Si è insediato ieri il nuovo prefetto Gian Valerio Lombardi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 agosto 2003 18:34
Si è insediato ieri il nuovo prefetto Gian Valerio Lombardi

Nato a Napoli, laureato in giurisprudenza e in scienze politiche, ha avuto una breve esperienza nel mondo bancario inglese e successivamente ha svolto la professione di avvocato. Entrato nella carriera prefettizia nel 1972, è stato assegnato alla prefettura di Cremona e quindi a quella di Padova.
Nominato prefetto nel 1994, ha lavorato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dove ha svolto, fra gli altri, anche l’incarico di capo dell’ufficio per il Programma di Governo.
Nel 1996 diviene direttore centrale delle Autonomie del Ministero dell’Interno e capo della delegazione italiana a Strasburgo presso il Consiglio d’Europa, per il comitato dei poteri locali.

Nel 1997 è rappresentante del Governo a Strasburgo nel gruppo europeo per l’elaborazione della “Carta della Montagna” e successivamente fa parte di altre delegazioni all’estero, in Germania, Romania e Kosovo. Nel 1998 viene nominato prefetto di Varese e, nel dicembre 2000, di Padova. Collaboratore di “Italia Oggi” e “Sole 24 Ore”, ha pubblicato, fra gli altri, il volume “Una guida per governare le città” e il manuale “L’ordinamento degli enti locali”. Nella sua prima giornata fiorentina, Lombardi ha incontrato il sindaco e i vertici delle forze dell’ordine.

La prima impressione che ha avuto di Firenze è quella di una città vivace e vivibile, senza particolari problemi di ordine pubblico, ma con alcune caratteristiche che sono comuni alle altre grandi aree urbane. In particolare, la massiccia presenza di turisti pone problemi di compatibilità, che verranno affrontati collegialmente, nel caso emergessero aspetti di patologia, per avviare insieme sinergiche azioni. In un breve incontro di saluto con i giornalisti, nella serata di ieri, il prefetto ha detto, fra l’altro, di “essere portato all’ascolto e alla mediazione.

Occorre equilibrio nel risolvere i problemi e capire le ragioni di tutti, ascoltare tutte le voci, anche quelle più lontane dalle istituzioni”.

In evidenza