Intesa Cia-BancaVerde

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 ottobre 2003 19:35
Intesa Cia-BancaVerde

FIRENZE- Un nuovo prezioso strumento al servizio di un'agricoltura di qualità ed amica dell'ambiente, in grado di consolidare ed ampliare ulteriormente i risultati già raggiunti dalla Toscana in questi anni. E' il protocollo di intesa firmato questa mattina da Banca Verde - la struttura specialistica del Monte dei Paschi operativa nei settori dell'ambiente, dello sviluppo sostenibile, del sostegno all'agricoltura e all'agrindustria di qualità - e dalla Confederazione italiana agricoltori della Toscana: un accordo, il primo in Italia di questo tipo, finalizzato appunto a promuovere importanti forme di collaborazione su terreni quali lo sviluppo di nuove competenze e professionalità per le certificazioni, la promozione delle produzioni toscane, la tutela e la valorizzazione dell'ambiente; lo sviluppo di progetti di risparmio energetico; la predisposizione di progetti creditizi ad hoc a sostegno di progetti di aziende agricole e comunità rurali in grado di integrare sviluppo locale e sostenibilità ambientale.
E' in questo contesto che si inserisce, ad esempio, la crescita dell'agricoltura biologica di questi anni (l'ultimo Rapporto Arsia-Irpet sull'economia rurale del giugno 2003 registra 2.700 aziende biologiche, con un incremento del 12 per cento rispetto all'anno precedente) e dell'agricoltura integrata, quest'ultima con i primi prodotti che già possono fregiarsi del marchio di Agriqualità.

Ma anche l'attenzione per la biodiversità - è del 1997 l'istituzione del Repertorio regionale delle risorse genetiche autoctone - e per un paesaggio che di per se stesso, assieme alle tradizioni rurali, è una risorsa per la nostra agricoltura (pensiamo al boom dell'agriturismo e alle 15 strade del vino, alle quali adesso, grazie ad una recente legge, potranno aggiungersi anche le strade dell'olio e di altri "sapori"). La scelta della qualità e della sostenibilità paga sempre di più anche dal punto di vista economico.

Non a caso il rapporto Arsia-Irpet segnala una crescita delle esportazioni (più 11,4 per cento per i prodotti agricoli, più 6,8 per l'agroindustriale), la tenuta dei livelli di occupazione a fronte di una diminuzione nazionale dal 1996 ad oggi, l'aumento della presenza femminile e giovanile.

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