Protocollo per Sant'Orsola: oggi a Roma la firma dell'intesa tra il Comune, Ministero delle Finanze e Università di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 ottobre 2004 23:11
Protocollo per Sant'Orsola: oggi a Roma la firma dell'intesa tra il Comune, Ministero delle Finanze e Università di Firenze

Un passo concreto per il recupero di Sant'Orsola e per il potenziamento del polo congressuale fiorentino. E' quanto prevede il protocollo d'intesa per la localizzazione della nuova sede della Guardia di Finanza alle Cascine firmato oggi nel tardo pomeriggio presso il Ministero delle Finanze a Roma. Intorno al tavolo per la sigla il sindaco Leonardo Domenici accompagnato dall'assessore all'urbanistica Gianni Biagi, il rettore dell'Università di Firenze Augusto Marinelli, la direttrice del Demanio Elisabetta Spitz e ovviamente il ministro Domenico Siniscalco.

Questo accordo è il frutto di una trattativa fra Comune, Regione Toscana, Agenzia del Demanio e Università di Firenze ed ha un duplice obiettivo: da un lato l'acquisizione, da parte dell'Amministrazione comunale, dell'ex convento di Sant'Orsola e degli immobili di via Valfonda oggi occupati da una caserma della Guardia di Finanza e dalla sede della Direzione circoscrizionale della Dogana di Firenze; dall'altro l'individuazione di una nuova sede per la Guardia di Finanza. Questo è possibile grazie a una serie di permute tra i diversi soggetti.

Quindi la bozza di protocollo prevede l'impegno del Comune a consegnare all'Agenzia del Demanio il complesso immobiliare delle Cascine ristrutturato e adeguato. Per parte sua l'Agenzia del Demanio si impegna a offrire in permuta l'ex convento di Sant'Orsola e gli immobili di via Valfonda (dal numero civico 13 al 25). L'accordo prevede poi che l'Università di Firenze liberi il complesso delle Cascine, previa realizzazione della nuova sede della Facoltà di Agraria presso il Polo Scientifico di Sesto Fiorentino e con un indennizzo da parte del Comune.

Infine la Regione Toscana che si impegna a rinunciare alla concessione dell'immobile demaniale di via Valfonda 25 (sede della Direzione circoscrizionale della Dogana) prevista dall'Accordo di programma del marzo 2000 e all'eventuale manifestazione di volontà all'acquisto. Il Comune inoltre si impegna a valorizzare gli immobili di proprietà del Demanio dello Stato oggetto di permuta per reperire le risorse finanziarie necessaria per la realizzazione di tutti gli interventi previsti. Il protocollo prevede la costituzione di un gruppo di lavoro con rappresentanti di tutti i soggetti per verificare le compatibilità economiche e definire in dettaglio le modalità di attuazione di quanto previsto nell'accordo.
"Questa operazione, insieme a quella che ha recentemente dato il via al recupero dell'ex cinema Apollo, cancellerà due storici 'buchi neri' nel cuore della città, dimostrando la capacità di iniziativa di questa Amministrazione.

Sarà valorizzata e riqualificata, soprattutto pensando alla residenza e alla qualità della vita, una parte significativa del centro storico. L'intesa che firmiamo oggi con il ministero dimostra anche che, lavorando con un leale spirito di collaborazione interistituzionale, si possono raggiungere obiettivi concreti nell'interesse comune". E' quanto dichiara il sindaco Leonardo Domenici in occasione della firma del protocollo d'intesa che prevede il passaggio di proprietà di Sant'Orsola e degli immobili di via Valfonda al Comune e la localizzazione della nuova sede del comando regionale della Guardia di Finanza alle Cascine, nel complesso oggi occupato dalla Facoltà di Agraria.

"Con questa firma si avvia a conclusione una vicenda ventennale, riqualificando un complesso come quello dell'ex convento di Sant'Orsola diventato simbolo di degrado urbano - ribadisce l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi -. Oggi abbiamo avviato un percorso che ci consentirà di recuperare ad uso urbano l'ex convento e il complesso di via Valfonda individuando localizzazioni più idonee ad istituzioni importanti come il comando della Guardia di Finanza e la Facoltà". L'assessore Biagi si sofferma poi sulla questione dell'ex convento.

"Il cantiere abbandonato di Sant'Orsola era diventato ormai una ferita nel cuore del centro storico". L'assessore Biagi coglie l'occasione per ricostruire l'annosa vicenda di questo "buco nero". Risale infatti alla metà degli anni '80 la decisione da parte del ministero dei lavori pubblici di predisporre una serie di interventi per soddisfare le esigenze logistiche-operative delle Fiamme Gialle, scegliendo di ristrutturare il complesso di Sant'Orsola, di proprietà statale. "Una decisione - racconta l'assessore Biagi - che vide la netta contrarietà della città e delle istituzioni cittadine.

Non sembrava la sede adatta per una caserma.". I lavori per la realizzazione della nuova sede della Guardia di finanza nell'ex convento furono affidati dallo Stato (per mezzo del provveditorato alle opere pubbliche) al gruppo Pontello. Ma nel corso degli anni i costi lievitarono e alla fine i vertici della Guardia di Finanza decisero che Sant'Orsola non era più una localizzazione adeguata alle esigenze. Nel 2000 fa infatti fu deciso di trovare una nuova collocazione per la caserma. Il Comune di Firenze dette la sua disponibilità all'Agenzia del Demanio per individuare le destinazioni d'uso compatibili con le caratteristiche e la localizzazione del complesso.

"Il protocollo siglato oggi è la conclusione di questo percorso - aggiunge l'assessore Biagi - che ha visto la collaborazione tra il Comune, l'Agenzia del Demanio, la Guardia di Finanza e l'Università di Firenze". Per quanto riguarda appunto l'utilizzo dell'immobile di Sant'Orsola (circa 11mila metri quadrati con un parcheggio interrato di un'ottantina di posti auto), le previsioni dell'Amministrazione comunale sono note e già previste nel Piano Strutturale. Ovvero attività commerciali e artigianali al piano terra, "in modo da creare un continuum con il sistema economico del Mercato di San Lorenzo - spiega l'assessore Biagi -.

In questo modo sarebbe garantita una permeabilità dell'area e migliorerebbe anche la funzionalità del sistema del mercato e dell'isolato. Gli altri due piani invece saranno destinati a residenze. Oltre al recupero dell'ex convento l'operazione consente al Comune di diventare proprietario dei locali dell'ex Dogana e della sede della Guardia di Finanzia di via Valfonda, locali che potranno essere utilizzati per il polo congressuale ed espositivo". L'assessore Biagi replica poi alle dichiarazioni di Monica Sgherri, capogruppo di Rifondazione comunista.

"Non si tratta di un è fulmine a ciel sereno. Se ne parla da almeno otto mesi. Ci sono decisioni di giunta a questo proposito, decisioni che hanno dato il via a una procedura che si concretizza con il protocollo d'intesa firmato oggi. Si tratta di un'operazione vantaggiosa per la città perché risolve una serie di problemi aperti. Oltre al recupero di Sant'Orsola, viene trovata la sede per importanti funzioni adesso dislocate in varie zone della città. Nella valutazione complessiva dell'operazione si deve considerare l'interesse generale della città che non è legato soltanto al valore economico di questo o quell'immobile.

Ovviamente, nessuno regala niente ma non possiamo decidere la bontà di un'operazione complessa come questa tenendo conto soltanto di quanto entra o esce dalle casse del Comune. Comunque - precisa l'assessore Biagi - l'Amministrazione avrà un vantaggio anche economico dall'operazione". E la valutazione complessiva diventa ancora più importante quando si considera la questione delle Cascine. "Il progetto di utilizzare il complesso che attualmente ospita la sede della Facoltà di Agraria quale sede del comando regionale della Guardia di Finanza non compromette la vocazione pubblica del parco, tutt'altro.

Da sempre - aggiunge l'assessore Biagi - sono convinto che il patrimonio pubblico del parco delle Cascine debba essere tutelato e per questo sono sempre stato contrario a ipotesi di vendita delle proprietà comunali come per esempio le discoteche o il circolo del tennis. Ma il caso della Guardia di Finanza è totalmente diverso. Con il trasferimento del comando regionale delle Fiamme Gialle alle Cascine, infatti, nel parco si verrà a insediare una funzione importante per la città: si tratta di un elemento di prestigio per Firenze, un elemento di garanzia per l'utilizzo pubblico del parco da parte dei cittadini e non pregiudica in nessun modo la costituzione della futura azienda per le Cascine".

Per quanto riguarda poi il presunto danno derivante al Comune dalla permuta degli immobili, l'assessore Biagi tiene a fare alcune precisazioni: "Il complesso delle Cascine è di proprietà del Comune, ma si tratta di una nuda proprietà con un vincolo perpetuo di uso da parte dell'Università. Questo vuol dire che in concreto il Comune non potrebbe mai avere la disponibilità degli immobili né potrebbe venderli sul mercato. Con il sistema delle permute, invece, l'Amministrazione potrà avere a disposizione due complessi importanti come quello di Sant'Orsola e di via Valfonda raggiungendo un doppio obiettivo: da un lato rispondere a una serie di esigenze fortemente sentite in città, dall'altro contribuire alla riqualificazione di una parte importante del centro storico".
"E' un fulmine a ciel sereno l'operazione urbanistica che verrà sottoscritta oggi a Roma.

Economicamente l'operazione presenta tanti di quei dubbi da dubitare circa la convenienza del Comune visto che oltre ai 14 milioni di euro in contanti (28 miliardi di lire) che il Comune dovrà sborsare deve anche cedere l'immobile che ospita la facoltà di agraria il cui valore anche economicamente è ben superiore". E' questo il commento di Monica Sgherri, capogruppo di Rifondazione Comunista, in merito al recupero di Sant'Orsola e la valorizzazione degli immobili di via Valfonda. "Ma questa soluzione è anche sbagliata urbanisticamente - prosegue Sgherri - ed inficia definitivamente qualunque ipotesi di valorizzazione e riqualificazione del parco delle Cascine.

Infatti la destinazione degli uffici della finanza e delle relative residenze è assolutamente incompatibile con la valorizzazione del parco che dovrebbe prevedere invece attività compatibili e qualificanti con il parco stesso". "In poche parole - secondo la capogruppo di Rifondazione Comunista - l'ipotesi di trasferimento della guardia di Finanza e delle relative residenze è peggiorativa rispetto all'attuale presenza della facoltà di agraria. A guadagnarci in questa operazione è indubbiamente l'Università il cui cosiddetto "disturbo" sarebbe pagato unicamente dal Comune.

Ma ci guadagna anche la Guardia di Finanza che comunque si libera ad alto costo di due immobili, uno dei quali da venti anni bloccato, oltre a trovare casa in una delle aree più pregiate della città". "Chi non fa un buon affare è invece il Comune - evidenzia Sgherri - che paga tutto e paga troppo. Inoltre non si individuano le priorità sociali di questa operazione.Rimango colpita, stante la notoria e decantata ristrettezza economica in cui versano le finanze del Comune che si possa assumere impegni economici di questa rilevanza senza che sia previsto nessun intervento di riqualificazione della vita dei cittadini, nessun spazio sociale per una città nella quale ormai tutti gli spazi di aggregazione sono privati e, al contrario.

venga pregiudicato per il futuro il rilancio e la riqualificazione sociale del parco storico delle cascine". "Visto che ci sono tre mesi cosiddettamente per perfezionare l'intesa - conclude la capogruppo - mi auguro invece che si arrivi invece al ritiro. Scelte comunque di questa importanza, sia per il costo che per le scelte urbanistiche, devono essere discusse in Consiglio Comunale. Questo è quanto chiederò".

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