L'assemblea di Palazzo Vecchio dice sì al consiglio degli stranieri

Redazione Nove da Firenze
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22 luglio 2003 07:12
L'assemblea di Palazzo Vecchio dice sì al consiglio degli stranieri

Il Consiglio comunale ha approvato ieri le due delibere che prevedono l'istituzione del consiglio degli stranieri. La prima delibera, che modifica lo statuto comunale introducendo questo nuovo organo, è passata con 26 voti favorevoli, tre voti contrari e sei astenuti. L'altra delibera, che riguarda invece il regolamento del consigli degli stranieri, è stata approvata con 25 sì, tre no e sei astenuti.
«Soddisfazione per l'istituzione del consiglio degli stranieri» è stata espressa dal consigliere dei Comunisti Italiani Luca Pettini secondo il quale «si tratta del primo, importante passo nella direzione dell'integrazione e dell'accoglienza di persone che vengono da noi a lavorare ed a produrre ricchezza».

«E' un primo passo ma non ci possiamo fermare qui - ha aggiunto Pettini - i Comunisti Italiani si adopereranno perché al più presto sia concesso il voto ai nostri concittadini non comunitari per i quartieri, già possibile nell'attuale quadro normativo. Porteremo avanti anche la battaglia per il voto ai cittadini non comunitari per il Comune e per cambiare la legge sulla cittadinanza: chi nasce in Italia deve essere italiano». «Quanto poi alle incredibili affermazioni del capogruppo di Alleanza Nazionale - ha concluso il consigliere dei Comunisti Italiani - sul rischio che gli stranieri possano annullare le nostre tradizioni si può rispondere solo con una battuta: la ribollita è buona ma perché togliere il piacere di gustare anche il cous-cous?».


«In genere le regole si scrivono insieme ma nelle ultime due settimane non c'è stata una sola richiesta di apertura democratica per trovare una giusta soluzione bipartisan da parte di chi detiene la maggioranza in consiglio comunale». E' quanto ha detto il presidente della commissione affari istituzionali Massimo Pieri intervenendo nell'assemblea di Palazzo Vecchio prima dell'approvazione delle due delibere che istituiscono il consiglio degli stranieri. «In una situazione simile - ha aggiunto - la capacità di una "grande" maggioranza di governare un ente sta proprio nel fatto di riconoscere un ruolo di vitale importanza alle minoranze.

Si è preferito andare per la propria strada e per i propri interessi anziché valutare un percorso progettuale che coinvolgesse tutte le forze politiche della città che sarebbe stato molto più degno del metodo utilizzato dalla maggioranza, ovvero l'integrazione fra i popoli, che non può avere padri né i destra né tantomeno di sinistra. Il tentativo di dare legittima voce ai rappresentanti degli stranieri residenti che vivono, lavorano e pagano le tasse in città è stato il nostro impegno trasversale ma alla luce di affrettate proposte il consiglio degli stranieri è probabilmente un istituto inutile e superato».

«La posizione di Forza Italia sul tema dei cittadini non comunitari - ha concluso Pieri - è quella del ministro degli Interni Giuseppe Pisanu: questi cittadini sono una risorsa e devono poter vivere tranquillamente nel nostro paese».

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