FIRENZE- Un mese in una residenza socio-sanitaria o sociale, per anziani e disabili, costa tra i 1.300 e i 1.550 euro: non meno di 44 euro al giorno, a Firenze anche 52. E’ la retta che devono pagare gli autosufficienti e la quota sociale a carico di coloro che autosufficienti invece non sono. Una cifra non indifferente, che per quelle famiglie che vivono appena al di sopra della soglia minima reddittuale individuata dal nuovo indicatore Isee (e per questo senza compartecipazione alle spese da parte del Comune), rischia di avere pesanti ripercussioni sul bilancio di casa annuale.
Per questo l’assessore alle politiche sociali della Toscana, Angelo Passaleva, si è fatto carico di avanzare una proposta al ministro Maroni: estendere il riconoscimento delle spese sociali nelle detrazioni di imposta delle dichiarazioni annuali dei redditi. “Ciò consentirebbe – spiega Passaleva – di recuperare almeno il 19 per cento di quanto si è speso: esattamente come oggi già accade per le spese mediche e, nel caso dei disabili, anche per quelle paramediche”. “Ho parlato direttamente con l’onorevole Maroni un paio di settimane fa – commenta l’assessore – ed il ministro ha preso un formale impegno a verificare le migliori modalità per intervenire, in sede di decreti fiscali nel dopo Finanziaria, su un problema di così evidente spessore umano e sociale”.
Nel 2005 i toscani con più di 65 anni saranno oltre 800.000. Le strutture che l’anno scorso hanno ospitato anziani nella nostra regione erano 373 e fino a dicembre erano 14.321 gli ospiti all’interno, di cui circa 9 mila non autosufficienti. Diverse famiglie, per la mancata deducibilità della retta o di parte della retta sostenuta nel caso di compartecipazione del Comune o di assegno di accompagnamento, si erano rivolte al difensore civico della Regione.
