Dal 24 maggio al 4 giugno, per quasi due settimane, Firenze vivrà la cultura ungherese

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 maggio 2004 10:08
Dal 24 maggio al 4 giugno, per quasi due settimane, Firenze vivrà la cultura ungherese

In occasione dell'allargamento dell'Unione europea, lunedì prossimo alle 10,00, nella Sala espositiva di Palazzo Pazzi Ammannati (in Borgo degli Albizi 28) inizierà la rassegna "Itinerari d'arte e di scienza ungheresi a Firenze", manifestazione sostenuta dall'assessorato alla cultura del Comune di Firenze e con la collaborazione della rappresentanza in Italia della Commissione europea, dell'Ateneo Fiorentino, dell'Accademia d'Ungheria in Roma e della Biblioteca Nazionale di Firenze, con il patrocinio del Parlamento europeo e del Comune di Budapest.
Il ricco programma di eventi, fino al 4 giugno, propone una serie di iniziative per far conoscere la cultura ungherese contemporanea e per mostrare un Paese che valorizza e ad attualizza le varie espressioni intellettuali e artistiche della propria esistenza e memoria culturale.
In particolare, segnaliamo la presenza di tre prestigiosi ospiti: François Fejtö storico e politologo, Ágnes Heller filosofa e sociologa e Péter Esterházy scrittore e saggista, tavole rotonde e incontri (presso l'aula magna dell'università il 24 e 26 maggio alle 16,00; a Palazzo Vecchio il 25 maggio dalle 10,00 alle 23,00; alla Biblioteca Nazionale il 26 maggio dalle 9,30 alle 15,30), proiezioni di film (al Cinema Alfieri il 24 e 26 maggio, alle 20,30 e 22,30), mostre di pittura, scultura, fotografie e "fumetti samizdat" (dal 24 maggio al 4 giugno in Borgo degli Albizi, 28).
"Itinerario d'arte e di scienza ungheresi a Firenze" si presenta come un labirinto dell'immaginazione comunitaria, piacevole, pieno di fantasia e di sorprese, di una nuova sensibilità "glocale", italo-ungherese, fiorentino-budapestina.
Responsabile scientifico della manifestazione è Beatrice Töttössy, docente dell'Ateneo Fiorentino.

La manifestazione è realizzata, anche grazie al prezioso contributo di docenti, giovani studiosi e studenti del "mondo italo-ungherese".

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