A Firenze entro fine anno la Conferenza delle Regioni ed il Meeting sui diritti umani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 novembre 2002 19:19
A Firenze entro fine anno la Conferenza delle Regioni ed il Meeting sui diritti umani

FIRENZE- "Un autunno denso di impegni, con il Social Forum ma anche oltre il Social Forum". Il presidente della regione, Claudio Martini, ha colto l'occasione della presentazione della terza Festa della Toscana per ricordare la fitta serie di iniziative che si terranno a Firenze entro la fine dell'anno: la Conferenza delle Regioni europee a potere legislativo, prevista per il 14 novembre, il Meeting sui diritti umani, organizzato per il 10 dicembre, e, naturalmente, la Festa della Toscana del prossimo 30 novembre.
"Quello del 2002 sarà un autunno intenso - ha detto - nel quale la Toscana, e Firenze in particolare, saranno sede di incontri internazionali di straordinaria importanza.

La discussione sulle grandi questioni globali prosegue, anche grazie all'accordo ed alla proficua collaborazione con il Consiglio Regionale".
Riguardo alla Festa della Toscana, dedicata quest'anno al ruolo della donna ed ai diritti femminili, Martini ha ricordato la delicatezza del tema: "Può sembrare strano - ha spiegato il presidente - che la Festa della Toscana, nata come occasione per ricordare l'abolizione della pena di morte nella nostra regione, dedichi interamente la sua terza edizione al ruolo sociale della donna, e passi dall'ambito dei diritti a quello dei valori umani.

Il nesso è evidente: rifiutare la pena di morte significa scegliere la vita, e la donna è il simbolo della vita. Le donne hanno sempre fatto moltissimo per la società, anche a livello pubblico ed amministrativo, ma è specialmente in tempi come questi, quando si avvertono minacce e paure, che si rendono più che mai necessarie la saggezza e la serenità femminile, un approccio 'dolce' che si accorda perfettamente con l'immagine e con l'atmosfera della Toscana, regione 'mite', terra della serenità e dell'armonia".
“Osare la pace”: questo il titolo del documento firmato oggi al Palacongressi dal presidente della Regione Claudio Martini e da Luciano Silvestri, Roberto Macrì e Vito Marchiani, rispettivamente segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil.

E’ una presa di posizione forte, inedita nel panorama nazionale, sia per i contenuti, sia perché vede ricomposta, su questi temi, l’unità sindacale. Le tre sigle sono infatti unite, insieme alla Regione Toscana, nel dire no alla guerra e nel riaffermare con forza la necessità di evitare il conflitto con l’Iraq come strumento preventivo di lotta al terrorismo. Il testo pone l’accento sulla necessità che “nessun popolo debba usare la violenza per affermare i suoi diritti”. “La guerra – si legge nel documento – è una comoda e tragica elusione dei compiti della pace, che è condizione insostituibile per lo sviluppo dell’umanità”.

Solo riaffermando la cooperazione internazionale, la solidarietà fra i popoli, la democrazia, la tolleranza, il dialogo si potrà spingere la politica a trovare nuove soluzioni per comporre o evitare i conflitti. ”E’ un primo passo – ha spiegato Martini – di un lavoro che, insieme ai sindacati e alle forze sociali, intendiamo continuare sul tema della pace, un tema nel quale la Toscana crede, come dimostrano iniziative come il meeting di San Rossore, le molte azioni di cooperazione internazionale, le riflessioni sui diritti umani, la presenza nella nostra regione di ben due corsi di laurea in scienza della pace.

Si tratta di un patrimonio importante, che non va dato per scontato ma difeso contro chi crede che si possa liquidare il terrorismo a colpi di muscoli, senza misurarsi sulle sue cause”. E’ per questo che, anche con il Social Forum, i riflettori sono ancora una volta puntati su Firenze e sulla Toscana. “Una posizione non sempre facile da sostenere ma che credo giusta e in pieno rispetto di una lunga tradizione”, ha detto Martini, auspicando che tutto, nei prossimi giorni, si svolga all’insegna della massima partecipazione, trasparenza, verità.
E’ a quella che Martini ha chiamato la “fatica della politica”che ci si deve affidare per trovare le risposte ai conflitti che insanguinano il mondo e alimentano il terrorismo internazionale.

Risposte che, a oltre un anno dall’11 settembre, mancano ancora quasi del tutto. La data dell’attentato alle torri gemelle di New York doveva segnare una svolta, ma le logiche della politica e dell’economia mondiali non sono cambiate. Nessun passo avanti sulla questione palestinese, che anzi si è aggravata, nessun passo avanti nel cambiamento di un modello di sviluppo che oppone nord a sud del mondo, sul protocollo di Kyoto, sul tribunale internazionale di giustizia. “Si registrano invece – ha osservato il presidente - pericolose tensioni nei rapporti fra Europa e Stati Uniti che rischiano di spingere quel paese all’isolazionismo.

E si registra il progressivo affermarsi della dottrina della guerra preventiva come uncio strumento di lotta al terrorismo. Tutto ciò mentre, a livello interno, in nome della sicurezza, si fa strada l’idea di una riduzione degli spazi di libertà dei cittadini”. Il rifiuto della guerra preventiva, sia sul terreno della morale come su quello della politica, passa per la valorizzazione della non violenza. “A volte si è fatto dell’ironia su questa scelta, considerata a torto come una sorta di slenziatore nelle battaglie sui contenuti.

Invece la non violenza rappresenta una scelta etica e culturale in grado di far prevalere la sostanza sulla forma”.
E’ con l’auspicio che ciò possa verificarsi anche nei prossimi giorni a Firenze che il presidente ha concluso il suo intervento. Con un appello ad abbassare i toni, a mettere i contenuti in prima linea, ad affrontare il dialogo con lo spirito “mite e fiducioso” che, ha detto, “non è segno di debolezza ma della consapevolezza di portare avanti un lavoro utile e positivo”.

I Movimenti Internazionali Umanità Nuova e Giovani per un Mondo Unito di Firenze impegnati nel diffondere valori di pace e di unità tra i popoli, pur non essendo tra gli organizzatori del Social Forum Europeo, considerando la pluralità delle voci che si esprimono in questo contesto, propongono nelle giornate del Social Forum un seminario autogestito sull’Economia di Comunione (EdC) e il progetto polo imprenditoriale alternativo che sorgerà nei pressi di Firenze .

“E’ un progetto – spiega il Presidente della Provincia di Firenze Michele Gesualdi, che ha dato il patrocinio agli incontri promossi dai due movimenti – riconducibile a un’etica dell’ascolto, della responsabilità, della condivisione: è una strada che porta il mondo dall’immaturità tragica dell’egoismo alla maturità della pacificazione e della riconciliazione”.
Il progetto dell’EdC, presentato stamani nella Sala Rossa di Palazzo Medici Riccardi, vuole offrire una risposta al dramma dell’estrema povertà delle popolazioni ancora oggi private dei più fondamentali diritti umani.

L’iniziativa ha il Patrocinio della Provincia di Firenze ed è stata presentata dal Presidente della Provincia di Firenze Michele Gesualdi; Cecilia Mannucci, amministratore delegato della società che si occupa del nascente Polo imprenditoriale dell'economia di comunione che sorgerà nella provincia di Firenze; Lavinia Balata Orsatti, presidente Commissione cultura del Comune di Firenze, Rappresentante ‘Umanità Nuova’ della Toscana; Giuseppe Bacci, rappresentante ‘Umanità Nuova’ della Toscana; Maria Bencivenni, coordinatrice del seminario sull'Economia di Comunione; Maria Stella Riannetti, rappresentante ‘Giovani per un Mondo Unito’ della Toscana.

Cos’è l’Economia di Comunione? Il progetto è nato in Brasile da Chiara Lubich nel 1991: oggi è attuato nei cinque continenti da oltre 800 aziende, che hanno modificato lo stile di gestione aziendale e già destinano una parte dei loro profitti ai poveri. Questo progetto sta suscitando un grande interesse sul piano teorico, sono circa un centinaio le tesi di laurea discusse in varie università del mondo, numerosi i Congressi promossi da Atenei e organizzazioni nazionali e internazionali in vari Paesi del mondo.

L’Edc fa intravedere una nuova teoria economica. Secondo questo modello al centro dell’impresa sta la persona umana e non il capitale “e quindi l’utilizzo al meglio dei talenti di ciascun lavoratore”. Le imprese che aderiscono all’economia di comunione destinano liberamente i profitti dell’azienda per sostenere le persone in difficoltà economiche e la crescita dell’impresa impegnata a offrire beni e servizi utili e di qualità a prezzi equi. I membri dell’impresa, inoltre, si rapportano in modo leale con i concorrenti.

La stima, la fiducia con responsabili di aziende fornitrici, pubblica amministrazione, diventa un “capitale” produttivo di sviluppo economico. Si opera dentro il mercato, ma si usa come strumento la condivisione della ricchezza. A questo modello si conforma il ‘Polo Lionello’ a ricordo del magistrato focolarino Lionello Bonfanti, che richiama a Loppiano (Incisa Valdarno) un pool di imprenditori, che operano sulla base dello statuto della società ‘E.d.C. Spa’. La società ha come fine la ricerca e l'acquisto del terreno, la costruzione degli edifici, i servizi e a quanto altro sarà necessario per le aziende che si trasferiranno e per le altre attività legate al polo imprenditoriale.

Nello Statuto l'art. 32 sulla distribuzione degli utili evidenzia la novità del progetto E.di C.: infatti per essere pienamente rispondenti si è voluto fissare che il 30% degli utili venga destinato ad un fondo indigenti.
Il seminario sull’EdC, articolato in due momenti, è una proposta in prospettiva di una globalizzazione della solidarietà e della fraternità. L’incontro è previsto per venerdì 8 novembre, alle ore 17.30, nella Fortezza da Basso. Nella prima parte attraverso contributi teorici ed esperienze concrete, sarà presentata “l’EdC fra storia e profezia” quale nuovo paradigma antropologico, politico, ed etico.

Si parlerà inoltre del Polo imprenditoriale “Lionello” che sorgerà nei pressi della cittadella internazionale di Loppiano (Incisa Valdarno - Fi). Coordina il prof. Luigino Bruni, docente di Storia del pensiero economico all’Università Bocconi di Milano. Interviene il dr Alberto Ferrucci, presidente di New Humanity - Ong accreditata all'Onu.
Nella seconda parte, l’esperienza e la teorizzazione dell’EdC verrà inquadrata nel contesto dell’attuale scenario mondiale. Alla tavola rotonda “Per un ordine economico a più dimensioni” prenderanno parte: Walter Baier, Presidente del KPO - Austria; Lorna Gold, York University- Inghilterra; Eva Gullo, Edc Bologna; Riccardo Moro, Fondazione Giustizia e Solidarietà - Roma; Mario Primicerio, Fondazione La Pira - Firenze; Stefano Zamagni Università di Bologna; Alex Zanotelli, Missionario Comboniano.

Coordina la sociologa brasiliana Vera Araujo, che a Porto Alegre ha presentato un workshop di più giorni sull’EdC.
Sarà allestito per tutto il periodo all’interno della Fortezza da Basso uno stand sull’Economia di Comunione.

Collegamenti
In evidenza