Dall’agricoltura nuove opportunità per salvaguardare l’ambiente: biocarburanti, biomasse da energia e riscaldamento, compost, utilizzo acque reflue, legno per le costruzioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 aprile 2004 18:35
Dall’agricoltura nuove opportunità per salvaguardare l’ambiente: biocarburanti, biomasse da energia e riscaldamento, compost, utilizzo acque reflue, legno per le costruzioni

L’Amministratore dell’Arsia, Maria Grazia Mammuccini, e il presidente di Cispel, Alfredo De Girolamo, hanno firmato un protocollo d’intesa che impegna le rispettive strutture ad una reciproca collaborazione. L’accordo è stato firmato sotto l’egida della Regione Toscana, ed in particolare dell’Assessore all’agricoltura e foreste Tito Barbini.
“Le parti – dichiara il protocollo - confermano il reciproco interesse ed attestano la comune volontà di collaborare, nell’ambito delle rispettive competenze, per favorire la diffusione ed il trasferimento dell'innovazione nei settori agricolo, forestale ed ambientale, specificatamente le produzioni vegetali agricole e forestali non alimentari e le risorse energetiche ed idriche, con particolare riferimento alle seguenti tematiche:
· verifica e diffusione dell'impiego del compost di qualità in agricoltura e verde pubblico;
· utilizzo di tecniche di fitodepurazione e fitorimediazione;
· studio di modelli di gestione tecnologica delle acque reflue urbane e verifica dell'impiego su colture agricole e verde pubblico;
· promozione e diffusione dell'impiego di fonti energetiche rinnovabili quali i biocombustibili per i mezzi pubblici di trasporto e le biomasse per riscaldamento nelle aree rurali, con particolare attenzione alle aree collinari e montane ed a quelle florivivaistiche;
· tecniche di gestione del verde urbano e periurbano;
· diffusione dell'edilizia in legno, con particolare riferimento agli annessi agricoli;
· certificazione ambientale.”.
Il protocollo d’intesa specifica anche le attività attraverso le quali si procederà per rendere concreti gli obiettivi comuni.


Arsia e Cispel infatti intendono operare per :
· promuovere progetti di ricerca e sviluppo nei settori sopracitati anche attraverso la partecipazione a programmi nazionali e/o dell’Unione Europea;
· favorire il collaudo ed il trasferimento dell’innovazione, attraverso la messa a disposizione delle esperienze, l'attuazione di progetti pilota, la divulgazione dei risultati delle attività svolte dai due soggetti e la diffusione delle innovazioni ottenute;
· La collaborazione è altresì estesa alla progettazione, realizzazione e gestione di iniziative informative per l'opinione pubblica e formative per gli operatori e per gli Enti Locali.”
Al fine di passare dall’enunciazione degli impegni all’attività pratica, l’intesa siglata prevede la costituzione di uno specifico gruppo di lavoro.

Quest’ultimo si riunirà periodicamente per la programmazione e per la verifica dei progetti avviati, ed è stabilito che , sempre di comune accordo verranno definite eventuali collaborazioni di soggetti esterni laddove necessari per l’attuazione di specifiche iniziative. Il protocollo ha una validità di tre anni, ma alla scadenza ne è previsto il rinnovo automatico, salvo disdetta di uno dei partner.
“I motivi che ci hanno spinto a siglare questo accordo – hanno dichiarato Mammuccini e De Girolamo – sono dati dalla necessità di unire le forze per raggiungere, oggi più che mai, obiettivi comuni, questo protocollo traduce in concreto una volontà comune: quella di perseguire la sostenibilità ambientale non per “compartimenti stagni”, ma attuando sinergie che coinvolgano il mondo della ricerca e che si riflettano in quello della produzione e dei servizi”
Arsia e Cispel hanno già collaborato in questi anni per specifiche iniziative, ma è la prima volta – commenta Maria Grazia Mammuccini, Amministratore dell’Arsia – che la collaborazione è impostata così a largo raggio e in maniera organica.


Credo che i punti sanciti nel protocollo – continua Mammuccini – diano l’idea di quanto oggi l’agricoltura sostenibile può dare, in termini di contributo all’ambiente, sia direttamente (riducendo gli input chimici, e aumentando la “naturalità” dei prodotti), sia offrendo materiale biocompatibile anche ad altri settori ed in particolare a quello dei servizi.
Alfredo De Girolamo, presidente Cispel Confservizi Toscana, ha spiegato alcune iniziative che potranno concretizzarsi con questo accordo, come l’impiego di carburanti di derivazione vegetale per il trasporto pubblico, l’impiego delle acque reflue urbane per l’irrigazione dei campi, ma anche dei giardini pubblici, o ancora, alla trasformazione dei rifiuti organici in compost utile per l’agricoltura, i vivai, i giardini.

Questo consentirà il riutilizzo di materiale che può essere valorizzato e la gestione più razionale di una risorsa preziosa come l’acqua: tutto a vantaggio dell’ambiente.
Arsia e Cispel hanno già avuto modo di collaborare con successo in questi anni. Basterà ricordare la casetta CLEA in legno, utilizzata a fini di protezione civile e per emergenze abitative, realizzata, utilizzando legname toscano non trattato e messa a disposizione del sistema istituzionale tramite Cispel. Oggi, anche in questo settore, si allargano gli spazi di collaborazione, grazie ad una nuova edizione del manuale “costruire in legno” curata dall’Arsia, che vede Cispel impegnata nella collaborazione per la diffusione dell’edilizia in legno, in particolare per gli annessi agricoli.


Sempre nel settore dell’uso del legno e delle biomasse di origine vegetale inoltre la collaborazione fra i due soggetti si estende all’uso biomasse per il riscaldamento nelle aree rurali (esempio: serre) e, come si diceva, per l’uso di biocombustibili di origine vegetale per i mezzi pubblici di trasporto.
La riduzione dell’impatto ambientale e l’abbassamento delle emissioni in atmosfera – conclude Mammuccini – sono obiettivi che dobbiamo perseguire tutti insieme. Questo protocollo è un esempio di quello che è possibile fare mettendo insieme competenze, know how e impegno da parte di soggetti che operano in settori diversi, ma che possono completarsi e sviluppare insieme sinergie importanti a vantaggio di tutta la collettività.

E tutto ciò con importanti ricadute, anche in termini economici, per il sistema toscano, ed in particolare per le imprese agricole che operano in territori collinari o montani, o in aree svantaggiate, dove la coltivazione di piante destinate ad un uso no food o l’utilizzo del legno possono costituire una risorsa in grado di garantire la presenza di un sistema di imprese nel territorio e il giusto ritorno economico a questi soggetti.

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