Nessun aumento di tasse nel bilancio della Provincia di Firenze, nonostante una Finanziaria durissima per gli enti locali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 gennaio 2004 18:33
Nessun aumento di tasse nel bilancio della Provincia di Firenze, nonostante una Finanziaria durissima per gli enti locali

“Quello del 2004 – premette l’assessore alla finanze Massimo Masi - non è un bilancio di congedo o semplicemente tecnico. Si confermano e si consolidano le scelte politiche operate in questi anni. Processi e percorsi che proponiamo alla continuazione dei prossimi amministratori. Continuità nell’innovazione. Nessun aumento di tasse nonostante una Finanziaria durissima per gli enti locali e in particolare per le Province, impegnate nel difficilissimo compito di gestire nuovi e impegnativi compiti senza le necessarie risorse, un confermato impegno nell’adeguamento della macchina amministrativa in funzione delle nuove funzioni, e un grande investimento sul territorio, 274 milioni di euro in tre anni, finanziato con 122 milioni della Regione Toscana, con 49,5 milioni di risorse proprie, con alienazioni del patrimonio non strategico, con l’emissione di Bop e assunzione di mutui”.
E’ questa la filosofia del bilancio di previsione 2004 della Provincia di Firenze, che viene presentato oggi in consiglio provinciale dal presidente Michele Gesualdi e dallo stesso Masi, insieme al Programma provinciale di Sviluppo predisposto dall’assessorato del vicepresidente Piero Certosi.
Le aliquote fiscali di competenza della Provincia sono ferme, con l’eccezione dell’IPT, dal 1996.

L’addizionale sui rifiuti è al 3% contro una media nazionale del 4,45; quella Enel è al minimo al legge.
Una Finanziaria ancora una volta di stampo neocentralistico prevede il taglio del 3% dei trasferimenti, blocca di fatto le assunzioni per 6 mesi per poi limitarle al 50% delle cessazioni registrate nel 2003. Le entrate tributarie proprie rappresentano solo il 30% delle risorse della Provincia, la compartecipazione al gettito Irpef nella misura dell’1% è ancora sulla carta. E’ oggi più che mai fondamentale procedere all’individuazione delle funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane, dando attuazione all’art.

119 della Costituzione in materia di federalismo fiscale, attraverso la legge di coordinamento della finanza pubblica e la definizione di un sistema di finanza locale, basato sulla compartecipazione al gettito dei tributi erariali e sulla previsione di tributi ed entrate proprie. La prima risposta data dalla Provincia è quella dell’innovazione, con l’ambizione di fornire modelli anche agli altri locali: firma digitale, acquisti on-line, accesso ai concorsi via web, formazione, convergono verso una più efficiente organizzazione delle attività.
Un bilancio 2004 che muove risorse per 364 milioni di euro, di cui 188 per spese in conto capitale.

Quelle correnti rappresentano invece solo il 43%. Quanto alle entrate, 101 milioni vengono da quelle fiscali: tra queste 27 dall’imposta provinciale sulle trascrizioni e 43,5 milioni dall’Rc auto. 70 milioni arrivano da trasferimenti correnti da parte dello Stato o delle Regioni, 117 dai trasferimenti in conto capitale, 9 dalle entrate extratributarie e 40 dall’assunzione di finanziamenti.
Importanti impegni della provincia investono alcuni comparti fondamentali.
La mobilità: vedrà, accanto agli interventi sulla viabilità provinciale e regionale (FI-PI-LI), nel prossimo mese di febbraio l’effettuazione delle gare di appalto del trasporto pubblico locale.
L’edilizia: si conferma l’impegno alla messa a norma del patrimonio edile scolastico.

Il 2004 vedrà inoltre l’appalto del secondo lotto per il recupero di Villa Castelpulci.
Lavoro, formazione e politiche sociali: nel 2003 sono stati messi in rete tutti i centri del nostro territorio; nel 2004 saranno consolidate le applicazioni formando gli operatori allestendo le procedure sul sito internet e integrandolo con il sistema regionale. Sempre nel 2003 si è dato corso ad un complesso di attività che investono la pubblicizzazione delle procedure, l’orientamento, la gestione dell’anagrafe.
Confermato per il 2004 un impegno finanziario diretto della provincia (375.000 euro) ad integrazione di quello statale e regionale, così come confermato (100.000 euro) il contributo alle politiche di servizio ai bambini naturali e alle attività dell’Istituto degli Innocenti.

(610.000 euro), le risorse destinate al sostegno dell’integrazione sociale di soggetti svantaggiati ed alla riduzione degli stati di emarginazione, attraverso i consueti canali di intervento, Case Circondariali, programmi condivisi con enti e associazioni, iniziative pubbliche.
Pubblica istruzione, Cultura, Turismo e Sport: la Provincia conferma nel 2004 un forte sostegno alle iniziative didattiche ed educative nelle scuole di propria competenza. Accresciute le risorse destinate all’acquisto di arredi e strumentazioni ed al sostegno al trasporto scolastico.

Attività che insieme alla programmazione degli investimenti sul patrimonio edilizio scolastico si confermano prioritarie.
L’area è chiamata a consolidare le iniziative promozionali che hanno conferito prestigio e visibilità a Palazzo Medici Riccardi. Proseguirà nel 2004 il progetto di sostegno ai musei minori del nostro territorio attraverso la creazione di banche dati, pagine web e iniziative di valorizzazione. Attività che si incrocia sinergicamente con le funzioni legate al turismo e di sostegno ed indirizzo dell’APT.

Anche nel 2004 la Provincia di Firenze non aumenterà né tasse né tariffe, mantenendo comunque elevato il livello degli investimenti. “Lo possiamo fare – spiega il Presidente Michele Gesualdi, presentando il bilancio del 2004 - grazie al buon governo che ci ha contraddistinti e grazie alle scelte lungimiranti fatte negli anni precedenti”, che hanno trasformato la Provincia in ente moderno, al servizio dei cittadini. “La Pubblica Amministrazione – continua Gesualdi - rappresenta una grande infrastruttura al servizio della realtà produttiva del territorio e la sua modernizzazione contribuisce direttamente al rilancio dell’economia oltre a spingere nella stessa direzione l’intero sistema produttivo”, penalizzato dalle scelte “sbagliate del Governo Berlusconi, che ha limitato il diritto all’autonomia e ha tagliato le risorse agli enti locali: è difficile ottenere risultati trainanti quando si fa del liberalismo, della tolleranza degli abusi di alcuni e del libero mercato solo degli alibi per legittimare i monopoli.

Per quanto ci riguarda è stato il dialogo sociale il motivo conduttore della nostra politica”. Questo impegno e questo lavoro hanno prodotto un notevole miglioramento della qualità della pubblica amministrazione e della qualità della vita degli amministrati, tanto che la provincia di Firenze risulta per il Sole 24 Ore la prima provincia d’Italia per qualità della vita, mentre nel ‘95 era classificata al 20° posto e nel 1999 al 10° posto.
Ecco alcuni punti decisivi dell’amministrazione Gesualdi per quanto riguarda il patrimonio storico della Provincia.

Palazzo Medici Riccardi - Quando tutti i lavori di restauro e ristrutturazione saranno terminati, anche col recupero dei sotterranei, “consegneremo alla collettività uno dei più bei palazzi di Firenze con un volto completamente nuovo e avremo quasi il 50% della superficie del Palazzo dedicato al percorso museale”.
Villa Demidoff - Recupero di alcuni chilometri del muro di cinta, restauro del Gigante dell’Appennino e del laghetto antistante. E’ in corso anche il restauro della Cappella del Buontalenti, che sarà aperta al pubblico, e della casa del giardiniere.
Castelpulci - La Villa è in avanzato stato di recupero e tra due anni si insedierà l’Università della moda e del design, di valenza europea.

Il finanziamento per il recupero di oltre 28 miliardi delle vecchie lire è stato assicurato per il 50% dal Ministero ai Beni Culturali con la sottoscrizione di un’intesa con l’allora Ministro Giovanna Melandri e l’altro 50% della Provincia.
Di grande rilievo gli interventi e le innovazioni nel settore della viabilità, con la piena assunzione della Firenze-Pisa-Livorno. Non meno denso di novità l’impegno nel campo della protezione civile. Al superamento del rischio idraulico e all’aggiornamento del Piano territoriale di controllo è orientata la più recente attività nell’area delle politiche del territorio.

Ciò significa nuove strategie nel governo del territorio che fanno della Provincia un Ente con ruoli di indirizzo e di coordinamento nel quadro sovracomunale. Il quadro è completato, nel settore ambiente, dalla pianificazione e l’aggiornamento del piano dei rifiuti speciali anche pericolosi sulla base dei criteri proposti dalla Regione Toscana, nonché dalla predisposizione di un piano di azione ambientale ispirato ai criteri comunitari di Agenda 21.
Il settore Agricoltura, Caccia e Pesca sta applicando il Piano locale di sviluppo rurale.

Nel settore della caccia si è operato per far maturare e sviluppare una nuova cultura del cacciatore, come operatore a tutela del territorio e dell’ambiente. Con il Piano triennale di promozione turistica sono stati stabiliti indirizzi, strategie e obiettivi della politica del turismo nella nostra provincia, ma anche indicatori per ottenere una efficace promozione del sistema turistico inteso come offerta complessiva dell’accoglienza, della cultura, dell’artigianato, del commercio, della gastronomia e del prodotto agricolo derivato.

Nel turismo scolastico: apertura del Punto Studenti in Sant’Apollonia e acquisto da parte della Provincia dell’Ostello della Gioventù.
La creazione di Infolavoro e dei Centri per l’impiego ha consentito un incontro effettivo tra domanda e offerta, con profili occupazionali specifici. I vecchi uffici provinciali del lavoro e i vecchi uffici di collocamento gestiti dallo Stato non ci sono più. Oggi ci sono i Centri per l’impiego gestiti dalla Nuova Provincia. Sono ben sedici. E’ stato un lavoro enorme che ha coinvolto politica, livello tecnico dell’Ente e tutte le rappresentanze socio-economiche della nostra Provincia per costruire la ‘Provincia del lavoro’.

“Purtroppo – rileva Gesualdi - di fronte ad un impegno crescente della Provincia su questo versante dobbiamo registrare due pesanti colpi giunti dalle scelte recenti del governo centrale: da una parte quella di prevedere che tutti possono svolgere i servizi per l’impiego e l’incontro domanda e offerta, senza un centro di governo e di coordinamento degli interessati, significa mettere in seria difficoltà il collocamento pubblico. “Noi riteniamo che in processi di questa importanza – sottolinea Gesualdi - ai quali sono collegate le ansie per il domani di tanti e soprattutto delle categorie più deboli, non si può procedere a colpi di decreto senza nessun collegamento con la società e senza una strategia condivisa”.

Suscitano poi preoccupazione le norme del decreto legislativo che intervengono sul collocamento mirato dei disabili.
Gli altri temi forti della politica provinciale sono scuola e sviluppo economico. E’ il vicepresidente Piero Certosi che ne parla nella relazione con cui introduce il Programma provinciale di Sviluppo che accompagna il Bilancio della Provincia.
“E’ il decentramento dei corsi universitari, fortemente voluto dalla Provincia, insieme a quello degli indirizzi di scuola superiore, l’aspetto che ha qualificato la nostra attività.

Tutte le scuole sono poi ora in sedi di proprietà e il sistema scolastico è completamente riorganizzato. Aspetto solo una risposta dal Ministro Tremonti che deve sbloccare le trattative per il passaggio alla Provincia delle caserme De Lauger e Quarleri, nelle quali intendiamo sistemare l’ultimo istituto che ha una collocazione non adeguata, il Liceo Artistico Alberti, e altri importanti servizi”.
Certosi sottolinea poi, in materia di sviluppo, che l’obiettivo della crescita della società locale, con il primo posto fra le Province italiane per qualità della vita, “è stato raggiunto perché gli enti locali sono stati capaci di esprimere una programmazione realistica e soprattutto concertata.

Esempi: lo Sportello Unico per le Attività Produttive; i protocolli con la Regione sul marketing territoriale, la mobilità e la viabilità, l’ambiente; la partecipazione all’Associazione per il Piano Strategico dell’Area Metropolitana Fiorentina; il protocollo con Regione e Comune di Firenze per un Patto per lo sviluppo locale, che la Provincia coordinerà”.
Infine il punto cruciale del 2004 sarà la costituzione della Città Metropolitana. “Non si tratta – spiega Certosi – di mediare fra le richieste di Comuni e Province ma di fare riferimento ai problemi per indicare le forme istituzionali, perché ci sono esigenze reali di strumenti nuovi e coerenti di programmazione di risorse e servizi”.
Conclusione: “Occorre individuare fin da subito quali siano le funzioni della Città Metropolitana, che non può che avere un’adesione volontaristica”.

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