Teatro Puccini: Gian Marco Tognazzi in Il Rompiballe, sabato 15 marzo ore 21.00

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 marzo 2003 12:52
Teatro Puccini: Gian Marco Tognazzi in Il Rompiballe, sabato 15 marzo ore 21.00

Pignon è in piena crisi: sua moglie lo ha appena lasciato. Affitta una stanza in un piccolo hotel nella stessa città in cui la sua ormai ex moglie si è trasferita con il suo nuovo compagno. Vuole tentare di persuaderla a tornare con lui. La stanza è stata però affittata erroneamente anche ad un’altra persona, che si rivela essere un sicario assoldato per eliminare un politico che dovrà passare di fronte al hotel.
La disperazione di Pignon, che non perde però mai e poi mai la capacità di rappresentare il migliore di tutti i rompiballe di questa terra, e la determinazione ceca del killer provocheranno un vero sisma all’interno dell’hotel. Al sicario basterebbero pochi secondi per adempiere al suo impegno, ma le due ore di attesa per colpire il bersaglio diventano inaspettatamente lunghe e difficili.........
Il sicario:...io non ho mai mancato un contratto e non comincerò oggi....
Scrivendo questa pièce Veber mette a punto un meccanismo che egli utilizzerà poi nelle altre opere teatrali e cinematografiche: il confronto tra personalità inconciliabili, tra temperamenti opposti, che si fa occasione per malintesi, qui pro quo, contrattempi e problemi di ogni genere.
“Il rompiballe”, sull’onda del grande successo teatrale, è divenuto anche un film, prima in Francia, nel 1973, con Lino Ventura ed uno straordinario Jacques Brel, e poi negli USA, dove niente meno che Billy Wilder ha diretto Jack Lemmon e Walter Matthau (il titolo era “Buddy Buddy”).



Nota sull’autore

Nato nel 1937 Francis Veber guadagna la notorietà nel 1968 come autore della pièce teatrale “L’enlevement”, che, per il successo che gli procura, lo spinge a perseverare nel mestiere.
Tuttavia, oltre che un adoratore delle scene, Veber è prima di tutto un appassionato di cinema: egli metterà a profitto le conoscenze che questa passione gli fornisce per dedicarsi al genere comico.
A partire da allora egli firmerà scritti e dialoghi di spettacoli e film divenuti, in Europa e forse ancor più negli USA, dei veri e propri classici.

Veber non resisterà a lungo alla tentazione di diventare lui stesso realizzatore di quei fantasiosi scenari nati dalla sua fervida mente, e diverrà regista e talora produttore in svariate occasioni, riuscendo anche in tal caso a stupire.
Il suo amore per il cinema e per la cultura statunitense lo faranno diventare una sorta di ambasciatore della cultura del vecchio continente presso gli americani: Veber, che vive negli USA da ormai trent’anni, ha per molti anni lavorato per la Disney, preoccupandosi di adattare le opere europee al pubblico statunitense.
La frequenza con cui i suoi scritti sono stati realizzati negli Stati Uniti, patria del cinema brillante, è emblema di una comicità intelligente, semplice e sempre efficace, che non indugia mai alla volgarità.
Questa conoscenza profonda del cinema statunitense si rifletterà nelle sue opere, che possiedono quella leggerezza che si è più spesso abituati a trovare nelle commedie americane.
Elencare i successi di questo Neil Simon europeo è difficoltoso, ma riesce a rendere l’idea delle qualità di Veber, la cui comicità ha attirato attori del calibro di Gerard Depardieu, Jean Reno, Ugo Tognazzi, Tom Hanks, Robin Williams, Gene Hackman, Pierre Richard, Lino Ventura, Billy Cristal e molti altri.
Egli ha scritto e diretto film come “Il giocattolo”(1976, di cui fu fatto un remake americano con Richard Pryor), “La capra”(1981),”In fuga per tre”(1989, con Gerard Depardieu e Pierre Richard, anche in tal caso ripreso negli USA con Nick Nolte), e più di recente, enormi successi come “La cena dei cretini” e “L’apparenza inganna”. É in preparazione “Tais-toi”, di cui è anche produttore, film che coinvolge Gerard Depardieu e Jean Reno.
L’elenco si fa improponibile volendo considerare il lavoro di Veber come sceneggiatore: a partire dalla serie Tv “Agence interim” del 1967, incontriamo gli indimenticabili “C’era una volta un commissario”(1971), “Il rompiballe”(1973), “Il giocattolo”(1976), “Il vizietto” (1978), “La capra” (1981), “L’uomo con la scarpa rossa”(1985), “Mio padre che eroe”(1994), per arrivare ai più recenti e notissimi “La cena dei cretini” e “L’apparenza inganna”.


Il successo ottenuto da “La cena dei cretini”, che ripropone il personaggio di François Pignon, conferma Veber come uno dei più importanti sceneggiatori europei: un alchimista rigoroso, che conosce alla perfezione le ricette della comicità, e che trae dai dettagli della natura umana spunti per far nascere personaggi coinvolgenti e divertenti perché in fondo sempre un po’ veri.

I settore: € 20 + prev
II settore: € 17 + prev

Collegamenti
In evidenza