Solanas a Pontedera

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 ottobre 2004 13:35
Solanas a Pontedera

Il cinema Agorà, in collaborazione con il Festival di Cinema e Video per i Diritti Umani di Buenos Aires, l’Associazione “Senza Confini” e con il generoso patrocinio del Comune di Pontedera presenta, dal 26 al 29 ottobre, un ciclo di film-documentari dedicati alla situazione sociale e politica argentina. Martedì 26 ottobre il regista Fernando Solanas presenterà il suo film La memoria del saccheggio, presentato all’ultimo Festival di Berlino (dove il regista ha vinto l’Orso d’oro alla carriera).

Condurrà l’incontro Julio Santucho, direttore del Festival Internacional de Cine y Video de Derechos Humanos di Buenos Aires.

Solanas è autore cinematografico e regista teatrale, musicista (ha collaborato con Astor Piazzola per la musiche del suo film Sur), attore, pubblicitario e creatore di storie per fumetti. Nato a Buenos Aires nel 1936, diventa famoso in tutto il mondo con il film manifesto L’ora dei forni (1968), dedicato all’ondata rivoluzionaria che scuote l’America Latina alla fine degli anni Sessanta.

Costretto a lasciare l’Argentina dopo il colpo di stato militare del 1976, vive in esilio in Francia fino al 1984. Di ritorno in patria, si consacra tra i migliori autori cinematografici internazionali con Tangos (1985, premio speciale della giuria a Venezia) e Sur (1988, palma per la miglior regia a Cannes). Attualmente lavora alla sua nuova pellicola, Argentina latente, opera in uscita nella primavera del 2005 e seguito ideale della Memoria.

Solanas dall’84 in poi è stato anche attivista politico; nel 1989 ha denunciato il tradimento del presidente Menem nei confronti dell’elettorato argentino con gli atti aberranti commessi in nome delle privatizzazioni; nel 1991, durante le riprese del film Il viaggio, anch’esso molto polemico nei confronti del Presidente Menem e delle classi dirigenti latinoamericane, è stato gravemente ferito in un attentato a chiaro sfondo politico; dal ’93 al ’97 è stato deputato del parlamento argentino.

La memoria del saccheggio, in programmazione martedì 26 alle 21:30, è un film-documentario che racconta la tragedia vissuta dagli argentini con la caduta del governo del presidente Fernando De La Rua.



Il regista punta l’indice contro il “piano di privatizzazioni sfrenate, che ha avuto come unici beneficiari le grandi imprese argentine e quelle internazionali. Non solo americane, ma anche europee. Basta pensare alla telefonia, svenduta ai due governi socialisti europei di allora: quelli di Mitterrand e di Gonzales. Da questa operazione abbiamo portato a casa il canone telefonico più alto dell'America Latina, oltretutto senza servizi aggiuntivi. E così per tutto il resto. Per l'acqua, svenduta ad un consorzio che non ha provveduto a niente, né alle fognature, che mancano in tutto il paese, né a portare l'acqua potabile alle ottocentomila persone che non ce l'hanno.

Uno scandalo continuo. È stato svenduto a pezzi tutto il paese, fino ad accumulare un debito pubblico di 140 miliardi di dollari”. In fase di montaggio il regista ha lavorato in modo che “la narrazione risultasse cristallina, che lo spettatore potesse ricostruire la storia a suo piacimento, come se si trattasse di un puzzle”.

Il film colpisce non solo per la carica emotiva, ma anche perché svela le trame e le alleanze tra le corporazioni argentine e la classe politica.

In patria il film di Solanas è divenuto materia di studio nelle scuole.

Questo rappresenta una vera svolta, dopo che, secondo lo stesso regista, “per anni la telecrazia e le bugie dei media hanno nascosto il saccheggio dei presidenti Menem e De La Rua”; il risultato di questa politica è stata “una forma di genocidio culturale e finanziario che ha ridotto in ginocchio il paese e ha scatenato i disordini di piazza degli anni scorsi”.

Mercoledì 27 sarà la volta del primo lavoro di Solanas, L’ora dei forni (La hora de los hornos), del 1968, un esteso documentario (260’) progettato in due parti, girato clandestinamente e osteggiato dalla dittatura militare argentina.

Acclamato come un avvenimento, impegnato e a forte carica sovversiva, il film offre una testimonianza della violenza sociale e politica del peronismo e della resistenza della classe operaia in Argentina. L'ora dei forni è considerato un classico nel genere del documentario politico. La critica lo considera come uno dei lavori dieci migliori film del decennio.

Il ciclo proseguirà giovedì 28 con tre brevi documentari: Donne nel parallelo, di Alvarez, Arpajou e Pretto, nel quale le donne della Patagonia raccontano le loro storie, i loro sogni e i loro timori; Cartoneros, opera firmata da cinque differenti autori che racconta l’esperienza dell’Associazione di Cartoneros di Villa Itatí (Provincia di Buenos Aires), nata nel peggior momento della crisi economica argentina; infine Oscar, di Sergio Morkin, storia vera di un uomo, Oscar, che lotta in modo creativo per difendere la sua libertà.

Il cilco si concluderà con il film Raymundo, della coppia Ernesto Ardito e Virna Molina.

Si tratta della trasposizione cinematografice dela vita e dell’opera di Raymundo Gleyzer, cineasta argentino sequestrato e assassinato dalla dittatura militare nel 1976.

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