Rapporto Ars-Arsia-Arpat sui morti per eccesso di caldo: nell’estate 2003 più di 1/4 tra gli ultra 74enni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 Settembre 2004 11:16
Rapporto Ars-Arsia-Arpat sui morti per eccesso di caldo: nell’estate 2003 più di 1/4 tra gli ultra 74enni

Nell’estate 2003 in molti paesi europei si è verificata una condizione meteorologica anomala, caratterizzata da un periodo prolungato di elevate temperature e di ridotta piovosità.
Ciò ha generato una situazione di allarme per gli eccessi di mortalità osservati, in particolare, in anziani ed in soggetti vulnerabili.
L’allarme, iniziato in Francia, ha portato l’Istituto Superiore di Sanità ad effettuare un’indagine su 21 città capoluogo di regione e province autonome. Tale indagine ha confermato l’eccesso di mortalità anche se con notevoli variazioni tra i comuni.
In tale quadro l’Assessorato alla Sanità della Regione Toscana ha affidato all’Agenzia Regionale di Sanità della Toscana (ARS) il compito di analizzare, in maniera dettagliata, gli andamenti della mortalità nel periodo estivo del 2003.
Per tale studio l’ARS si è avvalsa della collaborazione dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT) e dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione del Settore Agricolo - forestale (ARSIA), che dispongono o gestiscono reti di rilevazione dei dati meteorologici.
In questo rapporto viene fornita la descrizione degli andamenti della mortalità, affiancata a quella meteo-climatica.
Nelle conclusioni, il rapporto osserva che l’analisi dei dati congiunti relativi alla relazione tra temperatura e mortalità nei mesi estivi ha evidenziato una correlazione tra i due fenomeni del 22,8% in soggetti ultra 74enni.
La Regione Toscana, in accordo ai Piani Integrati di Salute previsti dal Piano Sanitario Regionale 2002 - 2004, ha avviato in intesa con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani un “Sistema di sorveglianza e prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute della popolazione”.
Tale sistema ha l’obiettivo di mettere a punto un osservatorio permanente del fenomeno al suo esordio, nonché di integrare i servizi territoriali-sanitari, socio-sanitari, socio-assistenziali, bio-meteorologici e le reti locali di terzo settore per intervenire con misure efficaci di prevenzione della morbilità e mortalità nei soggetti anziani.

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