Consiglio comunale rinviato a giovedi'

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 novembre 2002 21:13
Consiglio comunale rinviato a giovedi'

Il consiglio comunale non si terrà lunedì ma giovedì prossimo, 28 novembre. Motivo: l'assenza dei consiglieri del centrodestra impegnati negli "Stati Generali" che si terranno lunedì pomeriggio al Palaffari. A questa iniziativa parteciperanno i consiglieri comunali eletti nelle città capoluogo, i consiglieri provinciali, i consiglieri regionali ed parlamentari eletti in Toscana.
«La Centrale del latte è in grado da sola di costruire il nuovo stabilimento e per questo motivo non c'è più bisogno di cedere parte del suo pacchetto azionario».

E' quanto sostengono il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi ed il consigliere regionale marco Carraresi. «Il fallimento della procedura d'asta per la vendita dell'80% delle azioni - hanno ricordato Toccafondi e Carraresi - pone il Comune di fronte ad un bivio: continuare la vendita attraverso la trattativa privata con buona pace degli accordi sindacali, oppure aspettare la costruzione del nuovo stabilimento per poi passare alla vendita di una Centrale del latte rivalutata. Per il momento si è scartata la seconda ipotesi perché l'assessore ha considerato poco praticabile economicamente questa ipotesi.

Invece la Centrale è in grado di realizzare autonomamente il nuovo stabilimento». «Se il nuovo stabilimento sarà incentrato solo sulla produzione di latte - hanno spiegato i due esponenti del centrodestra - l'investimento sarà contenuto in 31 milioni di euro reperibili attraverso la chiusura degli stabilimenti produttivi di Pistoia e di Livorno, la chiusura dei vecchi e costosi magazzini e l'affitto di altri locali, meno cari e più vicini al nuovo stabilimento. La copertura finanziari dell'investimento invece verrebbe garantita attraverso la cessione del complesso immobiliare di via Circondaria alla Tav per 13 milioni e mezzo, la vendita di un certificato di capitalizzazione in possesso della Centrale pari a 3 milioni di euro, la cessione dei siti di Lucca, già in corso, Pistoia e Livorno che frutterà 5 milioni di euro.

Altri cinque milioni arriveranno dal "cash-flow" aziendale realizzabile nel 2003/2005 e da un aumento di capitale riservato a Regione, Provincia e Camera di per un totale di 4 milioni e mezzo di euro». «La nuova distribuzione delle quote - hanno concluso Toccafondi e Carraresi - lascerebbe comunque al Comune di Firenze poco più del 50% delle quote, che a stabilimento ultimato potrà porre sul mercato, ricavando una cifra ben maggiore alle ipotesi attuali perché verrà messa in vendita una realtà economica rivalutata dal nuovo stabilimento ed economicamente solida perché avrà tagliato spese superflue.

Adesso l'assessore deve dirci perché il Comune avrebbe il dovere di andare avanti costi quel che costi».

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