I toscani e il loro territorio: i risultati di una ricerca

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 febbraio 2005 22:37
I toscani e il loro territorio: i risultati di una ricerca

Firenze- Che rapporto hanno i toscani con il loro territorio? E’ questa la domanda di fondo dell’indagine realizzata da Tolomeo Studi e ricerche per conto di Unicoop Firenze presentata al convegno della Regione Toscana ‘Vivere la terra che vive’, in corso al Saschall.
Dal rapporto di ricerca curato da Annick Magnier e Massimo Morisi sulla base di oltre 2.500 interviste telefoniche realizzate con cittadini residenti in Toscana, emerge l’immagine di una terra profondamente amata dai suoi abitanti che le attribuiscono in primo luogo i requisiti della vivibilità e dell’ospitalità.

Una terra che è presente a se stessa attraverso il suo paesaggio naturale ancor prima che con il suo patrimonio artistico. L’immagine dominante è quella dei vigneti e dei cipressi del Chianti, e solo in un secondo momento quella del duomo di Firenze e della torre di Pisa. I toscani sono molto sensibili alle minacce al loro paesaggio e alla qualità del modo in cui si progetta e si costruisce. Lo sono altresì alle minacce “naturali” e dunque al modo in cui il territorio viene manutenuto.

Di riflesso, hanno un rapporto complesso e non privo di conflitti con il “nuovo” e il “moderno”. Di fronte alle trasformazioni proposte a Firenze, ad esempio, un terzo della popolazione ritiene che nulla debba essere cambiato né scalfito nel partrimonio storico-artistico della città. Più della metà si dice “possibilista” ma con “giudizio” e dunque auspica specifiche capacità selettive da parte di chi governa. Meno di un 10% aspira al cambiamento comunque e quantunque. Si tratta di uno spiccato attaccamento agli aspetti formali del paesaggio urbano e rurale.

Tuttavia, per quanto attiene l’utilizzo dei luoghi, i toscani sono meno conservatori. Ad esempio, i centro storici vengono considerati luoghi deputati a funzioni di socialità ma soprattutto di consumo. Ed è in questa chiave che rimangono centri pulsanti della vita comunitaria. Per quanto riguarda la propria casa i toscani guardano soprattutto alla gradevolezza del contesto in cui poter abitare più che alla prossimità dei servizi e, fattore molto impegnativo per gli amministratori, al risparmio energetico che una data soluzione abitativa può offrire rispetto ad altre.

Ma vediamo alcuni dei punti più interessanti della ricerca.

La Toscana in una parola
Vivibile e ospitale. E’ così che la maggior parte dei toscani vedono la loro regione. Una regione che per l’80% dei toscani è molto diversa dalle altre. L’attributo ‘vivibile’ è stato prescelto del 35,3 per cento degli intervistati: un dato inconsueto nel panorama italiano. Oltrechè ‘vivibile’, la nostra terra è considerata anche accogliente: ‘l’ospitalità’ è la prima qualità dei toscani secondo il 29,9 per cento.

Ma solo il 12,7 per cento degli intervistati definisce la nostra terra ‘laboriosa’ e il 7,9 ricca. Ancor meno sono coloro che la ritengono proiettata nel futuro (4%) definendo la Toscana moderna e innovativa.

La Toscana in un simbolo
E’ il paesaggio del Chianti il miglior ambasciatore della Toscana nel mondo. Così la pensa più di un toscano su quattro. L’immagine dei vigneti e dei cipressi è considerata simbolo della regione dal 26,1 per cento del campione, ma sono ancora più numerosi i toscani che si sentono rappresentati dal proprio paesaggio: così il 10,1 per cento sente di farsi rappresentare dalle colline della Maremma, il 6,7 dal mare dell’arcipelago.

Subito dietro il paesaggio, l’arte: appena dietro il Chianti spunta infatti il duomo di Firenze, identificato come simbolo dal 24 per cento dei toscani, la torre di Pisa (15,6), e la piazza del Campo di Siena (9,2).

Il paesaggio
Il paesaggio è, per i toscani, espressione dell’identità toscana, della sua storia, della sua cultura, della sua natura: ben l’80 per cento degli intervistati ritiene che sia proprio la bellezza del paesaggio a rendere la Toscana ben diversa da tutte le altre regioni.


E proprio in virtù della sua peculiarità che il paesaggio deve essere oggetto delle massime attenzioni: per il 63 per cento degli intervistati, infatti la bellezza del nostro paesaggio è in pericolo, a fronte di un 26 per cento che lo ritiene invece bello come sempre e di un 10 per cento che lo vede in miglioramento specie in alcune aree.Ma cos’è che può ‘minare’ la bellezza del nostro paesaggio? Secondo il 32,9 per cento dei toscani il modo in cui si costruisce, quindi la qualità dell’edilizia, rappresenta il pericolo maggiore, seguito dagli eventi atmosferici e naturali come alluvioni, frane e siccità (28,5) e dalla costruzione di grandi strade e autostrade (18,9).

Rischiose per i delicati equilibri paesaggistici sono considerate anche le nuove aree industriali (15,9), i tralicci elettrici e le antenne telefoniche (14,7), il degrado dei monumenti (10,4) i nuovi centri commerciali e di divertimento (8,4). Ma se il paesaggio è un bene così prezioso, come fare a mantenerlo? E’ più giusto proteggerlo in tutti i modi anche a costo di rinunciare a qualche miglioramento, oppure accettare modifiche che consentano di restare al passo con i tempi? I toscani sembrano più attenti alla conservazione che alla spinta verso il mutamento: il 64,2 per cento è contrario a modificare il paesaggio.



L’architettura
Un fenomeno su cui riflettere è la sostanziale irrilevanza che l’architettura contemporanea assume nell’attenzione dei toscani. Appena il 12,5 per cento del campione è in grado di ricordare almeno un “edificio recente” che incontri il suo apprezzamento, a fronte di un 86 per cento che o non ricorda nessun edificio o non ne trova neanche uno di suo gradimento. L’unico edificio di edilizia recente che raggiunge una buona percentuale di consensi è la chiesa di San Giovanni Battista di Michelucci.



Il governo del proprio territorio: la casa
Sin qui l’attenzione dei toscani rivolta all’ambiente esterno. E per il proprio territorio? Quello in cui si abita, nell’ambito del quale ci si muove. Per il campione, quando si tratta di pensare alla casa dove abitare, è prevalente l’attenzione alle caratteristiche interne, strutturali e funzionali della casa, piuttosto che ai suoi caratteri estetici e storici. L’elemento considerato più rilevante è la presenza di una proiezione verso l’esterno, rappresentata da un giardino o un terrazzo (il 72,5 per cento ritiene questa opzione addirittura ‘molto importante’).

Il 56,2 per cento guarda con particolare attenzione alla ‘vista panoramica’, il 49 alla presenza di un posto auto o garage. I toscani sono però molto attenti anche alla presenza di impianti a risparmio energetico: il 56,7 per cento li considera molto importanti. E la bellezza dell’immobile? Conta molto solo per il 37,8 per cento degli intervistati. Il 44, 4 per cento degli intervistati infine è molto attento alla vicinanza ai commerci e ai servizi; percentuale che sale quando, all’interno del campione, si prendono in esame coloro che vivono al di fuori dei grandi centri urbani e la popolazione più anziana.

(mo)

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