Partecipazione al Piano Strutturale: al via gli sportelli informativi nei quartieri
Intanto è assalto alla Fortezza da Basso

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 marzo 2005 15:32
Partecipazione al Piano Strutturale: al via gli sportelli informativi nei quartieri<BR>Intanto è assalto alla Fortezza da Basso

Continua il percorso di partecipazione al Piano Strutturale. Dopo gli incontri nei vari quartieri che terminano questa sera con la circoscrizione 4 (l'appuntamento è alle 21 presso la sede in via delle Torri 23), da domani prendono il via gli sportelli informativi. In concreto un tecnico della direzione Urbanistica sarà a disposizione per rispondere alle domande dei cittadini sul Piano Strutturale. Domani 17 marzo sarà la volta del Quartiere 5, via Lambruschini 33, mentre venerdì 18 marzo lo sportello informativo sarà presso la sede del Quartiere 1, piazza Santa Croce 1: in ambedue i casi il tecnico sarà a disposizione sempre dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17.30.

La settimana prossima lo sportello informativo si sposterà nella giornata di martedì 22 marzo al Quartiere 4, via delle Torri 23, con le stesse modalità di orario. L'ultimo appuntamento è quello di giovedì 24 marzo al Quartiere 3, via del Tagliamento 4, sempre dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17.30. Tutti i materiali del Piano Strutturale sono consultabili presso la direzione Urbanistica, via Andrea del Castagno 3/e nei giorni di martedì e venerdì (dalle 9 alle 12.30).

"Ci rivolgiamo a tutti coloro che -scrivono Amici della Terra – Cantieri Solidali - Comitati dei Cittadini - Italia Nostra Legambiente - Rifondazione Comunista - Unaltracittà/Unaltromondo - Wwf- nella vicenda Fortezza da Basso, hanno chiesto trasparenza e rispetto della tutela del Paesaggio e del Patrimonio storico-artistico.

Chiediamo di fare pressione sulla Giunta e sui consiglieri comunali affinché venga gestita con chiarezza la fase dell'accertamento delle responsabilità, sottoscrivendo questo appello.
La mobilitazione della società civile e dei cittadini ha costretto l'amministrazione a fermare e a modificare i lavori, abbattendo parte del manufatto. Un successo che rivendichiamo e che non sarebbe stato possibile senza il coinvolgimento attivo della cittadinanza e dell'opinione pubblica fiorentina che si è mossa invocando il rispetto della tutela del Paesaggio e del Patrimonio storico-artistico.


La vicenda della Fortezza si configura dunque proprio come uno scempio la cui logica conclusione era già stata prevista e richiesta dalle associazioni, dai comitati e dai gruppi firmatari di questo appello.
Nonostante ciò la giunta comunale continua a sostenere che non vi sono state né irregolarità né errori nell'iter progettuale. Come conferma il parere del Ministero dei Beni Culturali questo non è vero: risultano esserci state irregolarità che si sommano a scelte incompatibili con la legislazione vigente.

E del resto, se tutto fosse in regola, perché eliminare la galleria commerciale? Perché ridurre gli uffici e i magazzini? Perché abbattere il manufatto lato ferrovia? Perché non realizzare la vetrata tra il parcheggio e le mura della Fortezza?
In questo contesto, prima ancora che si accertino le responsabilità e si ricostruisca l'intero iter, la giunta comunale si affretta a risarcire danni per quasi 2 milioni di euro al consorzio Firenze Mobilità senza che le imprese abbiano fatto ricorso per lo stop dei lavori,prevedendo circa altri 4 milioni di euro di spesa per le ulteriori demolizioni da fare su parere del Comitato di Settore.


Appare paradossale che i fiorentini, con le loro tasse, siano costretti a pagare i danni provocati da una cattiva gestione e da un processo progettuale manchevole e poco trasparente.
Questo episodio assume particolare rilevanza non solo per il valore del bene culturale in questione, ma anche in vista della stagione delle grandi opere (Tramvia, Terza Corsia autostradale, Alta Velocità). È per questo necessario stabilire con urgenza un codice procedurale che consenta il controllo da parte dell'amministrazione su tutto il processo e un'assoluta trasparenza anche per la procedura del project financing.


Chiediamo all'Amministrazione comunale, prima di qualsiasi altro passo, di fare chiarezza sulle responsabilità della vicenda".

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