Articolo 18: i presidenti dei Quartieri 1, 3, 4 e 5 aderiscono all'appello della Cgil a sottoscrivere la petizione ed invitano i cittadini a fare altrettanto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 settembre 2002 16:31
Articolo 18: i presidenti dei Quartieri 1, 3, 4 e 5 aderiscono all'appello della Cgil a sottoscrivere la petizione ed invitano i cittadini a fare altrettanto

I presidenti dei Quartieri 1, 3, 4 e 5 Anna Laura Abbamondi, Lucia Matteuzzi, Eros Cruccolini e Stefania Collesei aderiscono all'appello della Cgil a sottoscrivere la petizione per respingere le modifiche all'articolo 18 dello statuto dei lavoratori e invitano i cittadini a fare altrettanto. Questo il loro appello: "Da tempo nel paese è aperto uno scontro sulla tipologia dello sviluppo e sulla necessità che la crescita economica sia parte integrante di un più generale sviluppo sociale, all'interno del quale gli uomini e le donne possano valorizzare le loro capacità e dare il loro contributo alla crescita nazionale, senza diventare semplici strumenti della produzione.

L'iniziativa del Governo non solo non ha affrontato questo nodo, ma cerca di mettere in discussione diritti e norme che, nel corso degli ultimi decenni, hanno regolato la vita e lo sviluppo di migliaia di aziende ed hanno garantito a milioni di lavoratori e lavoratrici il diritto ad essere giudicati soltanto per il proprio impegno e per la propria professionalità, salvaguardandone la stessa dignità di persone. Per questo considerano necessario dividere le scelte utili al Paese dalle scelte tendenti a rilanciare, anche nel mondo del lavoro, un sistema fondato su privilegi a scapito dello sviluppo di un quadro di diritti e tutele esteso ed esigibile.

L'Italia ha bisogno di uno sviluppo qualificato, fondato su produzioni di alto valore, in grado di competere con Paesi sviluppati dove la valorizzazione della risorsa umana è considerata uno dei punti centrali per lo sviluppo dell'occupazione e della stessa impresa. Questo bisogno è possibile realizzarlo soltanto all'interno di un forte consenso sviluppato attraverso politiche di coesione sociale, che abbiano da un lato l'obiettivo di far crescere il livello di formazione dei lavoratori e delle lavoratrici e dall'altro garantiscano che il loro impegno sia sostenuto da un sistema di diritti e di tutele certo, chiaro ed esigibile.

Con queste motivazioni sottoscriviamo l'appello, promosso dalla Cgil, per respingere le modifiche all'articolo 18 dello Statuto dei diritti dei lavoratori ed il tentativo di considerare il lavoro di persone in carne ed ossa come una qualsiasi merce da acquistare quando e se necessita. Al tempo stesso condividiamo l'impegno a costruire proposte di legge di iniziativa popolare volte ad estendere i diritti e le tutele ai lavoratori ed alle lavoratrici che oggi ne sono privi ed a qualificare ed estendere il sistema degli ammortizzatori sociali in modo che ogni lavoratore ed ogni lavoratrice, in caso di sospensione dal lavoro, possa contare su un sistema di sostegno al reddito accompagnato da un adeguato percorso di aggiornamento professionale".

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