Casa: continua il boom dei prezzi
Passaleva: “Portiamo i contributi statali all’1,42 % , ma non li consideriamo per il patto di stabilità”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 marzo 2004 18:01
Casa: continua il boom dei prezzi<BR>Passaleva: “Portiamo i contributi statali all’1,42 % , ma non li consideriamo per il patto di stabilità”

FIRENZE- Non conosce soste l'aumento dei prezzi delle case, nonostante la corsa sia partita ormai da sei anni. Lo dice il rapporto del 2004 sul mercato immobiliare di Nomisma che ha stimato l'aumento dei prezzi per le abitazioni nuove del 10,2% su base annua (il riferimento e' ottobre 2003) per le 13 aree urbane piu' grandi del paese e del 7,7% per le 13 aree intermedie (tra cui ad esempio Livorno).
Dalla Spagna arriva un appello all’Unione Europea per un piano straordinario sociale che investa sulla casa, l’edilizia pubblica e i servizi nelle aree rurali.

Ed una doppia proposta: innalzare all’1,42 per cento (dall’1,24 del Pil che era e l’1 per cento a cui lo volevano ridurre Germania, Francia, Regno Unito e Svezia) la quota di compartecipazione al fondo delle politiche strutturali, facendo sì che gli investimenti per strutture e politiche sociali non vengano però più calcolati ai fini del mancato rispetto del patto di stabilità e del rapporto tra deficit e Pil. Se ne è parlato oggi a Gijon, nelle Asturie, in un incontro di Retis, la rete europea per l’inclusione sociale nata a Firenze due anni fa e di cui fanno parte più di trentacinque regioni e città da oltre dieci paesi: in Italia, oltre alla Toscana, il Piemonte, la Valle d’Aosta, l’Abruzzo e e la Lombardia.

E a Gijon c’era anche il vice presidente della giunta regionale, e vice presidente di Retis, Angelo Passaleva. “Nel giro di un mese presenteremo questo documento al Parlamento europeo, alla Commissione, al Consiglio e al Comitato delle Regioni – ha spiegato durante una conferenza stampa nel municipio della città – L’idea è che come esiste un piano straordinario per le grandi infrastrutture debba esistere anche un piano per il sociale: per la casa e l’edilizia pubblica, il che oltre a rendere più facile l’accesso ad un’abitazione farebbe da calmiere al mercato degli affitti, e per maggiori servizi nei centri rurali”.


“Per trovare le risorse – ha aggiunto – proponiamo di accrescere di una frazione percentuale il contributo di ciascuno Stato ai fondi strutturali, che nel 2007 dovranno essere riprogrammati. E’ vero che alcuni grandi paesi avevano addirittura chiesto di ridurli: ma solo per evitare di sforare i limiti di spesa imposti dal patto di stabilità E se decidiamo che gli investimenti sociali non valgono, il problema non si pone più”.
“Del resto è sbagliato contrarre la spesa sociale nei momenti di recessione o di crisi, il che sarebbe avvenuto riducendo all’1 per cento il contributo sul Pil – conclude Passaleva – Anzi è proprio allora che gli investimenti devono crescere: perché ci sono presumibilmente più persone che ne hanno bisogno e perché comunque è un modo anche per cercare di aumentare il potere di acquisto e riattivare l’economia”.

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