Europei:Totti come Andreotti, difeso da Giulia Bongiorno.
Il Codacons chiede 5 milioni di Euro per lo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 giugno 2004 17:43
Europei:Totti come Andreotti, difeso da  Giulia Bongiorno.<BR>Il Codacons chiede 5 milioni di  Euro per lo

Che cosa hanno in comune Francesco Totti e il senatore a vita Giulio Andreotti? Sono tutti e due difesi dallo stesso legale: Giulia Bongiorno, la giovane avvocatessa palermitana che con quel “ E vai !” alla prima assoluzione di Giulio Andreotti e’ balzata in un attimo alle cronache nazionali. Uno scricciolo di donna, fortemente motivata e con un’immagine vincente e grintosa,nel 2003 con l’assoluzione per estraneita' ai fatti di Giulio Andreotti per la causa sull’omicidio del giornalista Mino Pecorelli l’avvocato Giulia Bongiorno e’ diventata la donna dell'anno.

L’accusa sosteneva che il giornalista Mino Pecorelli era stato ucciso su ordine del senatore Giulio Andreotti perche’ stava per pubblicare parti inedite del memoriale di Aldo Moro. Con la dedizione assoluta e con la vittoria definitiva del 2003, l’avvocato Giulia Bongiorno si e’ lanciata nel firmamento legale italiano.
Giulio Andreotti e’ stato solo il primo dei suoi clienti blasonati, dopo di lui una lunga serie di nomi famosi e di casi scottanti, spesso sotto i riflettori della cronaca.
Anche Piero Angela, giornalista della rete ammiraglia Rai, e stato difeso dall’avvocato Bongiorno e subito assolto nel maggio scorso dall’accusa che gli era stata mossa dal Tribunale di Catania per accuse di diffamazione dopo la trasmissione della rete Uno “Superquark” dell’11 luglio dello scorso anno, dove aveva criticato l’omeopatia.


Anche nel caso Sergio Cragnotti inquisito nel "caso Cirio" e’ uno dei clienti dell’ormai avvocato piu’ famoso d’Italia.
Francesco Totti, comunque, non e’ il primo calciatore che si e’ rivolto alla Bongiorno. Prima di lui anche Stefano Bettarini e la Sampdoria hanno scelto di essere rappresentati in sedfe legale dalla Bongiorno per la storiaccia del calcio-scommesse.
Nel curriculum dell’avvocata piu’ famosa d’Italia c’era gia’ stato un "bacio famoso” ma ancora mancava uno “sputo europeo”, e lei analizzando i filmati ha dedotto che l'"eurosputo" non ha affatto colpito il giocatore Poulsen perche’ si vede chiaramente che non fa niente per pulirsi il viso, e poi la strategia difensiva si e' articolata su altre due circostanze attenuanti: il pentimento con riconoscimento dell'errore e il fatto che i danesi con due giorni di ritardo abbiano prodotto un ''video-trappola'', 90 minuti di riprese personalizzate soltanto su Totti.

E forse le 48 ore sono state necessarie per passare e ripassare alla moviola ogni gesto del giocatore alla ricerca di eventuali illeciti.
''In questo modo - ha spiegato l'avvocato Bongiorno - qualunque squadra da domani fara' girare riprese su un giocatore avversario. E in 90' una gomitata o un qualsiasi atteggiamento antisportivo viene fuori''. E forse proprio questo ha fatto guadagnare un giorno al campione romano: tre infatti i giorni di squalifica decisi dalla commissione disciplinare dell'Eufa invece dei quattro chiesti dall'accusa.
Ma i guai per Totti non sono certo finiti infatti proprio oggi il Codacons, il coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, ha deciso di citare in giudizio il calciatore per chiedergli i dann i del suo comportamento scorretto, che ha provocato danni all’immagine dell’Italia all’estero.
“Un grande campione dello sport come Totti – sostiene il Codacons in un comunicato – deve distinguersi non solo per le capacità atletiche, ma anche per quelle morali.

Non basta infatti autorizzare libri di barzellette o fare beneficenza per essere “grandi”, ma occorre dare esempio di sportività, lealtà e correttezza sul campo, cosa che Totti non sembra proprio aver fatto in Portogallo. Il gesto del calciatore della nazionale – prosegue il Codacons – è altamente diseducativo soprattutto per i tanti giovani che si avvicinano al mondo del calcio e lo prendono come icona e come esempio da seguire.
Ma più di ogni cosa il gesto di Totti ha leso inevitabilmente l’immagine dell’Italia e del calcio italiano all’estero.” Per questo il Codacons presenta un ricorso dinanzi al giudice di Pace di Milano, in sede non contenziosa, nel quale si chiede a Totti un risarcimento danni che l’associazione stima in almeno 5 milioni di euro.

L'eventuale somma sarà devoluta - fa sapere il Codacons - per la lotta antidoping, in particolare alla Commissione Scientifica Antidoping del Coni.

(Paola Nappi)

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