Alessandri (AN) continua la polemica su G5 a Firenze e centri temporanei di permanenza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 agosto 2004 16:31
Alessandri (AN) continua la polemica su G5 a Firenze e centri temporanei di permanenza

Firenze – “Non credo ci sia nessuna provocazione da parte del Governo nell’individuare Firenze come luogo per dibattere i temi dell’immigrazione assieme ai ministri dell’Interno di Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna.”
Così si è espresso il consigliere comunale di Alleanza Nazionale Stefano Alessandri commentando la decisione del Ministro dell’Interno Pisanu di organizzare a Firenze per la metà di ottobre, il Summit di revisione delle politiche comunitarie in materia di immigrazione e rispondendo alle accuse lanciate dai leaders dei Movimenti Antagonisti e dei Cobas nazionali.
“Vista la portata del fenomeno – ha dichiarato Alessandri – credo sia indispensabile coinvolgere a pieno titolo tutti i paesi dell’Unione Europea per fare in modo di coordinare ed uniformare le legislazioni dei vari paesi membri ed allo stesso tempo concordare un’unità di azione e di intenti che responsabilizzi l’intera Unione Europea evitando, così come è successo negli ultimi anni, che le problematiche legate al fenomeno dell’immigrazione ricadessero esclusivamente su quei paesi che per posizione geografica erano più esposti al fenomeno dell’immigrazione clandestina.”
“Il Summit quindi, può certamente diventare un’occasione – ha proseguito Alessandri – per discutere e dibattere le varie proposte che consentano all’Unione Europea di affrontare in maniera solidale e dignitosa le problematiche legate ai fenomeni migratori; fermo restando che il tutto si svolga nella legalità e che le forme di dissenso non prevarichino in atteggiamenti di violenza.”
“Fortunatamente la nostra democrazia prevede anche il libero svolgimento di manifestazioni di dissenso – ha concluso Alessandri - ma rimango sconcertato dalle modalità di protesta preannunciate in queste ore dai Movimenti antagonisti ed i termini usati per rivendicare la non realizzazione del Centro di permanenza temporaneo in Toscana.

Da sempre impegnati per la PACE e dichiaratamente “non violenti”, mi sarei aspettato un senso di responsabilità ed una coerenza maggiore.”

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