Sabato 17 luglio – ore 21,15 – Carlo Monni a Parterre 2004

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 luglio 2004 16:54
Sabato 17 luglio – ore 21,15 – Carlo Monni a Parterre 2004

Indimenticato Bozzone in "Berlinguer, ti voglio bene", imparreggiabile Vitellozzo Vitelli in "Non ci resta che piangere", Carlo Monni, nel suo dolce girovagar notturno, approda sabato 17 luglio sul palco del Parterre di Firenze per una nuova, esilarante, performance teatral-musicale. Insieme alla fedele orchestra (si fa per dire) Banda alle Ciance, il profeta della poesia agreste presenta “Compilescion n°2”, uno show che intreccia letteratura e vita di tutti i giorni, con ampio spazio all’improvvisazione.


Attore fiorentino, o meglio di Campi Bisenzio, Carlo Monni poteva essere il Marlon Brando del cinema italiano, non mancandogli genio e sregolatezza. Ma Firenze non è Vergaio: quindi niente Oscar, che più del buonista Roberto avrebbe meritato per l'interpretazione, a suo fianco, di Bozzone in Berlinguer ti voglio bene. Nel cinema, superata la boa dei 130 film, è stato, tra i tanti personaggi, Vitellozzo in Non ci resta che piangere, l'atroce Gino, in Benvenuti in casa Gori, il padre di Mastandrea in Tutti giù per terra.

In tv, dopo l'esperienza di Televacca, non vuole apparire neanche sotto minaccia armata. Insomma a madame la television preferisce di gran lunga monsieur le theatre. Sul palcoscenico ha lavorato con registi come Orazio Costa (La leggenda del grasso legnaiolo) e Angelo Savelli (Gallina Vecchia) ma i suoi spettacoli cult rimangono L'osteria della Chimera, dedicato a Campana, Maiali bradi e il mitico Pinocchio insieme a Ceccherini e Paci che è divenuto, dopo anni di underground, un enorme successo di incassi, sia al botteghino del teatro che nella versione video.

Ha anche scritto meravigliose sceneggiature (Torquato) è stato protagonista di film mai girati (Giorni Rubati di Mario Garriba); non disdegna operazioni commerciali: ricorda con orgoglio l'unico suo spot per il solo modello d'insuccesso della Volkswagen o partecipazioni a film di De Sica (Christian). Spesso minaccia di ritirarsi a "potare gli olivi" e già da tempo si dedica ad innesti inconsulti: nel suo orto crescono anche pomanzane e zuccodori. Vano cercargli nel portafoglio bancomat o carte di credito, tanto meno biglietti da visita; vi si troverà invece la foto della sua troia, splendido esemplare di maiala, unica femmina che gli ha dato, confessa, soddisfazioni, vincendo il primo premio ad una fiera agricola.

Ormai prossimo ai 60 anni ringrazia il cielo che grazie al suo lavoro, che ancora lo diverte ed emoziona, non ha mai dovuto subire le angherie alle quali furono esposti i suoi avi contadini.

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