In principio era la zuccheriera nei bar...

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 maggio 2004 17:35
In principio era la zuccheriera nei bar...

Non si sa che fine farà, dopo il decreto legislativo pubblicato sulla Gazzetta ufficiale lo scorso 28 febbraio, dietro al quale c’è lo “zampino” dell’Europa. Dopo la pizza cotta nel forno a legna e il lardo stagionato nelle vasche di marmo, la scure dell’Ue si sposta ora sulle zuccheriere, bocciando una consuetudine divenuta perfino ovvia per gli amanti della tazzina del caffè. No alla zuccheriera, sì invece alle bustine monodose di zucchero sui banconi del bar, ritenute più “igieniche”.

Ma come hanno preso la notizia i produttori del Consorzio Pasticceri di Confartigianato Prato? “Se la decisione è quella definitiva – fa notare il presidente Massimo Peruzzi – lo zucchero verrebbe a costare di più del prezzo attuale, senza dimenticare poi lo spreco inutile che deriva dall’utilizzo della bustina: se guardiamo bene, su 10 clienti 6 non riescono a finire tutto il contenuto della monodose”.’ Indice puntato contro l’Europa che, a furia di mettere i bastoni tra le ruote nel settore dell’alimentazione, rischia di non vedere le cose più importanti: “Evidentemente – fanno sapere dal Consorzio pasticceri di Confartigianato – in Europa non si vede il salto di qualità che si registra a livello delle singole realtà locali, come per esempio a Prato dove i pubblici esercizi stanno vivendo un momento positivo.

Perché allora accanirsi su una questione che francamente appare inutile”.
“L’applicazione del decreto – fa sapere Marco Bacci, responsabile regionale del settore alimentazione di Confartigianato - lascia ancora qualche perplessità circa i tempi di adeguamento degli esercizi e le modalità di vendita dello zucchero. Il passo successivo da parte dell’associazione sarà quello di richiedere comunque un confronto con il ministero delle Attività produttive per tentare di chiarire il punto controverso”.

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