Terminato il mese clou della castagna, è il momento dei bilanci e delle riflessioni, soprattutto rispetto alle difficoltà evidenziate dagli operatori del settore

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 novembre 2004 12:25
Terminato il mese clou della castagna, è il momento dei bilanci e delle riflessioni, soprattutto rispetto alle difficoltà evidenziate dagli operatori del settore

“Occorre intanto – esordisce il responsabile dell’Associazione per la valorizzazione della castagna IGP, Lorenzo Fazzi – prendere atto di una situazione di crisi generalizzata del comparto ortofrutticolo, poi dell’inadeguatezza del nostro sistema di commercializzazione della castagna. È del tutto fuori luogo, dunque, mettere in discussione i benefici del conferimento dell’IGP e con esso di un modello di sviluppo complessivo del territorio basato sulla qualità del tipico. Chi lo fa, a mio avviso, elude i problemi veri e punta a cavalcare un disagio reale per scopi diversi.

Non possiamo permetterci lacerazioni, è il momento di dare corpo ai progetti che ci sono e non di polemizzare e disorientare gli operatori”. Per Fazzi è necessario anzitutto precisare i ruoli: la Comunità montana lavora è ha lavorato nelle sedi istituzionali, l’Associazione, che non ha scopi di lucro, opera per promuovere il marchio e il prodotto. Il resto spetta a produttori e commercianti (grossisti soprattutto) che devono collaborare per favorire la diffusione sul mercato delle castagne dell’Amiata evitando, come accaduto, di facilitare il transito di castagne provenienti da altri territori.

In questo senso, il responsabile dell’Associazione non comprende perché ci si scagli proprio contro il marchio IGP che è l’unica garanzia della provenienza del prodotto e del suo rafforzamento sul mercato contro le “imitazioni”. Fazzi ritiene quindi necessario aprire un tavolo di concertazione per riformare il sistema e svecchiarlo. “Oggi il settore non può reggere investimenti consistenti, poiché è impensabile basare tutto sulla commercializzazione del fresco, che dura al massimo 40 giorni l’anno.

Per questo scommettiamo sui trasformati, dalla birra ai dolci, che ci consentono peraltro di piazzare castagne esteticamente non conformi agli standard”. Ma il nodo centrale della questione è il cambiamento necessario dei meccanismi e nelle strutture che si occupano della commercializzazione. “Troppi passaggi – dice Fazzi – separano il produttore dal consumatore finale, con il risultato che al primo va in tasca poco mentre i prezzi al consumo crescono a dismisura. C’è qualche produttore locale che confeziona da solo il suo IGP e lo porta direttamente al negozio di Firenze o Roma, e invece di 0.80/1.30 al kilo che avrebbe ottenuto affidandolo ai canali tradizionali ricava anche 2.50 euro.
“In questa direzione – prosegue Fazzi – l’associazione ha presentato nel 2003 un progetto che punta a creare un società unica di conferimento, confezionamento, commercializzazione e diffusione capillare: una Srl o un consorzio tra l’ente, i produttori e commercianti per tagliare fuori gli intermediari inutili, garantire maggiore redistribuzione della ricchezza e ricaduta economica.

Insomma, un modo per stabilire legami forti tra produttori locali dell’Igp e grossisti, nell’interesse del territorio. Per far ciò serve un nuovo patto tra soggetti. Nel progetto sono previste anche strutture per la sterilizzazione della castagna al fine di esportare nei mercati esteri dove fin’ora non siamo presenti”.
Fazzi propone allora l’apertura di un tavolo di discussione con le organizzazioni agricole di categoria, gli enti e il consorzio Cama, partendo dai progetti che ci sono.

“Mi chiedo – conclude - perché il coordinatore della Margherita, Biagini, che ha amministratori in ogni ente, non ne sia a conoscenza, eppure su di essi abbiamo già chiesto finanziamenti. Inoltre è allo studio la revisione del disciplinare. Se vuole aiutare veramente faccia in modo di accelerare l’insediamento della Comunità montana perché sa benissimo qual è il ruolo che ha svolto e svolge per il successo di tutte le iniziative da realizzare”.

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