Torna il sereno per la vitivinicoltura toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 agosto 2004 18:49
Torna il sereno per la vitivinicoltura toscana

Se il diavolo non ci metterà lo zampino, quella di quest’anno tornerà ad essere una vendemmia ‘tradizionale’, conseguenza di un andamento meteorologico e climatico estivo finora ottimale.
Con un agosto soleggiato, quindi, c’è da aspettarsi una campagna molto positiva sotto il profilo della qualità degli uvaggi, con una stima (ad oggi) di un incremento quantitativo di circa il 20% rispetto allo scorso anno.
E’ questa, in estrema sintesi, la valutazione dell’Associazione dei produttori vitivinicoli della Toscana (A.Pro.Vi.To.), dopo un primo screening delle vigne nei tanti territori vocati della regione.
“La vera novità di quest’anno – dichiara il direttore, Roberto Bruchi – è che dopo un biennio difficilissimo, siamo finalmente tornati ad un andamento meteoclimatico normale, che ha caratterizzato il triennio precedente (1999/2001).

Questo significa che la maturazione delle uve delle diverse varietà, sia bianche che rosse, ed in tutte le zone a spiccata vocazione produttiva, rientra nella norma. In pratica, quindi, rispetto all’anno scorso, quando fu anticipata, quest’anno la vendemmia sarà ritardata di 10-15 giorni a seconda delle varietà, ricollocandosi nel periodo più tradizionale”.
L’andamento piovoso della primavera e d’inizio estate – continua Bruchi – ha caricato d’acqua il terreno, dando ‘carburante’ ad una rigogliosa fase vegetativa, con uno sviluppo ottimale di tralci, foglie e acini favorito dal buon clima.

Le precipitazioni copiose hanno anche avuto come conseguenza uno sviluppo virulento di alcune fitopatologie della vite, che però non hanno dato problemi particolari, perché ben arginate dai trattamenti”.
Situazione buona, quindi, un po’ in tutta la regione sia per le cultivar a bacca rossa più diffuse (Sangiovese, Canaiolo, Merlot e Cabernet), sia per quelle a bacca bianca (Trebbiano, Vermentino e Malvasia)”.
“Quanto alla qualità delle uve – sottolinea Bruchi – ad oggi è buona o ottima.

Una situazione sulla quale hanno positivamente influito i fenomeni di escursione termica. Lo sbalzo delle temperature tra il giorno e la notte, infatti, ha raggiunto anche i 12-15°, e questo ha facilitato l’accumulo di sostanze aromatiche ed estrattive, dando potenziali caratteristiche alle uve per vini fragranti. Il Sangiovese, che è il vitigno base dei vini toscani, sta attualmente attraversando la fase dell’invaiatura, durante la quale si determina il viraggio (colore), e dai nostri monitoraggi risulta che tutto procede nel migliore dei modi.

Fra i filari, intanto, i viticoltori stanno procedendo all’abbattimento dei grappoli. Per quel che riguarda la quantità, ad oggi ci attendiamo un incremento del 20% rispetto al 2003. In definitiva, se il soleggiamento di agosto sarà costante, e le precipitazioni contenute, a settembre avremo davvero un’ottima vendemmia”.

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