PFM canta De André: un sodalizio che dura da 25 anni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 dicembre 2004 09:27
PFM canta De André: un sodalizio che dura da 25 anni

Non è un caso che la PFM e Fabrizio De André siano legati da ormai 25 anni: il cantautore genovese ha lasciato nella musica italiana un'eredità fortissima, di quelle che fanno vibrare. Il gruppo di rock progressivo italiano più famoso del mondo raccolse questo lascito con molti anni di anticipo: nel 1979 decise di tentare una carta mai tentata prima da nessun'altra band, quella di accompagnare il grande De André in tour, attraverso i teatri del belpaese e proponendo i suoi classici con un arrangiamento inedito e assolutamente rock.

De André, raccontano le cronache, non era sulle prime del tutto convinto dalla eccessiva grinta (e degli ipertecnicismi) del suo gruppo "di supporto", ma il pubblico la pensava diversamente e quello divenne infatti il suo tour più famoso, addirittura testimoniato da un doppio vinile live, che resta a tutt'oggi un must per ogni appassionato. La PFM usciva da un periodo difficile nel 1979. Aveva deciso di mollare la presa sul pubblico americano per tornare alle origini, visto che l'ellepì "Jet Lag" del 1977 non aveva ricevuto una buona accoglienza in terra d'oltreoceano (anche a causa della copertina "antiamericana" dell'album del 1976, "Chocolate Kings"), e visto che il gruppo aveva bisogno di respirare aria di casa nostra, dopo i tour estenuanti degli anni passati. Aveva appena pubblicato un disco di jazz-rock molto mediterraneo (con strumenti acustici e molte perussioni, con melodie molto semplificate rispetto al passato) intititolato "Passpartù", che aveva alla voce l'ottimo Bernardo Lanzetti e che vedeva finalmente il ritorno al cantato in italiano da parte della band.

Questo riavvicinamento alle origini cantautorali, dovuto al bisogno di "calore umano" da parte della PFM, portò inequivocabilemnte ad accostarsi a De André, che di tutti i cantautori italiani era (ed è) il più rappresentativo. L'entusiamo della band fu tale che il buon genovese si ritrovò in men che non si dica ad avere una rock band dal passato iperluminoso, ma dal futuro non meno brillante, come gruppo di accompagnamento. Nacque quindi una vera "all star band", di quelle che oggi vanno tanto di moda, solo che era la fine degli anni settanta, e ancora non si parlava di supergruppi! Da allora sono passati venticinque anni, però nella musica di De André non è cambiato nulla: sono sempre delle melodie immortali, bellissime e piene di calore.

La PFM ci mette sempre il suo, riarrangiando in chiave rock (con buon dispendio di tecnica strumentale e vocale) queste melodie, e rendendole più attuali. E' in questo modo che "Il Pescatore" e "La Guerra di Piero" diventano brani attualissimi nel loro liricismo pieno di pathos, accompagnati da arrangiamenti complessi e moderni. Domani sera al Politeama Pratese sarà di nuovo storia, perché anche se lui, Fabrizio De André da Genova, non c'è più, c'è la sua musica a ricordarci di come un uomo possa restare in vita dopo la morte grazie al suo genio e al suo cuore. La PFM renderà omaggio ancora una volta al suo passato e a un grande artista, perché la musica, quella buona, non ha etichette né confini.

E il rock può diventare facilmente canzone d'autore, e viceversa. Marco Lastri 16 Dicembre, ore 21.00 Politeama Pratese PFM canta De André,25 anni dopo" Ingresso: 15 euro

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