto da questi versi, Seven... everything goes to hell mostra l’umanità attraverso i sette vizi capitali. Non facendo un monumento alla perdizione, ma mostrando l’uomo per ciò che è, individuo in continua tensione dalla nascita, in perenne oscillare dalla remissiva rassegnazione alla lotta più cruenta, sino all’ironia della fine, dove tutto è inutile.



Così a Certaldo, città di Giovanni Boccaccio – che nel Decameron raffigura senza giudicarli uomini e donne presi dal vortice della vita – trentasei artisti mettono in scena questa tensione vitale riconducendola ai 7 vizi capitali dell’uomo: l’avarizia, la gola, l’accidia, l’invidia, la lussuria, la superbia e l’ira. Ad ogni vizio sarà destinata una stanza del medievale Palazzo Pretorio: presenti artisti italiani e stranieri, distribuiti tra pittura, fotografia, con opere provenienti dalle più quotate gallerie italiane, ma anche realizzate appositamente per questo evento.

"In fondo l’arte prova, da sempre, a dare forma alla maledizione umana – spiega il curatore Maurizio Sciaccaluga – non detta legge e non fornisce certezze, non dà risposte e soluzioni, non offre una redenzione, un modus vivendi.

Mostra semplicemente quello che è, senza mezzi termini e vie di fuga: inquietudine allo stato puro, continua tensione perché, tanto, "everything goes to hell"... Attraversando le sale del Palazzo Pretorio lo spettatore fa un viaggio dentro se stesso e le proprie pulsioni vitali. I pezzi esposti mostrano il lato ambiguo dell'essere umano, e forzano chi guarda a chiedersi: chi è la vittima e chi il carnefice? Chi innocente e chi colpevole? Di chi ci si può fidare, se non neppure di noi stessi?..."

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