L'occasione del Social Forum: lettera ai Fiorentini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 novembre 2002 07:31
L'occasione del Social Forum:  lettera ai Fiorentini

"Da oggi in poi a parlare saranno i fatti -scrive Claudio Martini, Presidente della Regione Toscana, nella propria newsletter settimanale- In questi mesi abbiamo svolto un buon lavoro di preparazione. Mai un appuntamento è stato preparato con una collaborazione positiva fra tutti i soggetti: movimento, istituzioni e organi dello Stato. Firenze è, per tutti, l'occasione giusta per voltare pagina. Abbiamo lavorato per favorire la crescita e l'affermazione della cultura non violenta come strumento di critica, di lotta per la pace, di impegno per costruire un nuovo ordine mondiale più giusto.

A Firenze il movimento new global si gioca la sua credibilità, la sua capacità di attrarre consensi da parte dell'opinione pubblica mondiale. Si è detto che Firenze non è una città adatta, perché troppo fragile. Non mi sembra molto più fragile di Venezia o Napoli. Più che la città a me sembrerebbe fragile una democrazia che non riuscisse a dialogare, su temi che riguardano il futuro di tutti, con una parte significativa delle giovani generazioni. Parlare con loro di diritti umani o della guerra o di come difendere l'ambiente vuol dire affrontare cose concrete.

Un solo esempio. Uno dei problemi più seri con cui fare i conti è quello dei disastri climatici, raddoppiati nel corso degli ultimi 10 anni. In tutto il mondo siamo passati dai 360 disastri ambientali del '92 agli oltre 700 dell'anno scorso, con più di 200mila vittime; costati alla comunità circa 70miliardi di euro. Il Social forum europeo di Firenze è tutto questo. E' il più grande appuntamento di giovani europei. E' l'occasione per confrontarsi sui problemi del nostro futuro. Per questo abbiamo dato la nostra disponibilità, in cambio di un impegno: la scelta da parte del movimento della non violenza; la scelta da parte delle città e delle istituzioni di far prevalere spirito di accoglienza e volontà d'incontro".

"Noi cerchiamo -scrivono gli organizzatori in una lettera aperta ai Fiorentini- con il Forum Europeo, di portare a Firenze un pezzo importante della cultura europea.

Discuteremo e cercheremo di capire insieme dove sta andando la nostra società e come possiamo fare in modo che cambi e diventi più umana. Discuteremo dei meccanismi per cui molta parte del mondo muore per la fame, la sete, le guerre, in una logica che è parte integrante dello sviluppo neoliberista; discuteremo dello sconvolgimento del pianeta causato dagli interessi economici, dei diritti dei cittadini e della democrazia.
Vi chiediamo di regalarvi UN MOMENTO DI RIFLESSIONE in un’occasione d’incontro con i pensieri, le speranze, i desideri di chi continua a cercare un altro modo di vivere; più giusto, pacifico, equilibrato, felice.

È un’occasione culturale e politica, che potrà aiutarci a crescere perché formula la città come un tessuto di relazioni autentiche, una polis, uno spazio vivo d’incontro fra diversi e diverse - non un finto salottino per turisti senza tempo. Un tessuto anche conflittuale, certo, ma in cui il conflitto è civile, fatto di idee e di pratiche sociali. Perché noi siamo contro l’ordine delle guerre e degli eserciti, l’ordine della violenza sulle anime e sui corpi.
Desideriamo dunque scusarci con i fiorentini per i disagi che il forum porterà nell’organizzazione quotidiana della vita.
Vogliamo ringraziare la città per quello che ha fatto in questi giorni; per l’ascolto, l’accoglienza, l’aiuto che – malgrado tutto – ha saputo dare.
E vogliamo invitare tutte le ragazze e i ragazzi, gli uomini e le donne di Firenze al forum europeo della Fortezza.

Incontreranno altri giovani, i figli di quegli “angeli” che salvarono la città dal fango nel 1966.
Le piazze, le sale, i seminari e i workshop saranno sempre aperti per loro (basterà registrarsi all’ingresso).
Vogliamo di nuovo avere una Firenze, che sia un centro culturale di ricerca, di riflessione, di elaborazione intellettuale e politica europea.
Siamo un elemento della cultura fiorentina. Della Firenze dell’arte, della pace. Della Firenze che è contro la cultura delle armi, contro i mercanti del tempio.
Anche voi siete tessuto vivo della città, e quindi siete, siamo, tutti invitati a partecipare a questo grande evento della vita della nostra Firenze".

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