Laboratorio "Lavoro minorile. Approfondimento sui diritti dei bambini"
Una giornata di riflessione dedicata a Iqbal Masih

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 aprile 2003 18:04
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"Rendiamo consapevoli i bambini dello stato di sfruttamento dei loro coetanei - ha commentato l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri -, rendiamoli consapevoli che sono titolari di diritti e soggetti a precise tutele. Dobbiamo sensibilizzare gli adulti dei diritti dei minori, poiché dietro ai bambini che sbagliano, ci sono degli adulti che sbagliano. Dobbiamo impedire che i diritti dei minori siano calpestati". Il progetto "Lavoro minorile" è previsto anche all'interno delle "Chiavi delle città 2003", è promosso dall'assessorato alla pubblica istruzione ed è gestito dalla Cooperativa Sociale Macramè.

Il progetto ha promosso "percorsi di consapevolezza" per bambini, ragazzi, educatori, sulle problematiche legate ai diritti dei bambini, sottolineandone un aspetto, quello attinente alle reali situazioni del lavoro minorile, dando quindi un contributo alla promozione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, sensibilizzando ulteriormente gli adulti, educatori e formatori, sulle relazioni tra lavoro minorile e politiche economico-sociali. La giornata, con la partecipazione di molti alunni delle scuole fiorentine, si è svolta nel Salone dei '500 di Palazzo Vecchio ed è stata dedicata a Iqbal Masih, un ragazzo pakistano di 12 anni, ucciso il 16 aprile del 1995 mentre usciva dalla chiesa del suo villaggio.

"Gli unici strumenti che i bambini dovrebbero usare sono la penna e il libro: sono questi gli strumenti della libertà". È questa una delle frasi più conosciute di Iqbal Masih, eletto a simbolo dei tanti minori sfruttati. Il ragazzo fu ucciso con alcuni colpi di fucile perché aveva denunciato i suoi sfruttatori. All'età di quattro anni era stato venduto dai suoi genitori ed era stato costretto a lavorare incatenato per pagare un debito di 13.000 rupie. "Il fenomeno del lavoro minorile sommerso è in aumento - ha sottolineato l'assessore Lastri - e quando si accende una lampadina bisogna intervenire.

Prima questo fenomeno non era evidenziato, ora sì. Significa che qualcosa sta cambiando. Non dobbiamo abbassare la guardia". Molto spesso il fenomeno del lavoro minorile è strettamente connesso con quello dell'abbandono precoce delle scuole, la cosiddetta "dispersione scolastica" che, a Firenze e provincia, è comunque irrilevante rispetto ad una popolazione scolastica che supera i 35.000 alunni. Per dare un'idea del fenomeno, abbiamo preso in esame 58 scuole di ogni ordine e grado della provincia di Firenze su un totale di 130 scuole.

Nella fascia di età fra i 6 ed i 14 anni sono 36 i bambini che hanno abbandonato la scuola, prevalentemente di nazionalità cinese (17). Nella fascia d'età fra i 15 e i 18 anni sono 55 e qui la prevalenza è italiana (29). La maggioranza è maschile. Nel 2000, secondo un'indagine dell'ISTAT, sono stati denunciati in Toscana 1259 infortuni sul lavoro capitati a minori su un totale di 79.493 infortuni sul lavoro. In Italia, gli infortuni sui minori sono stati, sempre nel 2000, 24.776. In Toscana, i settori dove l'infortunistica minorile è più accentuata sono quelli dell'industria, commercio e servizio (802), agricoltura (24) e per conto Stato (431).

Sono tre le tipologie prevalenti del lavoro minorile: aiuti ai familiari (50%), lavori stagionali (31,9%) e lavori più impegnativi (17,5%). In crescita anche l'impiego di minori per attività di spettacolo e riprese cinematografiche. Il progetto "Lavoro minorile" ha visto la partecipazione di 7 scuole fiorentine (tre elementari e quattro medie inferiori), 9 classi (quattro elementari e cinque medie inferiori), 194 alunni (rispettivamente: 80 e 114) e 9 insegnanti (rispettivamente: 4 e 5). "Il progetto - ha proseguito l'assessore Lastri - sarà riproposto anche il prossimo anno e costruiremo una «carta degli impegni» per dare rilevanza ai diritti dei minori ed un «marchio di riconoscimento» che caratterizzi le iniziative finalizzate alla tutela dei minori".

Il progetto proseguirà anche all'estero, in Brasile, grazie ad un patto di collaborazione siglato con Rio de Janeiro dove sarà allestito il programma socio-educativo per bambini ed adolescenti "Casa della pace" che ha come obiettivo lo sviluppo integrale dei bambini e degli adolescenti poveri, esposti al rischio dell'emarginazione.

Il progetto "Lavoro minorile" si è articolato seguendo due percorsi.
1. Il primo, quello con gli insegnanti; tre incontri sulle tematiche progettuali con l'obiettivo di promuovere la consapevolezza, la conoscenza, sulle tematiche dei diritti dei bambini e delle bambine e le problematiche di diritto minorile, lo sviluppo di strumenti e azioni, percorsi di conoscenza e formazione, azioni di conoscenza di strumenti educativo-didattici e di materiali divulgativi, consegna di materiale didattico e progettazione dell'intervento in classe.


2. Il secondo percorso, quello per le classi; quattro incontri svolti nelle classi inserite nel progetto. Durante il primo incontro è stata presentata la Convenzione dei Diritti dell'infanzia del 1989, si è discusso sui diritti dei bambini ed è stato realizzato un elaborato individuale o di gruppo sull'argomento. Durante il secondo incontro, con l'aiuto di un gioco di ruolo, sono state messe in evidenza e poi discusse le disparità tra il Nord e il Sud del mondo; il terzo incontro è iniziato con la visione di un filmato UNICEF sul tema del lavoro minorile e successivamente si è discusso sul problema del lavoro minorile.

Il quarto e ultimo incontro è stato dedicato con un'attenzione particolare, a completare in modo più piacevole, un percorso riguardante temi molto toccanti. I problemi affrontati durante i tre incontri erano riusciti a dare la visione di bambini di altre parti del mondo. La costruzione, invece, di un gioco o di un giocattolo, con l'utilizzo di materiale povero o di scarto è riuscita a creare un immaginario contatto con quei bambini che, nei villaggi sperduti in ogni parte del mondo, riescono a trasformare la loro povertà in ricchezza creativa: giocattoli costruiti con cartoni, lattine, fil di ferro e tanta fantasia per «comunicare a chi, sommerso da giocattoli preconfezionati e intelligenti, sta perdendo questa capacità di creare, di sognare, di inventare».

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