Agosto a San Salvi: da sabato 4 a lunedì 6 settembre alle ore 21, omaggio a Friedrich Nietzsche ed al suo “Così parlò Zarathustra” con Del cammello, del leone e del fanciullo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 settembre 2004 12:38
Agosto a San Salvi: da sabato 4 a lunedì 6 settembre alle ore 21, omaggio a Friedrich Nietzsche ed al suo “Così parlò Zarathustra” con Del cammello, del leone e del fanciullo

Lo spettacolo è il secondo momento (dopo Io Velimir Chlebnikov e prima dell’attesissimo Paure ) della trilogia che la compagnia napoletana residente a San Salvi dedica quest’estate al filosofo tedesco.

“Così parlò Zarathustra”, un libro definito dal suo autore “per tutti e per nessuno” fu scritto tra il gennaio del 1883 e l’aprile del 1885 nei soggiorni a Rapallo, Sils-Maria e Nizza. Fu questo uno dei periodi più difficili nella vita del filosofo tedesco, con continue oscillazioni d’umore e segnato dalla morte dell’amato-odiato Wagner e dai tormenti della storia d’amore con Loù Von Salomè, legata negli stessi istanti anche con Paul Rée.

Ma vi furono giorni anche di felicità: ad esempio tutta la prima parte di Zarathustra venne scritta di getto a Rapallo in 10 giorni di gennaio assolutamente sereni e freschi. Non sarà così per la seconda, la terza e la quarta parte, e Nietzsche diverrà sempre più consapevole di avere creato qualcosa di straordinario e inquietante nello stesso tempo. Già in una lettera del maggio del 1884 così presagiva: “Chissà quante generazioni dovranno trascorrere per produrre alcune persone che riescano a sentire dentro di sé ciò che io ho fatto! E anche allora mi terrorizza il pensiero di tutti coloro che, ingiustificatamente o del tutto impropriamente, si richiameranno alla mia autorità.

Ma questo è il tormento di ogni grande maestro dell’umanità: egli sa che, in date circostanze del tutto accidentali, può diventare con la stessa facilità una sventura o una benedizione per l’umanità.”

Claudio Ascoli assume su di sé il percorso nietzschiano di Così parlò Zarathustra, partendo dalle famose tre metamorfosi dello spirito: come esso diventa cammello, caricandosi dei pesi della vita, e poi leone, la cui potenza elimina ciò che si oppone alla volontà creatrice, mutandosi infine in fanciullo.

E Nietzsche presenta così quest’ultima, definitiva metamorfosi: Innocenza è il fanciullo e oblìo, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì. Sì, per il gioco della creazione, fratelli, occorre un sacro dire di sì: ora lo spirito vuole la sua volontà, il perduto per il mondo conquista per sé il suo mondo.” Del cammello, del leone e del fanciullo racconterà con le parole di Nietzsche il personale percorso di vita dell’attore-regista e il suo attuale momento creativo.

Lo spettacolo ribalta i tradizionali spazi di scena e platea (gli spettatori saranno infatti a sedere sul palcoscenico, mentre Ascoli percorrerà la platea via via allontanandosi dal palco) e disegna un percorso di 7 stazioni: la pietra, il fieno, l’albero, l’acqua, il pane, la foresta di canne, il muro di mattoni. Molte le problematiche nietzschiane affrontate (il mercato, la volontà di potenza, i commedianti e i creatori…) ed ecco alto risuonare: ”Io passo in mezzo agli uomini, come in mezzo a frammenti dell’avvenire; di quell’avvenire che io contemplo.

E il senso di tutto il mio operare è che io immagini come un poeta e ricomponga in uno ciò che è frammento ed enigma e orrida casualità.”

Del cammello, del leone e del fanciullo vive anche di un affascinante incontro con Keith Jarrett e i suoi Dark intervals, che disegnano tutte le 7 stazioni create per l’occasioni e conducono allo straordinario finale del nietzschiano Canto della Notte, alla fine del quale Ascoli scompare, disperato e solo, negli inquietanti spazi dell’ex-città manicomio.

L’ingresso costa solo 5 euro, e dato il limitato numero di posti disponibili, si consiglia la prenotazione: telefono 055/6236195 o e-mail chille@ats.it.

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