Domani il Varenne in Tour farà tappa al Sesana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 ottobre 2004 22:43
Domani il Varenne in Tour farà tappa al Sesana

L’ippodromo di Montecatini sabato 2 ottobre vedrà, nel giorno del Criterium Toscano, la passerella di Varenne, il più grande campione della storia del trotto che, accompagnato in pista da Giampaolo Minnucci, sfilerà davanti alla tribuna dell’ippodromo per ricevere l’applauso dei tifosi. E in questa passerella sarà accompagnato da una puledra sua figlia, la morella Isadora Duncan, nata da Varenne e Zona Sib. L’ippodromo Sesana rappresenta la terza tappa del Varenne in tour, partito da Milano domenica 12 settembre e proseguito domenica scorsa a Treviso.


Su questa grande pagina di comunicazione per l’ippica italiana ecco quanto hanno dichiarato Maurizio Ughi di Snai e Francesco Ruffo della Scaletta, amministratore delegato della Trenno, la società che gestisce l’ippodromo di Montecatini.

Maurizio Ughi che per lo Snai , proprietario dei diritti d’immagine del campione, ha voluto fortemente questo tour ha dichiarato: "Questo tour è stato voluto per riavvicinare Varenne al suo pubblico, che lo ha seguito e meritava di rivederlo dopo due anni di inattività.

Pubblico che lo ricorda sempre come il Capitano, il grande campione. Penso purtroppo per parecchio tempo, non ci sarà nessuno che riesca ad avere le stesse prestazioni. E’ giusto poterlo rivedere in pista, gli faremo una grande festa. Quella che non gli abbiamo fatto due anni fa la facciamo a due anni di distanza per giunta facendo vedere i primi prodotti. Anche nel tour strada facendo conosceremo altri nati di Varenne in modo tale che tutti possano vedere che questo cavallo oltre al suo fisico speriamo tramandi anche il suo cervello, quello che era la sua dote principale, la sua calma, quello che ha fatto di Varenne un grande cavallo.

Il bello di Varenne non è che vinceva e che rivinceva, ha sempre battuto se stesso migliorando le sue prestazioni battendo i records dell’anno precedente. Ha partecipato e vinto le più importanti sfide al mondo tutto questo, ritorno a dire, è per la sua grande tranquillità e forse anche un pizzico di pigrizia. La prima cosa che gli ha insegnato Jori Turja è stata quella di non aspettare l’avversario e di andare per conto suo. Lui aspettava l’avversario per correre davvero mentre gli è stato insegnato ad allungare in retta ed avvicinarsi ancora di più al palo d’arrivo.

Per quanto riguarda Icaro posso dire che ero andato a vederlo in allevamento dopo 5 giorni dalla nascita e oggi ho visto la trasformazione a distanza di otto mesi. E’ un bellissimo cavallo, un bellissimo prodotto che ricorda tanto Varenne. Vedo che è il figlio di Varenne in tutto e per tutto."

Francesco Ruffo della Scaletta,che è stato il manager del Capitano, così commenta il Varenne in Tour: "Stiamo vivendo una grossa emozione. Io voglio ribadire che non si può avere nostalgia nel vedere Varenne perchè innanzitutto Varenne è leggenda e non è entrato nella leggenda.

Varenne è in attività, sta ancora dando all’ippica e continuamente si sta riproponendo. Sta a noi rinnovarci, capire che abbiamo bisogno degli altri, di chi ancora non ha scoperto questa emozione, quindi sta a noi ippici rinnovare la proposta e poi riuscire a comunicare, a raccontarci. Varenne è entrato nel cuore di tutti soprattutto perché è stato raccontato. Non hanno parlato da soli le sue vittorie e i suoi records ma sono stati raccontati, quindi occorre il campione ma occorre anche chi racconti il campione, e credo che tutto questo con Varenne si è sposato al meglio grazie alla sua immensa bravura.

Il merito di varenne è quello di essersi fatto raccontare. Ci sono persone, cavalli che molto spesso danno il meglio ma che non vengono raccontati, quindi non riescono ad entrare nel cuore della gente. Credo che l’ippica abbia modo proprio da questa giornata, dall’allevamento, dal racconto di ciò che è il cavallo, il lavoro dell’allevatore e quindi dei mestieri, delle professioni legate a questo mondo, di far conoscere alla gente l‘amico cavallo. Sono convinto che chiunque riesca ad entrare dietro le quinte si renda conto che il nostro è un mondo appassionato dedito al cavallo.

Il cavallo è un nostro grande amico. Stargli vicino significa appassionarsi".

Collegamenti
In evidenza