Vini: la Regione contesta la proposta di riforma dell'Ue

Redazione Nove da Firenze
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10 febbraio 2004 15:51
Vini: la Regione contesta la proposta di riforma dell'Ue

FIRENZE- La richiesta di "azioni decise a livello politico" per fermare una proposta di modifica del regolamento comunitario sull'etichettatura dei vini che potrebbe risultare particolarmente penalizzante per i prodotti di qualità toscani, spezzando o allentando gli stretti legami con i territori di produzione. E' questo il contenuto di una lettera inviata dall'assessore all'agricoltura della Regione Toscana Tito Barbini al ministro delle politiche agricole e forestali Gianni Alemanno e, per conoscenza, alla Divisione generale agricoltura di Bruxelles.

La questione riguarda la proposta di modifica del regolamento comunitario 753/2002 discussa nel Comitato di gestione del vino dello scorso 27 gennaio. Con essa di fatto le due tradizionali liste di menzione vengono unificate e la lista B - la più protetta, con 17 menzioni che in diversi casi riguardano la Toscana (è il caso del Brunello, del Morellino, del Vino Nobile e del Vin Santo) - viene di fatto assimilata alla lista A, che comprende altre 50 menzioni. "Mentre per la prima lista l'utilizzo dovrebbe essere riservato strettamente ai soli vini italiani con specifiche caratteristiche produttive e provenienti da un territorio definito - spiega Barbini - le menzioni della lista B godono di una protezione meno forte e, a determinate condizioni, possono essere utilizzate anche da paesi produttori stranieri.

Per un paese extraeuropeo sarà infatti sufficiente che il proprio vino sia conforme alle regole vigenti in quella nazione affinché possa utilizzare in etichetta le terminologie italiane o quelle di qualunque altro paese europeo".
E' una prospettiva, spiega l'assessore, che rischia di creare "una grave situazione di mancanza di protezione e difesa delle produzioni europee nei confronti dei paesi terzi produttori di vino". Per questo la Regione Toscana esprime "forte contrarietà" nei confronti di questa proposta e chiede un impegno politico del governo contro l'adozione di questo testo, "riservandosi tutte le azioni possibili contro le posizioni che il governo comunitario sta assumendo e che, se adottate, penalizzeranno il futuro del settore vitivinicolo nazionale ed europeo".

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