Questo affresco del 1265, unico per la tematica trattata tra gli affreschi medievali, recuperato solo nel 2000, sta addirittura per scomparire di nuovo.
Dopo il lungo restauro sotto la direzione della Soprintendenza di Siena e Grosseto, dopo il clamore giustificato per questo ritrovamento e l’interesse storico artistico che si era diffuso, nel breve tempo di appena due anni è diventato appena decifrabile.
Della grande immagine con l’alta pianta pierfrancescana che accoglieva alla sua base quello stupendo gruppo di figure femminili, da far ricordare un Matisse ante-litteram, ora si intravedono appena delle ombre lattiginose.
Perché le istituzioni non intervengono? Non possiamo perdere un simile patrimonio artistico.
Gli affreschi collocati al coperto non dovrebbero avere problemi e non convincono le ipotizzate cause, che alcuni hanno indicato nell’umidità della fonte, poiché quelle condizioni sono presenti fin da quando è stato dipinto e, se quando è stato recuperato, dietro la crosta di calcare, i colori si erano mantenuti bene, non si capisce questo decadimento quasi integrale.
Italia Nostra preoccupata per le condizioni in cui si trova l’affresco dell’Albero della Fecondità a Massa Marittima
