Alla Menarini l’area Garibaldi, nel cuore del centro urbano di Fiesole, per un Centro formativo e scientifico del Gruppo farmaceutico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 aprile 2004 23:48
Alla Menarini l’area Garibaldi, nel cuore del centro urbano di Fiesole, per un Centro formativo e scientifico del Gruppo farmaceutico

Dopo la decisione di vendere, presa nel 2001 dal Consiglio Comunale, erano state promosse due aste, entrambe andate deserte, e quindi la Giunta aveva deciso di rendersi disponibile a valutare altre offerte, deliberando una modalità di vendita a trattativa privata con procedura negoziata.
Alcune settimane fa è arrivata in Comune la proposta del Dottor Alberto Aleotti, Presidente della Menarini. L’offerta di acquisto, per una cifra complessiva di 3 milioni 500 mila euro, rispetta integralmente tutte le indicazioni contenute nei bandi di asta proposti dal Comune, condizione imprescindibile per poter essere presa in esame.

Menarini, gruppo farmaceutico italiano fortemente radicato in Firenze, proprio ai piedi della collina di Fiesole, e dedicato ai farmaci di ricerca, ha negli ultimi decenni assunto dimensione internazionale e conta oggi circa diecimila dipendenti nel mondo. A questo Centro Studi potrà dare notevole apporto culturale la Fondazione Internazionale Menarini, istituzione prestigiosissima in Italia e all’estero, dedicata alla cultura medica e scientifica. In questo tipo di attività saranno possibili anche sinergie per l’uso del costruendo Auditorium di Fiesole, per l’ospitaltà delle proprie attività formative in campo scientifico e biomedico.
Il Consiglio Comunale ha ieri approvato la convenzione di vendita, con i voti favorevoli di Democratici di Sinistra, Fiesolani per Fiesole, Margherita e l’astensione di Forza Italia, mentre contro si sono espressi Alleanza Nazionale, Rifondazione Comunista, Verdi e Gruppo Misto.

La convenzione disciplina i rapporti fra le parti e condiziona il pagamento della cifra pattuita alla piena realizzazione delle previsioni contenute negli strumenti urbanistici.
Dopo le elezioni di giugno, per la prossima amministrazione si apre l’iter per definire un piano particolareggiato, che il Comune non solo approva, ma propone insieme a Menarini, e i cui singoli aspetti saranno quindi concordati fra Comune e Menarini. Insieme verrà scelto lo staff di progettazione e insieme saranno definiti i particolari, in un rapporto quindi di strettissima e continua collaborazione e reciproca fiducia fra i due partner.

Si tratta di una grandissima opportunità per rilanciare e restituire alla città una delle sue aree più pregiate e per sostenere il bilancio comunale nelle politiche di investimento e di importanti cantieri, già aperti in città, per la modernizzazione e la riqualificazione del capoluogo fiesolano. È inoltre da considerare che tutte le fasi saranno seguite anche dalle Soprintendenze. Con quella Archeologica è già in atto la collaborazione per la conclusione degli scavi archeologici, interrotti nel 1986 di una parte dell’area non sottoposta alla vendita ma confinante, area che rimarrà di proprietà del Comune e i beni (una vasta area termale e una necropoli a ridosso della Chiesa di Santa Maria Primerana) sono già stati dichiarati di interesse storico-artistico; mentre la Soprintendenza regionale si è già espressa con un vincolo indiretto, costruito con i suggerimenti della Soprintendenza ai Beni Architettonici e al Paesaggio e il Patrimonio Storico-Artistico e Demoetnoantropologico (S.B.A.P.P.S.A.D.), atto quest’ultimo che ha il compito di indicare come si potrà costruire nell’area in vendita.


All’interno dell’Area Garibaldi la parte residenziale sarà di qualità tale da garantire la riqualificazione del tessuto urbano. Una forte e ulteriore garanzia in questo senso è data dal fatto che il Dottor Alberto Aleotti è un fiesolano, dunque una persona che ha a cuore il destino della sua città, grande appassionato dell’arte toscana e del Rinascimento in particolare. All’interno dell’Area Garibaldi le superfici che restano di proprietà del Comune saranno destinate ai nuovi uffici per l’ampliamento del Municipio.

L’Area Garibaldi
Il podere attualmente definito “Area Garibaldi” era di proprietà del Capitolo della cattedrale, ma il primo piano regolatore di Fiesole, del 1868, prevede un piano di lottizzazione dell’area.

Il Comune espropria l’area e realizza il piano di ampliamento della città di Fiesole. Marchini compra alcuni lotti e realizza il suo laboratorio. Vende parte del laboratorio al circolo L’Unione. Nel periodo fascista Marchini e circolo vendono l’area al Partito Nazionale Fascista, che vi realizza la Casa del Fascio. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale l’edificio diventa proprietà dello Stato e si insedia la Casa del Popolo. Nel 1950 i nuovi gestori del circolo realizzano un ampliamento dell’area.

Negli anni Settanta il Comune torna in possesso dell’area, proponendo allo Stato la permuta di una porzione residua del terreno e acquista, anche se solo nel 2001 – e quindi dopo 133 anni – firma la permuta e diventa completamente proprietario dell’area. Nel 1975 l’Amministrazione prevede per l’area Garibaldi alcuni progetti, fra cui un anfiteatro coperto. Nel 1982 viene dato l’incarico a Giovanni Michelucci per la progettazione dell’area, l’architetto redige una bozza di progetto.

Nel 1986 sono demoliti i volumi esistenti ed effettuati scavi archeologici che mettono in luce l’esistenza di resti di un vasto complesso termale della fine del I secolo, inizio II secolo d C, ma il progetto di Michelucci si dimostra difficilmente realizzabile per i costi economici e per le nuove norme urbanistiche. Nel 1995 si realizza un giardino al posto dei bandoni del cantiere del 1986 e nel 1996 la nuova amministrazione adotta una variante al PRG che rispetto alle precedenti previsioni urbanistiche riduce da 20.000 a 10.000 metri cubi i volumi e trasferisce l’Auditorium da piazza Garibaldi a piazza del Mercato.

Nel 2001 si decide di vendere l’area.

La storia
L’area Garibaldi è il cuore del centro urbano di Fiesole: collocata dietro il Palazzo Comunale è definita da Piazza Garibaldi, Via Mangani e Via Santa Maria. Individuate con le Soprintendenze le soluzioni che rispettano le diverse esigenze, si è prefigurata la sistemazione dell’area Garibaldi nell’ambito degli strumenti urbanistici del Comune di Fiesole. La rilevanza dell’area, lo stato di abbandono della stessa, il problema del decoro di questa parte del centro storico, nonché l’urgente bisogno di nuovi spazi hanno portato a destinare l’area sia a fini di pubblica utilità, sia a valorizzare, tutelare e difendere quanto fin qui rinvenuto con gli scavi archeologici, sia a ristabilire una condizione urbana che ne riqualifichi l’uso e il decoro estetico.

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