Presentato il 68° Maggio musicale fiorentino
E in questi giorni il pianista Alexander Melnikov sostituisce Arcadi Volodos

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 febbraio 2005 14:20
Presentato il 68° Maggio musicale fiorentino<BR>E in questi giorni il pianista Alexander Melnikov sostituisce Arcadi Volodos

Due mesi esatti di opere, concerti, balletti e mostre a partire dal 30 aprile (d’ora in poi data fissa e memorizzabile d’inizio Festival) fino al 30 giugno, una forte sigla registica per i nuovi allestimenti, le bacchette prestigiose di MEHTA, CLAUDIO ABBADO, BYCHKOV, CHAILLY, due mostre agli Uffizi e a Palazzo Pitti, le voci di RAIMONDI, FRITTOLI, DEVIA, URMANA, FURLANETTO, PROCLEMER e addirittura due “None Sinfonie” di Beethoven sono il fulcro del programma che il 68° MAGGIO MUSICALE FIORENTINO presenta al pubblico internazionale, a testimonianza di un Fondazione teatrale in eccellente salute artistica, produttiva e progettuale.
Se infatti il Sovrintendente Giorgio van Straten e il Direttore Artistico Gianni Tangucci hanno dovuto rinunciare per quest’anno ad inserire una quarta opera nel cartellone (“Il giro di vite” di Britten con la regia di Ronconi), sono ben tre i titoli lirici schierati, ad iniziare dall’ inaugurale “TOSCA” pucciniana che, a quasi vent’anni anni dalla ‘scandalosa’ versione di Jonathan Miller, si presenta in un nuovo allestimento che si avvale della firma registica di GIORGIO BARBERIO CORSETTI, della direzione di ZUBIN MEHTA e delle voci di VIOLETA URMANA, che per la prima volta affronta il ruolo, e di RUGGERO RAIMONDI, che invece riprende – dopo dodici anni di assenza da Firenze - uno dei suoi personaggi più acclamati, quel demoniaco Scarpia interpretato anche nel film televisivo “nei luoghi e nelle ore di Tosca”.
E Mehta sarà sempre sul podio anche per il “DON GIOVANNI” di Mozart, interpretato da un cast stellare che vede, fra gli altri, affiancate MARIELLA DEVIA e BARBARA FRITTOLI; mentre SEMYON BYCHKOV, a lungo direttore ospite principale, torna al Maggio con un capolavoro che si addice perfettamente alla sua natura musicale, ovvero “BORIS GODUNOV”, protagonista un grande basso italiano come FERRUCCIO FURLANETTO e messo in scena da un regista di inquietante profondità quale il lituano EIMUNTAS NEKROSIUS, alla sua seconda prova lirica a Firenze dopo uno ‘stregato’ Macbeth.


Il versante concertistico vede impegnati i due direttori d’orchestra in due concerti per entrambi: Mehta si avvale dei SWINGLE SINGERS per rendere omaggio a Luciano Berio con la sua “Sinfonia” affiancata ai Quattro pezzi sacri di Verdi, e dello straordinario violinista GIL SHAHAM per il secondo programma imperniato su Mozart, Brahms e Webern; Bychkov presenta la Quinta Sinfonia di Mahler – dal famoso Adagietto utilizzato da Visconti in Morte a Venezia – e il pianista-prodigio LANG LANG.
Sarà Firenze, poi, la prima città italiana dopo la sede bolognese ad ascoltare la nuova ORCHESTRA MOZART fondata e diretta da CLAUDIO ABBADO, il Maestro particolarmente legato al Teatro fiorentino, prescelto due anni fa per tornare a dirigervi un’opera con i complessi del Maggio (quel memorabile Simon Boccanegra che è ora un DVD prodotto e distribuito da Rai Trade e TDK), ed anche per l’ORCHESTRA VERDI diretta da RICCARDO CHAILLY si tratterà del debutto fiorentino.
Fra i solisti, BRUNO CANINO e ANTONIO BALLISTA proporranno l’insolita trascrizione lisztiana della Nona Sinfonia di Beethoven, affiancata alla prima assoluta di Boulevard promenade, una commissione del Maggio a Paolo Castaldi per festeggiare il cinquantesimo anniversario del duo pianistico, ALDO CICCOLINI impaginerà un raffinato programma giocato su Debussy e sui celebri Quadri di un’esposizione dell’autore di “Boris”, Musorgskij, ed una grande signora del palcoscenico di prosa, ANNA PROCLEMER, sarà la protagonista assoluta al Teatro della Pergola del recital “Anna dei pianoforti” tratto da testi di Alberto Savinio.
Come tradizione, una novità coreografica completa l’offerta di spettacoli, e per MaggioDanza, la Compagnia che dirige, Giorgio MANCINI sta creando un nuovo “ROMEO E GIULIETTA” che vedrà il debutto come costumista del giovane stilista fiorentino CESARE FABBRI, grazie alla stimolante collaborazione con Pitti Immagine.
Se il Maggio Musicale Fiorentino si chiuderà ufficialmente il 30 giugno con il concerto di Bychov al Teatro Comunale, per l’8 luglio il Festival ha in serbo una sorpresa, offerta a tutta la città: ripristina il grande concerto gratuito in Piazza della Signoria, irripetibile cornice che ha visto nel passato recente affluire decine di migliaia di spettatori e turisti, e sarà proprio Zubin Mehta – che per primo tenne a battesimo l’evento – a salire sul podio della sua Orchestra e del suo Coro posto davanti alla Loggia dei Lanzi, per dirigere quella che è la più universalmente conosciuta fra le grandi sinfonie, la “Nona” beethoveniana, e il significativo “Inno alla gioia” divenuto inno europeo che la conclude.
Due mostre accompagnano e completano il Festival.
La prima, alle Reali Poste della Galleria degli Uffizi dal 30 aprile, è dedicata alla diva della lirica per eccellenza, MARIA CALLAS, con l’esposizione di tutti i suoi gioielli di scena firmati Swarowski attorniati da bozzetti e figurini attinti dal ricco Archivio Storico del Maggio a testimonianza di spettacoli che, a Firenze prima che altrove, ne decretarono il successo e il mito; nell’occasione, sarà per la prima volta esposto anche il costume completo della sua Medea del 1952, fornito dalla Fondazione Cerratelli.
La seconda mostra, che si aprirà il 17 giugno alla Galleria del Costume di Palazzo Pitti, offre al pubblico i costumi e i gioielli di scena che un’altra grandissima interprete, il mezzosoprano EBE STIGNANI, volle donare nel 1966 al Maggio Fiorentino.
Il doveroso tributo alle grandi personalità della scena lirica avrà un prologo, quando la serata inaugurale del Festival verrà dedicata a RENATA TEBALDI per ricordare la straordinaria artista proprio con un titolo del quale fu insuperata interprete.
L’immagine del 68° Maggio porterà quest’anno la firma leggera e poetica di EMANUELE LUZZATI, artefice di tante scenografie e figurini per il Festival fin dagli anni Cinquanta, con un particolare di musicante tratto da un’opera mai utilizzata conservata nell’Archivio Storico del Maggio.
Già dal 23 febbraio si apre la campagna abbonamenti con le conferme, mentre le nuove sottoscrizioni partono dal 16 marzo (dall’8 al 12 per i gruppi).
Alcune novità vengono incontro alle richieste del pubblico: accanto al turno “A” che comprende tutte le ‘prime’ e al “B” che offre spettacoli serali in replica, vengono istituiti nuovamente un turno di soli concerti ed uno di spettacoli pomeridiani, per facilitare gli spettatori provenienti da altre città.
La prevendita dei biglietti inizia invece il 6 aprile, sia alla biglietteria del Teatro Comunale che on line (www.maggiofiorentino.com), attraverso il call center 199 112112, al Box Office, al Desk Rinascente di Piazza della Repubblica, a Firenze.


Dopo il trionfale successo dei concerti di Riccardo Muti (quasi ottomila spettatori per Cherubini con un incasso di 150.000 euro), la stagione sinfonica del Teatro del Maggio prosegue con i debutti del direttore finlandese JUKKA-PEKKA SARASTE e del pianista russo ALEXANDER MELNIKOV che sostituisce Arcadi Volodos, influenzato.
Saraste, attuale Direttore ospite della BBC Symphony Orchestra di Londra, è in procinto di assumere l’importante carica di Direttore musicale della Oslo Philharmonic Orchestra dopo aver debuttato alla guida di alcuni fra i più importanti complessi europei.

Nonostante la giovane età, Melnikov ha già avuto l’opportunità di collaborare con illustri direttori come Dutoit, Slatkin e Gergiev, esibendosi anche in grandi festivals internazionali.
Aperta da Romeo e Giulietta, l’Ouverture-fantasia che Ciajkovskij trasse dall’immortale tragedia di Shakespeare, la serata proseguirà nel nome di Prokof’ev e del suo Concerto n. 2 in sol minore op. 16 per pianoforte e orchestra, caratterizzato da una forte connotazione novecentesca che destò scandalo alla prima esecuzione in Russia nel 1913.
Proseguendo nella sua “missione” di recupero e valorizzazione della musica di compositori scandinavi, Saraste propone, nella seconda parte del concerto, la più celebre delle Sinfonie del danese Carl Nielsen, la n.

4 op. 29 detta “L’inestinguibile”, ispirata alla continua lotta dell’Uomo contro le avversità dell’esistenza.
Come di consueto, i tre concerti sono in programma venerdì 11 febbraio alle ore 20.30, sabato 12 alle ore 19 e domenica 13 alle ore 16.30.

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