Il Vieusseux inaugura la sala "Fosco Maraini" con oltre 8mila volumi e 42mila foto donate dallo scrittore

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 novembre 2004 18:46
Il Vieusseux inaugura la sala

Fosco Maraini avrà una sala di lettura a lui dedicata all'interno del Gabinetto Vieusseux, proprio come volle lui stesso che oggi avrebbe compiuto 92 anni. Il grande etnologo, antropologo, orientalista, viaggiatore , fotografo ha donato al Gabinetto oltre 8 mila volumi e 42 mila foto testimonianza dei suoi viaggi, delle sue ricerche gran parte riguardanti l'Asia e in particolare il Tibet e Giappone, luoghi da lui profondamente studiati e amati. Tutto questo grande patrimonio da oggi è aperto al pubblico, facilmente consultabili All'inaugurazione della sala posta al secondo piano di palazzo Strozzi, il piano dell'altana, era presente Leonardo Domenici, nella doppia veste di sindaco e di presidente del Vieusseux, il direttore del gabinetto Vieusseux Giovanni Gozzini, la figlia di Fosco Maraini, Dacia, la seconda moglie di Maraini Meko Namiki, professori esperti d'oriente e tanti amici e giovani studenti.

"La città è onorata di questo patrimonio librario che Fosco Maraini ha lasciato in dono - ha detto Domenici- per essere consultato da tutti. Questa sala contribuirà a rendere il Vieusseux un luogo per sviluppare i rapporti con culture diverse, in questo caso l'Asia. Questi volumi e le foto renderanno ancora di più Palazzo Strozzi un luogo vivo perché ciò che rende unico questo palazzo sono proprio le due attività che v si svolgono, sia quelle istituzionali portate avanti dal gabinetto Viessueux e dall'istituto storico del Rinascimento che qui hanno sede, sia quelle più propriamente espositive".

Secondo la volontà espressa anche da Dacia Maraini la sala intitolata al padre sarà un luogo di facile consultazione, con meno trafile burocratiche possibili proprio perché "Fosco credeva nella conoscenza come patrimonio di tutti". Maraini lasciò al gabinetto questa immensa collezione di volumi sull'Orente, la cultura tibetana e giapponese, nel desiderio che Firenze potesse riprendere quella strada della conoscenza dell'Asia orientale che, fino agli anni teenta, era stata componente non secondaria della vita culturale della città.

Questa volontà aveva già dato il via ad un programma culturale che Maraini stesso aveva battezzato "Vieusseux-Asia", la cui responsabilità scientifica volle che venisse affidata ad Adriana Boscaro e affiancato al settore Romantico del Gabinetto.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza