Piano regolatore: tutti possono dire quello che vogliono, però nessuno ti sta a sentire

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 marzo 2005 00:09
Piano regolatore: tutti possono dire quello che vogliono, però nessuno ti sta a sentire

A Calenzano il Consiglio comunale aperto del 25 febbraio scorso si è occupato della questione del polo estrattivo della Cassiana.
Sulla base della conclusione fortemente negativa della valutazione di impatto ambientale, il polo estrattivo non può più andare avanti. Sono unanimi i documenti prodotti dai vari enti (Comune, Provincia, Regione, ASL, ARPAT, CFS, Autorità di Bacino del fiume Arno) e dal Consorzio Estrattivo La Cassiana.
I cittadini che si oppongono alla cava hanno avanzato numerose critiche, osservazioni e domande sul progetto.

Addirittura è stata presentare la richiesta di eliminare la megacava dal Piano Regolatore.
Il Sindaco invece ha rivendicato la continuità con le passate Amministrazioni Comunali. Ma era stato proprio il Comune di Calenzano a scrivere in una delibera del Consiglio (la n. 369 del 30 novembre 1990, proposta dall’allora sindaco Gori, poi assessore all’Ambiente della Provincia dal 1999 al 2004, nonché attuale capogruppo DS) che se la valutazione di impatto ambientale fosse stata negativa si doveva fermare tutto.
Adesso, invece di fermarsi, la Giunta vuole andare avanti: sollecita il Consorzio estrattivo a presentare un altro progetto (sarebbe il quinto) e si rammarica per la bocciatura di quelli presentati dal 2002 in poi.

Gli enti competenti hanno documentato più volte nei loro pareri che non ci sono garanzie per il ripristino ambientale, causa l’eccessiva pendenza dei gradoni, il rischio di frane, la quantità di esplosivo che dovrà essere usata ogni giorno, l' acqua necessaria per la lavorazione del materiale, l’assetto idrogeologico dell’area, le polveri, il rumore.
"Quanti altri pareri negativi ci vogliono per fermare questa scelta sciagurata? -commenta il Comitato di Coordinamento Contro il Polo Estrattivo di Calenzano- Cos’altro ci aspetta dopo il polo estrattivo, il raddoppio dell’autostrada, le casse di espansione, le discariche per rifiuti inerti, le aziende a rischio? Quante volte dobbiamo pagare la colpa di abitare a Calenzano? Purtroppo nessun rappresentante delle istituzioni che sono intervenute al Consiglio ha risposto nel merito alle nostre domande.

Semplicemente hanno parlato d’altro".

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