Si progettano nuovi centri commerciali da 250 a 2.500 metri nella Manifattura Tabacchi, all'ex Foro Boario, intorno alla nuova stazione TAV, al complesso di Sant'Orsola e all'area Castellaccio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 aprile 2004 16:00
Si progettano nuovi centri commerciali da 250 a 2.500 metri nella Manifattura Tabacchi, all'ex Foro Boario, intorno alla nuova stazione TAV, al complesso di Sant'Orsola e all'area Castellaccio

Lo chiarisce l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi: "Le norme del Piano strutturale escludono esplicitamente l'apertura di nuovi centri commerciali, medie e grandi strutture oltre a quelli già deliberate a suo tempo dal consiglio comunale". Per quanto riguarda le deroghe, riferibili solo alle medie strutture di vendita che vanno da 250 a 2.500 metri quadrati di vendita, potranno eventualmente essere ammesse solo all'interno di alcune aree di recupero definite dal Piano strutturale: ovvero la Manifattura Tabacchi, l'ex Foro Boario intorno alla nuova stazione dell'Alta velocità, il complesso di Sant'Orsola e la cosiddetta area Castellaccio in via Bufalini.

E anche all'interno del centro storico, ma soltanto in caso di interventi per la riqualificazione dei sistemi commerciali esistenti in ambiti territoriali definiti dal Regolamento urbanistico. "Potranno essere soltanto medie strutture e all'interno di un progetto complessivo di riqualificazione del settore produttivo e commerciale. Ovviamente - precisa l'assessore Biagi - l'ultima parola spetterà al consiglio comunale che potrà, nella sua autonomia, limitare verso il basso i metri quadrati di vendita ma anche decidere di non realizzare nessuna media struttura in nessuna delle aree nelle quali è prevista questa eventuale possibilità".

Sono comunque esclusi, perché non previste nel Piano strutturale, le grandi superfici di vendita, gli ipermercati e i centri commerciali. "Il piano strutturale è uno strumento di governo del territorio che ha una validità di 15-20 anni - aggiunge l'assessore Biagi - ed è quindi logico e necessario garantire una possibilità, che però non si traduce automaticamente in una realizzazione concreta. Il piano strutturale costruisce la cornice entro cui i prossimi consigli comunali potranno muoversi e decidere in riferimento alle condizioni economiche presenti al momento.

Quindi - conclude l'assessore Biagi - anche dopo il prossimo voto del consiglio comunale nessuno sarà autorizzato ad aprire nuove grandi o medie strutture di vendita se non quelle già previste dalla delibera del consiglio comunale in vigore".

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