Groove Armada spopola alla Stazione Leopolda

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 marzo 2003 09:41
Groove Armada spopola alla Stazione Leopolda

Ieri sera si è tenuto l’attesissimo concerto di Groove Armada nello stupendo scenario della Stazione Leopolda. Una performance di alto livello che ha sorpreso chi credeva che "l’armata del groove" fosse un semplice dj set o un gruppo commerciale da tv musicale. La serata si è aperta con le stampalate e stanche selezioni di Pise dj che a dire il vero ben poco si legavano a quello che poi è stato dopo sul palco. Il duo inglese proveniente dalla dj culture inglese è riuscito ad assemblare un live fatto di una moltitudine di citazioni musicali accompagnato da altre citazioni visive.

Insomma uno spettacolo molto ben confezionato sia per le orecchie che per gli occhi. Tom Findlay e Andy Cato si sono presentati sul palco con una nutrita band ed erano accompagnati, sullo sfondo da proiezioni video. Il risultato è stato un ottimo concerto accompagnato da un buon vj set. Il pubblico ha risposto in maniera positiva a questa serie di citazioni e a una ritmica funk per orecchie esigenti. Groove Armada ha costruito un buon collage musicale partendo, appunto, da un funk molto ballereccio e costruendo attorno a sample di tutto rispetto un miscela house e chill-out.

Non si sono quindi limitati ad un semplice show di presentazione dell’ultimo album Lovebox, anzi hanno ambientato ogni pezzo con video molto semplici, alle volte scontati, ma ben amalgamati con il suono. Difatti l’impressione che dava questo accostamento era, al primo impatto quella di un banale funk con dei banali video, ma in un secondo momento il duo inglese permetteva al pubblico di uscire dalla canzone con il sorriso sulle labbra. Quello che Groove Armada fa sul palco è di portarti in un qualsiasi club con un qualsiasi genere musicale, ti mette di fronte agli Status Quo, ti butta sulla Motown, per un attimo con un "come again" in stile jamaicano ti porta in un dancehall caraibica.

Questo è quello che avviene con la musica, ma lo stesso effetto si ha con anche i video: è stato divertente trovarsi di fronte a l’immagine di Red Rat per poi vedersi scoppiare di fronte uno sfondo in stile disco ‘70.
L’unico rammarico è stata la durata del concerto. Un’ora scarsa. Il pubblico era sicuramente sempre affamato di note. Questa volta possiamo dire che le architetture della Leopolda hanno reso un buon suono anche se sempre lontano da quella che si chiama una buona acustica.

Musicus Concentus e Nozze di Figaro si possono dire comunque soddisfatte della serata fiorentina più attesa degli ultimi mesi.
[M. S.]

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