Forum sociale: come per il G8 di Genova, incombe la sospensione del trattato di Schengen
Domenici: "Il governo chiarisca la sua posizione"
Martini: “Non compromettere il positivo lavoro svolto”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 ottobre 2002 07:09
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FIRENZE- In una trattativa portata avanti da molti protagonisti (social forum, enti locali, prefettura, parti sociali) tra mille difficoltà, ma anche con una positiva volontà di costruire un grande evento di dialogo, ieri è piombata come un macigno la notizia che il governo potrebbe sospendere il trattato di Schengen (cioè la libera circolazione dei cittadini tra gli stati europei) in occasione del Social Forum Europeo di Firenze nel prossimo novembre.
"Nei giorni del Forum sociale europeo di Firenze l'Italia pensa di sospendere il trattato di Schengen per poter procedere all'identificazione di chi arriva dai paesi dell'Unione europea -scriveva ieri il quotidiano Il Manifesto- Saranno quindi ripristinati i controlli alle frontiere terrestri, aeree e marittime.

Il provvedimento, per il quale la Farnesina avrebbe già attivato la procedura in sede europea, potrebbe scattare da sabato 3 novembre, ma tempi e modi sembrano ancora in via di definizione. Il Fse, la Porto Alegre del vecchio continente, si articolerà in quattro giorni tra il 6 e il 10 novembre nel capoluogo toscano. Sono attese 20-30 mila persone e molte di più sabato 9 al corteo internazionale contro la guerra in Iraq. La sospensione unilaterale del trattato di Schengen in occasione di manifestazioni politiche non è una novità.

Per l'Italia il precedente, assai inquietante, è il G8 del luglio 2001 a Genova, finito come è noto in tragedia con un morto, centinaia di feriti, trecento arresti e un seguito giudiziario che quasi monopolizza, da allora, la procura della repubblica. Ma l'aveva già fatto la Francia per il vertice europeo di Nizza del dicembre 2000, anch'esso accompagnato da manifestazioni e incidenti. E dopo Genova la stessa scelta è stata compiuta nel marzo scorso dal governo spagnolo, che ospitava a Barcellona il summit Ue mentre sfilava un imponente corteo «no global».

Ora l'Italia si ripete, benché la situazione sia molto diversa: mentre a Nizza, Genova o Barcellona la giustificazione era proteggere capi di stato e di governo, a Firenze non ci sarà nulla di simile, né vertici né conferenze internazionali".
Lunedì la questura di Firenze ha dovuto smentire il quotidiano La Repubblica che, citando fondi dell'antiterrorismo della ps, parlava di «cinquemila black bloc» in arrivo da Grecia e Spagna.
"Dopo la sospensione del tavolo sull'organizzazione del Social forum di novembre, è necessario che il governo chiarisca in modo definitivo la propria posizione e le decisioni che intende prendere in merito a questo avvenimento".

Lo ha detto il sindaco Leonardo Domenici, commentando quanto avvenuto ieri in prefettura, dove i rappresentanti del SFE hanno abbandonato l'incontro in segno di protesta. "Da troppi giorni si rincorrono fughe di notizie su rapporti di servizi segreti, mobilitazioni delle forze dell'ordine e altre informazioni allarmanti - ha aggiunto il sindaco - E' invece indispensabile che tutti agiscano nella massima chiarezza. Anche la ventilata decisione di sospendere l'accordo di Schengen può ingenerare l'idea di comportamenti discriminatori nei confronti di quanti dall'estero intendono partecipare al Social Forum.

In questo quadro, la positiva chiusura quest'oggi del tavolo organizzativo locale, poteva rappresentare un elemento di chiarezza e di rasserenamento. Perciò, la scelta degli organizzatori del Social Forum di abbandonare il tavolo in prefettura, nonostante l'invito a continuare la riunione, non è stata opportuna, anche perché crea non poche difficoltà al lavoro portato avanti con spirito costruttivo e collaborativo dalle istituzioni locali". "Mi auguro che quanto prima - ha concluso Domenici - si superi questa fase di stallo e possa riprendere il confronto sia sui contenuti del Social forum che sulle questioni di carattere organizzativo".
“A Firenze si è fatto in questi mesi un lavoro positivo.

Il dialogo tra istituzioni, movimento e rappresentanti dello Stato ha creato tutte le condizioni per uno svolgimento pacifico e ordinato del Social forum. Non si può compromettere questo lavoro”. Questo il commento del presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, rilasciato a margine dei lavori del tavolo organizzativo per il Social forum europeo previsto a Firenze dal 6 al 10 Novembre. “Per queste ragioni costituisce un elemento di turbamento la notizia - riportata dalla stampa di oggi - che il Governo penserebbe alla sospensione del trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone.

Spero – ha proseguito Martini - che questa notizia non sia vera e che il governo non abbia in animo di produrre atti come questo. Un provvedimento di questo tipo rappresenterebbe un inutile passo indietro e un segnale sbagliato di fronte alle opportunità offerte dall’incontro europeo previsto a Firenze”.
Il presidente della Regione ha poi espresso l’auspicio di un pronto chiarimento da parte del governo. “Occorre garantire a tutti coloro che vogliono partecipare di poterlo fare liberamente e tranquillamente.

Il che – aggiunge Martini – non è affatto incompatibile con le esigenze di vigilanza e sicurezza”. Martini ha infine espresso la piena comprensione per le preoccupazioni manifestate al riguardo dagli organizzatori dell’appuntamento fiorentino, insieme al rammarico per la sospensione dei lavori del tavolo presso la Prefettura. “Vi sono tutte le condizioni – ha concluso il presidente - per definire un’intesa su tutti gli aspetti organizzativi indispensabili a garantire un regolare svolgimento dell’appuntamento di Firenze.

Questo rinvio può produrre solo ritardi organizzativi e logistici che a 20 giorni dall’inizio dobbiamo evitare. Credo perciò che i rappresentati del movimento debbano, quanto prima, tornare al tavolo per completare un lavoro che insieme abbiamo ben avviato, ma che, nell’interesse di tutti, deve essere completato il più rapidamente possibile”.
“Mancano tre settimane all’inizio del Forum – ha proseguito Martini - e mi sembra giunto il momento di mettere da parte allarmismi e paure e di spostare l’attenzione sui contenuti di una discussione che vedrà protagonisti quei giovani europei che tra dieci anni saranno i protagonisti della vita politica e sociale nel nostro continente.

Credo che in questo senso sia importante chiedere ai ‘testimonial’ del grande appuntamento di novembre – artisti, scrittori, intellettuali – di spendersi di più non solo per ottenere qualcosa da Firenze, ma anche per conquistarla”.
"Questa misura -affermano in un documento il presidente della Federazione regionale dei Verdi Mario Lupi; il responsabile Regionale dei Verdi per il Social Forum Europeo, Alessandro Weigert; il portavoce dei Verdi della Provincia di Firenze, Paolo Della Giovampaola; il consigliere dei Verdi della Provincia di Firenze, Sergio Gatteschi; il portavoce dei Verdi di Firenze, Sergio Paderi; in capogruppo dei Verdi in consiglio comunale di Firenze, Alessio Papini- se attuata, costituirebbe, oltre ad una prova della mancanza di volontà di dialogo da parte del governo, un ulteriore segnale invece della volontà di impedire ad un movimento europeo di poter discutere liberamente sul futuro del pianeta.

Sarebbe quindi una vera prevaricazione dei principi democratici, del dialogo, del diritto di critica. Per come stabilito inoltre il provvedimento danneggerebbe prima di tutto i cittadini dell'est europeo che, per venire alla 5 giorni di Novembre, sono già muniti o si stanno munendo di un visto per un paese dell'Unione Europea diverso dall'Italia.I Verdi chiedono pertanto al governo italiano di smentire immediatamente ed in maniera inequivocabile ogni ipotesi di sospensione del trattato di Schengen che, se confermata, non farebbe altro che acuire le tensioni, rendendo assai più difficile il dialogo pacifico e costruttivo fino ad oggi impostato, vanificando inoltre una presenza importante in un dibattito rivolto anche ai futuri cittadini dell'Unione Europea".

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