Polemica sul Crocifisso: ecco gli interventi delle varie componenti politiche

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 settembre 2004 18:00
Polemica sul Crocifisso: ecco gli interventi delle varie componenti politiche

«L'ordine del giorno sul crocifisso era strumentale: questo argomento non aveva nessuna attinenza con la commemorazione dell'11 settembre 2001». E' quanto ha dichiarato la vicepresidente del consiglio comunale e consigliera della Margherita Rosa Maria Di Giorgi. «Perché, quindi, questa proposta della Casa delle Libertà? - si è domandata Rosa Maria Di Giorgi - strana la richiesta di mettere il crocifisso in consiglio comunale da parte di chi non si ricorda di essere cristiano e cattolico quando vuole ributtare a mare gli immigrati clandestini ed ha sostenuto la guerra in Iraq facendo finta di non sentire gli accorati appelli del Papa che invocava i governanti a non aprire il conflitto.

Allora, forse, per questi "sepolcri imbiancati" - ha sottolineato la vicepresidente del consiglio comunale - non rimane che tentare la strumentalizzazione del simbolo del cristianesimo, visto che la sostanza appare così lontana da loro ed utilizzare la croce come un gadget pubblicitario. In barba alla laicità dello Stato e al rispetto per tutte le confessioni religiose che è dovuto in consiglio comunale. E' proprio vero che la coerenza dei comportamenti è un obiettivo ancora lontano». «Mettere in votazione l'ordine del giorno è stato un errore ma il comportamento della minoranza di centrodestra è inqualificabile nello strumentalizzare un argomento così sensibile e importante ».

Questo il giudizio del capogruppo della Margherita Nicola Perini a proposito della votazione di ieri sera sulla presenza del crocifisso in consiglio comunale. «Non vogliamo stare a questo gioco - ha aggiunto Perini - e respingiamo ogni tentativo che tende a banalizzare il dibattito politico su ciò che riguarda la sensibilità di ogni persona. Temi così complessi non possono essere affrontati con tanta superficialità. Solo un dibattito serio, corretto e costruttivo - ha concluso il capogruppo della Margherita - porterà a scelte condivise.

Nell'affrontare questi temi è importate restituire alla politica il suo vero ruolo». «Non c'è prevaricazione religiosa nell'esporre questo simbolo. Peraltro una sentenza del consiglio di stato del 1988 chiarisce bene come, al di là del significato per i credenti, la croce rappresenti "il simbolo della civiltà e della cultura cristiana nella sua radice storica, come valore universale, indipendente da specifica confessione religiosa". E' bene quindi finirla con lo stupore di taluni esponenti politici della sinistra , che vedono in questo simbolo una presenza offensiva o capace di turbare la normale convivenza».

Così il consigliere Jacopo Bianchi e il coordinatore cittadino di Forza Italia Giovani Tommaso Villa intervengono nel dibattito sulla presenza del crocifisso in consiglio comunale. «Siamo pienamente d'accordo con il consigliere Donzelli - hanno aggiunto Bianchi e Villa - la presenza in aula del crocifisso sarebbe una cosa normalissima, infatti lo stesso cardinale Ersilio Tonini ha affermato che "non si può negare che i segni del cristianesimo appartengano alla nostra cultura, e per certi versi abbiano pure plasmato i mutamenti culturali della nostra storia".

Partendo da questi presupposti, per una volta sarebbe opportuno pensare al nostro paese e alla nostra storia senza leggere tutto sempre sotto l'ottica di una certa ideologia faziosa».(mr)

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