La giunta comunale stabilisce l'obbligo di costruire alloggi da affittare a canone calmierato
Confedilizia-Firenze: aggravio dei costi di costruzione che non risolverà il problema

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 maggio 2005 16:30
La giunta comunale stabilisce l'obbligo di costruire alloggi da affittare a canone calmierato<br>Confedilizia-Firenze: aggravio dei costi di costruzione che non risolverà il problema

Una soluzione concreta per costruire alloggi in affitto dedicati a chi supera il reddito di rientrare nella graduatoria del Comune, ma non è in grado di pagare un canone di mercato. E' questo l'obiettivo di una norma urbanistica approvata dalla giunta comunale e che proprio oggi ha iniziato il percorso di esame in commissione urbanistica. In concreto si tratta del regolamento per l'applicazione del disposto di cui all'articolo 23, lettera e, nonché della salvaguardia prevista dell'articolo 27, quarto comma, delle norme di attuazione del Piano Strutturale adottato con deliberazione 59/39 del 20 aprile 2004.

"Il Piano strutturale - spiega l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi - introduce una norma che prevede l'obbligo per chi realizza nuove edificazioni o recuperi con demolizione e ricostruzione superiori a 2mila metri quadrati di destinare almeno il 20% della metratura ad alloggi per l'affitto convenzionato. Il regolamento specifico è stato approvato dalla giunta comunale qualche giorno fa e che adesso è all'esame del consiglio comunale". L'obiettivo di questa norma, come ribadiscono l'assessore Biagi e il presidente della commissione urbanistica Alberto Formigli, è individuare una soluzione alle difficoltà di chi cerca un'abitazione in affitto senza avere i requisiti di reddito per accedere alla graduatoria dell'Edilizia residenziale pubblica.

"Si tratta di una norma all'avanguardia - spiega il presidente Formigli - nel campo delle politiche urbanistiche e di quelle abitative che ha un obiettivo: fare in modo che gli operatori privati che lavorano in città diano un contributo a risolvere un problema, come quello della casa, fortemente sentito". In dettaglio il regolamento prevede un'applicazione articolata in tre fasi: una fase a regime, ossia quando il Regolamento Urbanistico sarà approvato, quindi nel 2007; una fase intermedia, ossia da domani e fino all'approvazione del Regolamento Urbanistico; ed una fase transitoria, ossia per portare a conclusione i procedimenti già avviati prima dell'adozione del Piano Strutturale.

La fase transitoria viene applicata ai procedimenti già avviati prima dell'adozione del Piano Strutturale.
Nella fase intermedia, ovvero per i progetti presentati da domani all'approvazione del Regolamento urbanistico (nel 2007), si prevede che gli alloggi realizzati sulla base del 20% siano affittati (permanentemente o per periodi inferiori a 30) oppure venduti a prezzi convenzionati e quindi inferiori a prezzi di mercato. "Si tratta di una applicazione più flessibile - precisa l'assessore Biagi - che comunque garantisce una quota di alloggi a prezzi convenzionati".

Infine la fase a regime, verosimilmente dal 2007, dove invece l'applicazione della norma prevede esclusivamente l'affitto permanente. In alternativa, l'operatore privato può affittare per periodi inferiore a 30 anni versando però all'Amministrazione comunale, una quota in denaro. Oppure l'operatore privato può decidere di non realizzare gli alloggi previsti dal 20% rinunciando in perpetuo al titolo edificatorio. Il privato dovrà quindi cedere il titolo all'Amministrazione comunale insieme a una somma per attivare la costruzione altrove di altrettante case in affitto, mediante un sovvenzionamento pari a quello fissato dal governo per i "Ventimila alloggi in affitto" (ovvero il 45% del costo di costruzione).

L'Amministrazione potrà quindi attivare un bando per individuare i soggetti privati che realizzino queste abitazioni trasferendo loro i soldi e il titolo edificatorio. Ovviamente a garanzia che le abitazioni siano utilizzati dal target individuato dal Comune, l'Amministrazione individuerà i soggetti cui affittare e controllerà che le regole siano rispettate.

"Un ulteriore aggravio dei costi di costruzione, che andrà a scaricarsi sugli appartamenti che saranno venduti al mercato libero -questo, secondo Confedilizia Firenze, l’effetto del provvedimento di Palazzo Vecchio- Sarebbe stato molto meglio intervenire su una politica di alleggerimenti fiscali che nella nostra città è del tutto assente.

Invece, con questa norma urbanistica chi costruisce si trova costretto a dover sostenere, oltre ai consueti oneri di urbanizzazione, costi aggiuntivi, che ricadranno sull’altro 80% dell’edificato. Ce n’è abbastanza per dubitare dell’efficacia di questo provvedimento".

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