Finanza etica, microcredito, Tobin tax: l’impegno della Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 novembre 2002 08:39
Finanza etica, microcredito, Tobin tax: l’impegno della Toscana

FIRENZE- Finanza etica, microcredito ma anche Tobin tax, che in fondo è una forma di tassazione etica: correzioni di rotta possibili per governare una globalizzazione che ha bisogno di regole, strumenti utili per tentare di ridurre gli squilibri del mondo e combattere l’esclusione sociale. Se ne è discusso ieri pomeriggio nella sala consiliare del palazzo comunale a Prato, nel corso di un seminario collaterale al Social Forum Europeo. C’era il presidente della Toscana Claudio Martini, il sindaco di Prato Fabrizio Mattei, il presidente della Banca popolare Etica Ugo Buggeri, l’economista Wolfang Sachs ed altri studiosi ed esperti.

“La via della collaborazione tra le istituzioni e Banca etica – ha sottolineato subito Martini - non solo è possibile, ma dà anche risultati significativi e aiuta le economie locali e i paesi in difficoltà, e non solo, a trovare una propria autonoma via di sviluppo strettamente collegata alle risorse e alle peculiarità del territorio”. Questo è dimostrato anche dall’esperienza toscana.
La Regione ha firmato a dicembre del 2000 un accordo con Banca Etica (di cui è socia fin dalla costituzione) per lo sviluppo del microcredito a partire dall’area dei Balcani, nell’ex Jugoslavia e in Albania, dove sono stati avviati già diversi progetti di cooperazione e prestiti fino a 20 milioni di vecchie lire ad imprese piccole e piccolissime che prive di garanzie ritenute sufficienti non avrebbero potuto riceverne dalle banche tradizionali.

Indispensabile è stata la formazione in loco di personale che gestisce il fondo e questa esperienza è stata estesa nel 2002 all’Argentina con un progetto che prevede la rivitalizzazione delle banche cooperative locali. Il Consiglio regionale sta discutendo proprio in queste settimane una proposta di legge sulle “Associazioni di promozione sociale”, che prevede la costituzione di un fondo di dotazione per l’abbattimento di interessi su prestiti per investimenti mirati proprio a queste associazioni.

“In questo quadro – ha spiegato Martini – la finanza etica potrà operare, accanto al credito ordinario, per sviluppare le capacità progettuali del terzo settore”.
La Toscana ha anche proposto un certificato di responsabilità sociale che contraddistingua quei prodotti e quelle aziende toscane che in nessuna parte del mondo violino i diritti fondamentali dell’uomo e dell’ambiente: Prato e Santa Croce sull’Arno hanno manifestato interesse per questa iniziativa. Entrambi i distretti sono ai primi posti in Italia per numero di imprese, addetti e fatturato.

Quello di Prato, in particolare, conta 7.400 imprese, 44 mila addetti e un fatturato di 8000 miliardi di lire. Ugualmente la Toscana ha sostenuto l’abolizione del debito ai paesi poveri o, aderendo al comitato italiano di Attac, l’applicazione delle Tobin Tax, che non rientra però tra le prerogative regionali ed ha senso solo in una dimensione sovranazionale. Lo stesso motivo ha spinto poi la Regione Toscana a vietare la coltivazione e la produzione degli Ogm, a sostenere l’agricoltura biologica, ad organizzare il meeting sui diritti umani il 10 dicembre a Firenze coinvolgendo i giovani e le scuole e a San Rossore, già da due anni a luglio, un incontro internazionale sui temi della globalizzazione.

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