Social Forum: nasce una conferenza dei servizi e il sindaco replica a Franco Zeffirelli
Gesualdi a Pisano: “Ci vuole chiarezza su Schengen”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 ottobre 2002 16:14
Social Forum: nasce una conferenza dei servizi e il sindaco replica a Franco Zeffirelli<BR>Gesualdi a Pisano: “Ci vuole chiarezza su Schengen”

"Anche in occasione del prossimo Social Forum, il Comune dev'essere e sarà al servizio dei cittadini e della città, nel rispetto dello spirito di apertura, ospitalità e accoglienza che è un segno distintivo di Firenze. In questo senso e con questa disposizione è necessario continuare a lavorare, perché tutto si svolga nel migliore dei modi". E' quanto ha detto stamani il sindaco Leonardo Domenici, che ha convocato in Palazzo Vecchio gli assessori della giunta e i responsabili delle direzioni del Comune, per fare il punto sul Forum Sociale europeo che si terrà dal 6 al 10 novembre prossimo.

Un incontro voluto dal primo cittadino, per ribadire il ruolo e sensibilizzare tutta la macchina dell'amministrazione in vista dell'appuntamento che vedrà a Firenze migliaia di delegati da tutta Europa per discutere i temi della globalizzazione. Domenici ha brevemente ripercorso le tappe della vicenda, fin dal momento in cui gli organizzatori chiesero di poter essere ospitati a Firenze: "Io non ho mai pensato che si potesse affrontare questo evento a cuor leggero. Ma questa è una città aperta e tale deve restare: credo che chiuderla sarebbe un danno alla sua storia, alla sua anima, alla sua identità".

Domenici ha ricordato che, come prevede il programma degli organizzatori, i lavori del Forum si terranno alla Fortezza, Palaffari e Leopolda nelle giornate di giovedì 7, venerdì 8 e nella mattina di sabato. L'iniziativa di apertura di terrà mercoledì 6 con un concerto di bande musicali e performance teatrali; ci saranno poi iniziative musicali e culturali in varie piazze e luoghi della città, mentre il 9 pomeriggio si terrà la manifestazione di chiusura, con un corteo per la pace che si concluderà con un concerto.

Il corteo, ha ribadito il sindaco, non passerà dalla parte monumentale della città. Affrontando più direttamente i temi di carattere organizzativo che riguardano il Comune, il sindaco ha annunciato che viene costituita una conferenza dei servizi permanente di uffici comunali e aziende partecipate per coordinare tutti gli interventi necessari e su cui già si sta comunque da tempo lavorando: dalla messa in sicurezza di tutti i cantieri, all'adeguamento dei luoghi dove saranno ospitati i partecipanti al Forum, al coordinamento con aziende di trasporto e Ferrovie per i trasporti, alla gestione dei pullman in arrivo, all'organizzazione di una sorta di 'pronto intervento' per le eventuali necessità si potranno presentare.

Domenici ha confermato che da parte degli organizzatori è stato assicurato che delle 16/18mila persone attese per il Forum, 8mila alloggeranno in strutture recettive commerciali e presso privati, parrocchie e associazioni (il servizio prenotazioni è gestito dall'Enic), mentre le restanti 8-10 mila saranno accolte in strutture che saranno messe a disposizione gratuitamente: circa 2.500 nei Comuni limitrofi e gli altri a Firenze, dove gli uffici comunali hanno già trovato soluzioni per oltre 7mila posti.

"In tutte le soluzioni individuate e in tutto il nostro lavoro - ha detto il sindaco - si è tenuto presente e si dovrà tener conto di un principio fondamentale: da un lato evitare il più possibile disagi per i cittadini, che devono sentire il Comune sempre al loro fianco, dall'altro offrire la migliore accoglienza a chi viene nella nostra città pacificamente, per parlare di argomenti che ci toccano tutti da vicino. Sono sicuro che Firenze e i fiorentini sapranno affrontare e superare questa sfida".


Oggi "Il corriere della sera" ha pubblicato un intervento di Franco Zeffirelli in merito al prossimo Forum Sociale europeo che si terrà a Firenze dal 6 al 10 novembre prossimi. Il sindaco Leonardo Domenici ha inviato al direttore del "Corriere" la sua risposta a Zeffirelli. Eccola.
"Caro direttore,
leggo sul Corriere di ieri, lunedì 21 ottobre, una lettera di Franco Zeffirelli intitolata: Salvate Firenze dai no global - Mandateli tutti a Viareggio. Mi sono chiesto se valeva la pena replicare (visto che Zeffirelli mi chiama direttamente in causa) e alla fine ho ritenuto opportuno farlo, poiché attorno a questa vicenda del Social Forum Europeo sta prendendo corpo una operazione politica di ampio respiro che tende a coinvolgere lo stesso governo italiano.

Vediamo intanto di riportare le questioni a un livello accettabile di realtà. I fatti: gli organizzatori del Forum Sociale chiesero, nell'aprile scorso, di poter tenere il loro incontro europeo a Firenze e le istituzioni locali si dissero disponibili a ospitarlo, così come già avevano fatto altre città italiane (Napoli e Venezia, per esempio). Non sono un "no global" e spesso non condivido le posizioni che questo "movimento di movimenti" esprime, ma vedo anche che in esso sono presenti temi importanti e coesistono orientamenti differenziati, uniti dalla volontà comune di esprimere un punto di vista critico sulla globalizzazione: confrontarsi con questa realtà, senza accodarsi ad essa, penso sia il comportamento più giusto da tenere.

Se questo movimento richiede di essere ospitato per discutere e manifestare, mi è difficile capire perché si dovrebbe opporre un "no". In particolare, se questa città si chiama Firenze e appartiene, come giustamente dice Zeffirelli, alla cultura e alla civiltà del mondo. Finché io sarò sindaco, Firenze non sarà una città chiusa. Significa, allora, che questo raduno sia privo di rischi? Sarebbe bello sapere che cosa oggi, nelle nostre città, è privo di rischi: trovo perfino un po' macabro che Zeffirelli porti New York come esempio di metropoli sicura.

Nel caso del Forum Sociale Europeo il rischio maggiore è rappresentato da gruppi che non si riconoscono nel comitato organizzatore e possono venire a Firenze con l'obiettivo di contestare l'avvenimento. Mi pare di aver capito che questa è la preoccupazione degli stessi vertici della sicurezza nazionale e del Viminale. Se il problema è questo, allora bisogna fare esattamente il contrario di quello che suggerisce Zeffirelli: non criminalizzare indistintamente questo movimento, ma chiamare a una forte responsabilizzazione i partecipanti e gli organizzatori dell'evento, intenzionati a venire a Firenze non per metterla a ferro e fuoco, bensì per discutere.

Aggiungo una informazione. A Firenze non si è tenuto nessun referendum in base al quale risulti che i tre quarti dei fiorentini hanno espresso un parere contrario: l'unica consultazione in atto è promossa da Confcommercio fra i propri iscritti allo scopo di conoscerne l'opinione. Gli esiti saranno resi noti in questi giorni. La proposta di spostare altrove il Social Forum non mi sembra né ragionevole né sensata, poiché creerebbe molti più problemi di quanti si presume potrebbe risolverne.

Così come certamente non aiuta l'esasperazione della polemica attorno a questo evento: se davvero si ama Firenze, lo si dovrebbe capire. Mi sembra che lo abbia ben compreso anche il ministero dell'Interno, con il quale abbiamo avuto finora una proficua collaborazione che credo continuerà. Mi auguro che il governo italiano svolga il suo ruolo senza farsi coinvolgere nella polemica politica. Anche questo non aiuterebbe".
Rispondendo a due distinte domande d’attualità sul Social Forum presentate dal consigliere di Rifondazione comunista Sandro Targetti e del capogruppo di An Enrico Nistri, il Presidente della Provincia di Firenze Michele Gesualdi ha reso nota una lettera inviata il 18 ottobre al ministro dell’Interno Giuseppe Pisano, con la quale rilevava che “gli uffici dipendenti dalla Sua amministrazione qui a Firenze, ed in particolare la Prefettura, hanno affrontato, unitamente alle Istituzioni Locali, l’organizzazione del Social Forum con grande senso di equilibrio”.

Ciò ha consentito “di incanalare gli aspetti organizzativi dell’evento sui giusti binari, nonostante il clima difficile che le violente polemiche gli hanno creato intorno”. Si tratta di un clima “alimentato da contese politiche che non tengono conto della pericolosità di atti e parole violenti che esse esprimono”. La notizia, nella forma riportata dalla stampa, dell’idea di sospendere l’accordo di Schengen, si è in particolare “prestata a strumentalizzazioni fuorvianti”, al di fuori di quel senso di responsabilità “che muove il Suo agire”.

Questa notizia, senza chiarimenti e precisazioni, “ha portato turbativa nel delicato lavoro che era in atto per l’organizzazione del migliore svolgimento dell’evento”. Ferme restando le prerogative proprie del Ministero dell’Interno, il Presidente Gesualdi ha chiesto al ministro Pisanu di far giungere “un segnale di chiarimento su quanto realmente sta avvenendo”.

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