Tartufo, l’allarme dei cercatori senesi: “rischiamo l’estinzione”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 ottobre 2003 14:10
Tartufo, l’allarme dei cercatori senesi: “rischiamo l’estinzione”

Nel “fosso Mabbione” e nelle albe nebbiose dei “calanchi” il fermento è già alto. Gli oltre trecento Tartufai Senesi sono all’opera in vista della 18^ Mostra del Bianco delle Crete, e dell’Asta via satellite che si terrà il primo novembre nei pressi di Firenze. Ma l’agitazione nasce soprattutto guardando a Roma, dove la Commissione Agricoltura della Camera sta dibattendo la nuova proposta di legge sul Tartufo: proposta indecente nei contenuti attuali, secondo i cercatori toscani, che lanciano chiaro l’allarme: “così rischiamo l’estinzione, e con noi la genuinità del prodotto garantito”.


Gianfranco Berni, presidente dell’Associazione Tartufai Senesi punta il dito contro l’ipotesi di modifica alla legge 752/85, attualmente vigente, soprattutto per due motivi: “si vuol equiparare attività tartufigena ed attività agricola; è assurdo – dice – la ‘cerca’ dei tartufi è un’arte, ha regole e saggezze tutte particolari. Attualmente è consentita liberamente in boschi e terreni non coltivati, ma se questo non sarà più possibile scomparirà la tradizione dei tartufai, di cui la nostra terra è ricca da sempre”.

I cercatori senesi sono pronti ad attutire il colpo: da quasi 30 anni gestiscono una riserva tartufigena di 60 ettari. Ma non tollerano che si voglia disconoscere le specificità di un’attività che nel loro sodalizio accomuna oggi oltre 300 persone: “il tartufaio è la prima garanzia contro le contraffazioni – afferma Berni – ma la nuova legge introduce l’autofattura. Mi auguro che non passi, sarebbe veramente un disastro. Chi mette in commercio il tartufo non sarebbe più tenuto a garantirne l’origine, il tartufo estero potrebbe essere spacciato per il nostro”: Un paradosso, sottolineano nella terra più ricca di denominazioni d’origine: “si parla tanto di tracciabilità e tutela delle tipicità, e poi si consente il caos su un prodotto come il tartufo?”.
In attesa degli esiti del dibattito parlamentare, i tartufai senesi sono all’opera per gli eventi ormai imminenti.

Il 2 novembre prende il via “Crete d’Autunno 2003”, la manifestazione-contenitore culminante nella 18^ Mostra del Bianco (8-9 e 15-16 novembre): in vista la presentazione del progetto per il primo Museo nazionale del Tartufo, e l’annuale consegna del premio “Tartufo per la pace” . Alla vigilia, i “diamanti bianchi” di crete e calanchi sono attesi all’Asta del primo novembre al Castello di Cafaggiolo (Firenze): in collegamento via satellite con i ristoranti “Le Cirque” (New York) e “Valentino” (Los Angeles) saranno battuti pezzi rigorosamente toscani, con devoluzione del ricavato all’ospedale pediatrico di Firenze.

Ed i cercatori senesi vogliono assicurare all’evento una degna scorta.

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