Le pareti della solitudine con la regia di Massimo Luconi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 aprile 2003 23:48
Le pareti della solitudine con la regia di Massimo Luconi

Le pareti della solitudine con la regia di Massimo Luconi, direttore del Metastasio teatro stabile della Toscana. Massimo Luconi ci da un’interpretazione drammaturgica del romanzo di Tehar Ben Jelloun fedele alle emozioni dell’autore. Ben Jelloun maghrebino emigra a Parigi dove dopo aver conseguito una laurea in psichiatria sociale, lavora in centri psichiatrici per emigrati e da loro trae materia per i suoi romanzi. Le pareti della solitudine, interpretato da Fernando Maraghini, è una storia di assoluta solitudine e del malessere delle differenze culturali rimaste intatte dall’incomunicabilità, una strada segnata dai frammenti di vita disseminati, oggetti lasciati per segnare un passaggio, segnali di vita, in tutto lo spazio che può essere ospedale psichiatrico.

Il protagonista si trascina in un soliloquio che trova pochissime interferenze. L’altro protagonista è il suono virtuoso della cora e del canto di Maly Dialy Cissoko, ultima generazione dei cantastorie griot Cissoko riesce a fondersi con le sonorità della tromba di Mirio Casottini.
La scenografia è firmata da un artista spagnolo contemporaneo Jaume Plensa, Freud’s child, simbiotica con il testo drammaturgico, non prevarica le azioni ma è molto suggestiva.
Lo spettacolo è in scena al Teatro Fabbricane di Prato, fino al 16 aprile.
[C.

C.]

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