Ancora on line: in questi giorni Nove da Firenze compie 7 anni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 gennaio 2004 21:24
Ancora on line: in questi giorni Nove da Firenze compie 7 anni

Come direttore responsabile e promotore nel 1996 di Nove da Firenze, il primo notiziario locale fiorentino on line, sento il dovere di analizzare questa esperienza collettiva, animata sino ad oggi da una splendida redazione composta da volontari (alcuni di noi iscritti all’Ordine dei Giornalisti, altri professionisti in campi diversi), per trarre se possibile qualche considerazione e interrogarmi sulle prospettive di medio-lungo periodo.
Il nostro punto di partenza è stata la volontà di sperimentare un fenomeno fortemente innovativo, un’opportunità reale in un panorama informativo italiano piatto e conformistico.

Come in altri momenti di svolta, tutto si fonda su una rivoluzione tecnologica, che non è solo il world wide web come tale, ma anche i programmi di desktop publishing che hanno offerto a chiunque la possibilità di creare un layout grafico con cui gestire uno spazio on line, di fatto di pubblicare uno strumento interattivo a costi irrisori.
Nel tempo Nove da Firenze si è strutturato, nel 1999 è stato registrato al Tribunale di Firenze come testata giornalistica editata da Rete di Comunicazione, associazione culturale senza fini di lucro.

La sua esistenza è stata consacrata dal bisogno espresivo della gente, dell’associazionismo, delle realtà attive sul territorio che hanno trovato in Nove da Firenze uno strumento di ascolto e di comunicazione.
Dunque, qual’è il contributo che i notiziari locali come il nostro hanno dato al giornalismo? Intanto metterei in dubbio un luogo comune , ovvero la contrapposizione tra giornalismo tradizionale e internet: le domande del tipo “E’ vero giornalismo? Sostituirà il giornalismo tradizionale?” sono a mio parere inutili.

Un interrogativo più produttivo potrebeb essere invece: “Quali sono gli elementi più interessanti del fenomeno?”
L’esempio dei notiziari locali on line ripropone aspetti importatanti della professione, quali la verifica e la selezione delle informazioni, la ricerca di fonti alternative, il confronto delle opinioni. Uno dei pregi maggiori della nostra esperienza è il rapporto con lettori e fonti primarie, intenso e personale.
Individuerei almeno quattro elementi:1) originalità, 2) testimonianza diretta, 3) capacità di analisi indipendente dei fatti, ma sopratutto 4) una quantità di nuova conoscenza.

In sintesi, in un mondo mediatico che scarseggia di opinoni e di vita reale, i notiziari on line hanno qualcosa di vero da raccontare. La stessa professione giornalistica, che va standardizzandosi, dovrebbe raccogliere gli stimoli offerti da internet.
Non siamo solo noi a sostenerlo. La parola d’ordine dell’Unione europea per i prossimi anni è Economia della Conoscenza: concetto che si sostanzia negli obiettivi della condivisione dei saperi, nell’educazione collaborativa e nell’informazione interattiva.
Così torniamo da queste pagine a lanciare l’invito proposto nell’aprile scorso al convegno che abbiamo organizzato a Palazzo Medici Riccardi con il patrocinio dell’Amministrazione provinciale di Firenze.

Tutti i soggetti della rete dovrebbero agire con maggiore spirito collaborativo.
L’auspicio è che le reti civiche e i siti istituzionali degli enti locali si muovano di più verso la condivisione, aprendo le proprie pagine web alla società in due direzioni: publicare tutti i documenti e animare una reale interazione con la società.
Per quanto riguarda gli operatori culturali on line, c’è da confermare che sono per lo più soli e che hanno bisogno di aiuto. Ma sono davvero consapevoli della necessità di fare condivisione dei contenuti e delle conoscenze? Sembra cozzare con questa esigenza insopprimibile un’atavica diffidenza veso le esperienze altrui, caratteristica secolare dell’Italia dei campanili: oggi però un freno terribile allo sviluppo culturale basato sul principio dell’interazione.

Sapremo cambiare insieme? Auguri a tutti di buon lavoro.

Nicola Novelli

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