Dibattito sui problemi dell'ateneo fiorentino in Consiglio Provinciale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 gennaio 2003 06:28
Dibattito sui problemi dell'ateneo fiorentino in Consiglio Provinciale

Il Consiglio Provinciale di Firenze ha concluso ieri il dibattito, durato due sedute, sui problemi dell’istruzione e dell’ateneo fiorentino. E’ stata approvata una risoluzione, presentata dalla Giunta, che invita il governo italiano a riconsiderare le proprie scelte in materia di finanziamenti destinati alla ricerca scientifica, in sintonia con l’impegno assunto dai paesi dell’Unione Europea che prevedono di destinare alla ricerca scientifica il 3% del PIL. Tra i tanti temi anche la mancanza di sedi per l’ateneo fiorentino come ha sottolineatoli consigliere di An Massai: “Vi era la possibilità – ha detto Massai – di acquisire l’ospedale militare di San Gallo: ricordo che esisteva un accordo con l’Università che poteva così far rimanere l’ateneo nel centro di Firenze invece si è deciso per il polo di Sesto Fiorentino”.

Il capogruppo del Ccd Corsinovi ha centrato l’intervento sulla mancata attenzione alle necessità della ricerca scientifica: “Alcune proposte ed iniziative forti sul piano politico fatte dal partito a cui faccio riferimento, l’Udc, perché il paese non regredisse sul piano della ricerca scientifica sono servite quanto le dimissioni dimostrative dei rettori e alla fine il governo ha garantito risorse uguali a quelle dell’anno passato. Non credo quindi – ha concluso Corsinovi – che si possa parlare di un governo che è contro l’Università”.

Per Giorgetti di An l’Università europea e soprattutto quella italiana hanno problemi generali che si sono aggravati negli ultimi anni: “Siamo andati verso un’università di massa. Bisogna – ha detto Giorgetti – ristabilire molta meritocrazia tra gli studenti per premiare quel 10 – 20% che lo meritano”. Tra le proposte di Giorgetti anche quella di decentrare alcune facoltà nel Mugello. Il consigliere di Rifondazione Comunista Targetti ha invece denunciato il taglio pesantissimo che questo esecutivo sta facendo nei confronti dell’Università: “Questo governo ha accentuato una privatizzazione dei saperi – ha spiegato Targetti – lasciando spazio ai privati”.

Pancani dei Comunisti Italiani ha ribadito che la scuola e l’università devono essere pubbliche e laiche. Per la consigliera Barone dei Ds da mesi si è squalificato il sistema rendendo l’università e la ricerca pubblica solo residuale: “Si continua a parlare di università come se fosse uguale a quella di 5 anni fa. Con la riforma del centro sinistra – ha detto Barone – c’è stato invece un aumento delle iscrizioni del 30% e l’università ha cambiato il suo valore strategico”.

Per Campigli di Forza Italia “Il centrodestra ha ereditato una situazione disastrosa ha però, nella finanziaria, trovato i fondi ed ha fatto un piano per i prossimi tre anni”. Per Sensi di An “per anni si è parlato di tagli all’università e nessuno ha mai detto niente ma l’università italiana è famosa perché gli studenti stazionano anche per 12 anni prima di laurearsi e questo è un problema”. Per la consigliera di Forza Italia Avezzano Comes è finita l’era della ricerca fine a se stessa.

“Il governo Berlusconi sta assumendo un trend completamente nuovo e positivo perché la ricerca universitaria trovi una sua collocazione nella società”.

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