Presentati i dati sulla dinamica della imprenditoria femminile al primo semestre 2003 dal Comitato per l'Imprenditoria Femminile della Camera di commercio di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 dicembre 2003 15:50
Presentati i dati sulla dinamica della imprenditoria femminile al primo semestre 2003 dal Comitato per l'Imprenditoria Femminile della Camera di commercio di Firenze

A fine giugno 2003 erano 19.918 le imprese fiorentine partecipate in prevalenza da donne, pari al 22,6 % sul totale delle strutture imprenditoriali operanti nella provincia di Firenze ed al 23,6% delle imprese femminili attive nella Toscana. Una quota fortemente inferiore a quella regionale (24,5%) ma che si discosta lievemente anche dal dato nazionale (23,9%).
E' questo in sintesi il quadro che emerge dal secondo rapporto sull'imprenditoria femminile provinciale presentato da Cristina Bandinelli, presidente del Comitato per l'Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Firenze. A livello settoriale, Firenze si connota per una significativa presenza di imprese femminili che operano nel settore dell'industria (il 22,1% contro il 18% a livello di regione e solo le province di Prato e Pistoia si attestano su valori percentuali piu' alti) ed in quello dei servizi che, con il 30,1% (il piu' elevato valore percentuale riscontrata a livello regionale dopo la provincia di Prato), rappresenta il 28,2% del totale delle imprese attive dei servizi dell'intera Toscana.

Il peso più rilevante in termini di imprese attive è comunque appannaggio delle attività del commercio e dei pubblici esercizi (il 36,9%) mentre in netta posizione di retroguardia è il settore primario che, con il 10,6% delle imprese femminili attive, si pone al penultimo posto della graduatoria regionale (solo la provincia di Prato assume un valore piu' basso).
La presenza di imprese femminili è maggiore in alcune attività dove vi è una minore corrispondenza fra il titolo di studio e il ruolo professionale svolto come nei settori degli "altri servizi pubblici, sociali e personali" (il 48,3% del totale delle imprese attive del settore), della "sanità ed altri servizi sociali" (il 32,7%) e degli "alberghi e ristoranti".
Sul piano territoriale registrano valori percentuali superiori alla media provinciale le aree del Mugello-Valdisieve (il 23,6%), del Valdarno superiore (23,7%) e del Chianti (23,5%) dove vi è una più spiccata presenza di attività di imprese condotte da donne nel settore primario.

L'area Empolese-Valdelsa registra, invece, quote superiori al valore medio provinciale nella industria e nei servizi.
I dati relativi alle cariche dirigenziali di impresa rivestite da donne segnalano come, con 45.513 unità, la componente femminile rappresenti il 26,7 % del totale delle cariche presenti nelle imprese iscritte al Registro delle Imprese di Firenze. Ma la nostra realtà provinciale si connota per il livello più basso di imprenditoria femminile con età al di sotto dei 30 anni pari all'8,1% (a fronte del 9,3% rilevato in ambito nazionale e dell'8,8% osservato per l'ambito regionale) contro un 51,7% per le donne con età "30-49 anni" e un 40,2% di donne "50 anni ed oltre".
Tutt'altro che trascurabile la quota di figure imprenditoriali femminili di origine extra-comunitaria (il 5,1% a livello di complesso di cariche ed il 9% considerando le sole titolari di impresa) soprattutto nelle attività extra-agricole (rispettivamente il 5,2% per tutte le cariche ed il 10,2% per quella di titolare) e con un 32,9% di nazionalità cinese.
Un esame comparato dei dati relativi alle cariche sociali a parità di periodo (secondo trimestre dell'anno) per il triennio 2001-2003 mette in evidenza come l'imprenditoria femminile nella realtà provinciale fiorentina abbia conseguito un tasso medio annuo di sviluppo (+1,5%), al di sotto di quello nazionale (+1,8%) ma ancora una volta superiore al regionale (+1%).
Limitatamente alle sole titolari di impresa, poi, Firenze è pervenuta da un valore positivo del 2001 (0,76%) ad un altro ancora positivo del 2003 (+0,23%) passando per un valore negativo del 2002; per la Toscana invece si sono verificate da un periodo all'altro situazioni di regresso passando da un tasso di sviluppo positivo del 2001 (+0,39%) a valori negativi nei due anni seguenti (-0,54% il dato su base annua calcolato con riferimento al secondo trimestre 2003).
Le tendenze rilevate mostrano, comunque, come la componente femminile risenta maggiormente gli effetti della fase di stagnazione che sta tuttora attraversando l'economia locale (le donne che rivestono la qualifica di "titolari di impresa" hanno, infatti, registrato livelli di crescita nel triennio decisamente più bassi di quelli rilevati per il complesso dei soggetti imprenditoriali, in un quadro, per di più, di marcato rallentamento del tasso di sviluppo delle cariche sociali fra il 2001 ed il 2003).
Questi in sintesi i risultati conseguiti nel corso dell'ultimo triennio dalle figure imprenditoriali femminili:
* la crescita globale dell'imprenditoria femminile è stata del 5,7%, passando dalle 38.757 unità del primo trimestre 2000 alle 40.956 unità del terzo trimestre 2003, evidenziando un trend evolutivo analogo a quello riscontrato per l'insieme delle figure imprenditoriali;
* per le sole "titolari di impresa" le linee evolutive dell'imprenditoria femminile confermano un disallineamento della curva di sviluppo della imprenditoria femminile rispetto a quella relativa all'insieme dei titolari di impresa con una dilatazione negativa del differenziale di sviluppo (a fine periodo - III° trimestre 2003 - a fronte di una crescita complessiva per tale tipologia di carica del 2,6% faceva riscontro una crescita delle "donne titolari di impresa" dell'1,9%);
* il rapporto di composizione delle imprenditrici che rivestono cariche sociali in imprese attive con riferimento a tutti i settori di attività rimane stabile per l'intero arco pluriennale su un valore medio del 26,7% mentre risulta pari al 26,5% se riferito alle sole attività extra-agricole;
* il rapporto di composizione delle imprenditrici che rivestono la carica di titolare in imprese attive con riferimento a tutti i settori di attività si attesta per l'intero arco pluriennale su un valore medio del 23,1% ma con una tendenza a lievi riduzioni a partire dall'anno 2002 mentre per le sole attività extra-agricole si mantiene al 22%.

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