Anno internazionale dell'acqua: gli impegni della Toscana
“l’acqua non è un bene commerciabile come gli altri ma un’eredità che dobbiamo proteggere, difendere e trattare come tale”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 gennaio 2003 08:15
Anno internazionale dell'acqua: gli impegni della Toscana <BR>“l’acqua non è un bene commerciabile come gli altri ma un’eredità che dobbiamo proteggere, difendere e trattare come tale”

FIRENZE- Sono numerose le iniziative che la Regione Toscana intende promuovere per l'Anno internazionale dell'acqua, nel contesto di una attenzione e di una presenza del governo regionale sulle grandi questioni ambientali di carattere globale, che nel 2002 ha visto anche una significativa presenza a Johannesburg. E' quanto annuncia l'assessore all'ambiente TommasoFranci, segnalando in particolare come la Regione Toscana, assieme agli enti locali, sta già organizzando la partecipazione di una importante delegazione al Forum intergovernativo di Kyoto, che a marzo affronterà appunto le grandi questioni legate alla tutela e al consumo delle risorse idriche.

L'appuntamento di Kyoto sarà preceduto una settimana prima in Toscana da un convegno organizzato dalla Regione sul tema dell'"acqua come bene comune dell'umanità", al cui interno sarà presentata l'esperienza toscana in tutti i vari aspetti, dalla tutela qualitativa e quantitativa delle risorse agli assetti organizzativi. "Sarà l'occasione - annuncia Franci - per presentare lo Statuto toscano dell'acqua, documento che fisserà i punti cardini relativi alla gestione dell'acqua come bene comune.

Questa carta costituirà anche la posizione ufficiale che la Toscana porterà a Kyoto, dove saremo presenti anche con una pubblicazione ed una mostra. E' in questo contesto, in cui si conferma l'attenzione e la presenza della Toscana sulle grandi questioni globali, che proseguirà anche il dialogo con i movimenti e si darà ospitalità ad un Forum da loro promosso".

"Le privatizzazioni stanno già producendo i loro effetti devastanti -afferma un documento del Gruppo privatizzazioni Social Forum di Firenze- in Inghilterra la privatizzazione del trasporto ferroviario ha fatto registrare il maggior numero di incidenti ferroviari di tutta Europa e una rete ferroviaria disastrosa;
in Francia alcuni importanti comuni tornano a ripubblicizzare la gestione dell’acqua;
a Pisa gli effetti della privatizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti sono sotto gli occhi di tutti;
ad Arezzo, che per prima ha privatizzato l’acqua in Toscana aumenti tariffari e deficit di esercizio sono il solo risultato ottenuto;
a Firenze Publiacqua Spa ha già annunciato il 14% di rincaro tariffario
Ma in Toscana, la prima della classe tra tutte le regioni per la privatizzazione della gestione del ciclo idrico integrato la scelta di privatizzare va ancora avanti: malgrado il risultato disastroso di Arezzo, ora a Firenze, Grosseto e Pisa sono in corso le gare per l’ingresso di un socio unico privato al 40 e 45% (ma quale grande multinazionale vincerà?)
il compito di una Spa è quello di garantirsi gli utili (dal 7 al 14%) e questo significa:
aumentare le tariffe ai cittadini;
abbassare il costo del lavoro (a stesso orario e stessa qualifica già oggi i lavoratori a nuovo contratto percepiscono 80 euro in meno rispetto ai loro colleghi)
fare appalti al massimo ribasso e questo significa meno sicurezza nei cantieri: nei cantieri di Publiacqua si è già verificato un incidente mortale;
e’ paradossale ma se i cittadini consumassero meno acqua, l’unico risultato che otterrebbero è quello dell’aumento del costo dell’acqua a metro cubo perché il rientro degli investimenti e degli utili si basa esclusivamente sull’incasso delle bollette;
nel Piano Industriale di Publiacqua in 20 anni è previsto il raddoppio degli introiti ma non l’aumento del costo del lavoro è evidente che la ricetta per raggiungere questo obiettivo è: appalti al ribasso e precarizzazione".

In evidenza