San Piero a Sieve ospita una mostra di dipinti sui paesaggi del Mugello

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 settembre 2004 12:42
San Piero a Sieve ospita una mostra di dipinti sui paesaggi del Mugello

C’è il Mugello con i suoi paesaggi e con la sua gente nelle opere che saranno esposte da sabato prossimo, 18 settembre, in tre “location” tra San Piero e Barberino: il convento di San Bonaventura al Bosco ai Frati e la cappellina del Castello del Trebbio a San Piero e presso la Manica lunga del Castello di Cafaggiolo nel comune di Barberino. S’intitola “Gente e luoghi del Mugello” la nuova mostra di pittura promossa dai Comuni di San Piero a Sieve e Barberino di Mugello con l’Accademia delle Belle Arti di Firenze ed il contributo dell’ente Cassa di Risparmio di Firenze e del Credito Cooperativo-Banca del Mugello.

Dopo i successi riportati dalle precedenti esposizioni – l’”Uomo in croce” nel 2001, “Il Mugello disegnato” nel 2002 e “Il Mugello dipinto nel 2003 – gli studenti del corso di pittura dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze, supervisionati dall’insegnante di pittura Adriano Bimbi, si sono cimentati in un’altra prova artistica. Quest’anno si sono dati appuntamento in Mugello per gli studi di figurazione Sebastiano Benegiamo, Annalisa Betella, Andrea Cammarano, Roberto Caruso, Chiara Crescioli, Corinna Ferrarese, Takako Ishii e Ajet Lutaj, Leonardo Magnani, Luca Mauceri, Rachele Niccoli, Sandro Palmieri, Marianna Rosi, Claudio Salvi, Carlo Trucchi, Elisa Zadi e Virginia Zanetti.

«Ciò che ancora mancava a questa loro così esaltante ed originale esperienza artistica e culturale - sottolinea il critico Giuseppe Cordoni - era il ritorno a un sistematico esercizio sulla figura, non certamente qui inteso nella sua più neutrale impostazione accademica, bensì come deliberata volontà di cogliere, proprio attraverso il ritratto, l’effigie più reale quanto inosservata, trascurata, smarrita o dimenticata della gente mugellana. E assieme a lei, anche il profilo di quei luoghi da considerare, essi pure, quali soggetti molteplici del vivente, riconoscibili con un loro carattere inconfondibile nei tratti stessi di questo paesaggio». Da 4 mesi, all’”atelier” della Cavallina, un capannone di una vecchia fabbrica dismessa poco distante dal lago di Bilancino messo a disposizione dall’Amministrazione barberinese, e in vari gazebo in zone e piazze di San Piero e Barberino, il gruppo di studenti è all’opera e sta indagando il Mugello per “catturare” su tela momenti, scorci e paesaggi più belli ma anche volti della gente comune.

«Benevolmente accolta è stata la loro provocazione di voler collocare proprio nel centro storico di Barberino - continua Cordoni - un gazebo con sotto due sedie: una per il pittore e una per ogni passante disposto a lasciarsi “rappresentare”. Qui hanno così iniziato a comunicar con la gente, fissando sulla tela, come per gioco, a futura memoria, l’effigie delle figure più singolari. Ancora una volta, andando per borghi e campagne, hanno scoperto scorci imprevedibili in cui la storia sedimenta in segreto le sue tracce, dove ancora è autentico lo stupore dei bambini e dove anziani appartati custodiscono a fatica un patrimonio di memorie vissute in attesa che qualcuno sia disposto ad ascoltarli».

Le opere dei giovani pittori italiani e stranieri saranno esposte e visitabili per un mese, fino al 17 ottobre con orario 10-13 e 15-19 tutti i giorni. L’inaugurazione si tiene al Convento di Bosco ai Frati sabato 18 settembre alle ore 17; alle 18 si terrà la presentazione alla Manica lunga di Cafaggiolo con il professor Giuseppe Cordoni e il direttore dell’Accademia delle Belle Arti Giuseppe Andreani; alle 19 cocktail al Castello del Trebbio.(mr)

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